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Tergu, il bomber Palmas punta in alto: «I playoff perché no e questa volta vorrei vincere la Coppa Italia»
«Pochi 4 gol ma tanti assist col L.Dolce un esame»

Tergu, il bomber Palmas punta in alto: «I playoff perché no e questa volta vorrei vincere la Coppa Italia»

Una doppietta al Porto Corallo e 4 gol totali per Paolo Palmas, punta di diamante di un Tergu Plubium in ripresa e reduce da sei risultati utili di fila dopo le prime tre sconfitte iniziali. L'attaccante castellanese classe 1993 ha grandi mezzi tecnici e una confidenza col gol che si è affinata tantissimo nelle ultime due stagioni in maglia rossoblù: «Nelle mie prime stagioni da fuoriquota al Castelsardo, oltre all'anno fatto con l'Oltrepò Pavese, non ho mai avuto un allenatore che mi abbia spiegato come potermi migliorare in zona-gol. Due anni fa ho avuto la fortuna di incontrare un allenatore come Udassi, che in carriera è stato un grande attaccante, e mi ha insegnato i movimenti da fare, come stare in area avversaria, come attaccare la palla, i fatti si sono visti subisto perché ho segnato 17 gol, l'anno scorso non c'era Udassi ma ne ho fatti 21 in Eccellenza perché i suoi insegnamenti ormai li ho fatti propri».

 

Paolo Palmas, ex Castelsardo, 21 gol e finale di Coppa ItaliaChiuso il capitolo Castelsardo, in estate il tentativo di giocare in serie D fuori dalla Sardegna andato male, che è successo?

«Ho iniziato la preparazione con entusiasmo al Novi Ligure e, per questo, ringrazio l'osservatore Giovanni Rais che mi ha dato questa opportunità di uscire dall'Isola e provarci, ma non c'erano le condizioni logistiche per rimanere, piacevo all'allenatore anche se ero un po' indietro rispetto ai compagni che avevano iniziato prima di me ma non me la sentivo di dover affrontare un anno in quel contesto difficile. Sono stato poi al Giulianova, mi hanno accolto bene e si sono comportati da professionisti, l'allenatore però voleva una prima punta di peso, io sono una seconda punta e lì avevano un fuoriquota, perciò ho valutato le proposte in Sardegna. Il San Teodoro si è proposto bene ma, alla fine, ho preferito stare a dieci minuti da casa e nelle ultime battute di mercato ho scelto Tergu. Il Budoni si è mosso tardi perché avevo appena firmato,

Pentito della scelta?

«Assolutamente no, Budoni è una bella piazza e avrei giocato in serie D, una categoria che non ho mai fatto, ma sono contento di far parte di un nuovo e bel progetto, si è formato un bel gruppo che può ambire ad una salvezza tranquilla poi quello che verrà in più lo valuteremo in seguito»

Il Tergu partito con tre sconfitte, poi tre pareggi e ora reduce da tre vittorie può agguantare i playoff?

«Il campionato è lungo, certo che si potrebbero agguantare, la squadra c'è, alla lunga non si sa mai come si aggiusteranno i valori ma ci possiamo stare benissimo anche noi nei playoff. All'inizio, essendo una squadra creata all'ultimo, avevamo bisogno di giocare diverse gare insieme, ci voleva un momento per conoscerci meglio. Poi è sempre meglio che la fase negativa capiti all'inizio  e non dopo»

Quale traguardo personale vorresti raggiungere?

«Quattro gol in otto gare giocate per quest'anno non è un gran bottino dopo le 21 reti dell'anno scorso, però mi sono improvvisato assist-man e su 23 reti segnate dalla squadra, tolti i miei 4 e la rete segnata nella gara col San Teodoro in cui ero assento, credo che almeno 13 gol siano arrivati da miei assist, poi chi non vede le nostre gare e guarda solo i numeri in effetti può dire che i gol fatti sono pochini. Spero di arrivare in doppia cifra o almeno toccare quota 15, poi se saranno ancor di più ben venga ma alla fine per me conta che vinca la squadra»

Domenica scorsa un allenamento col Porto Corallo, dieci reti con Falchi che si è divertito a segnarne 5

«Il Porto Corallo ha qualche problema, attualmente non è una squadra di categoria. Una gara che temevamo, specie all'inizio se la prendi alla leggera, invece siamo stati bravi a sbloccarla subito e chiuderla al primo tempo agevolati anche dalla loro espulsione. I gol sono arrivati in sequenza sia al primo che al secondo tempo e Fabrizio ha potuto farne cinque»

In questi casi ci si domanda sempre: "È giusto giocare fino alla fine o bisogna fermarsi?"

«Per quanto mi riguarda non bisogna fermarsi ma chiarisco che è un fatto personale perché 4 anni fa, quand'ero al Castelsardo e avevamo una squadra inesperta composta essenzialmente da giovani castellanesi, chiedemmo ai sarrabesi di andare piano e, invece, finì 6-0 per loro. È stata una rivincita perché la ruota nel calcio gira sempre»

Ora la trasferta in casa del Latte Dolce, per voi una prova di maturità

«Affrontiamo la squadra più forte e completa del campionato. Eccelle in tutti reparti, in casa loro è molto difficile fare punti, il campo è piccolo, loro giocano a memoria perché si conoscono da anni. Sarà bell'esame per noi che vogliamo passare a pieni voti»

Per un attaccante c'è un stimolo ulteriore nel sapere che in casa i sassaresi non hanno mai subito gol? 

«Eh sì, lo stimolo è tanto. Ce la metterò tutto per "sverginarli in casa", non sarà facile battere un portiere come Pierpaolo Garau che ritengo sia il migliore in Eccellenza insieme al mio compagno di squadra Antonio Secchi»

L'attacco del Latte Dolce è forte e giovane ma anche il vostro non scherza 

 «Secondo me il reparto più forte è in assoluto il nostro in Eccellenza, non voglio sembrare presuntuoso perché riconosco che ci sono diverse squadre con attaccanti bravissimi come l'Atletico Uri, il San Teodoro e, appunto, il Latte Dolce, ma vanto i miei compagni, Falchi è un grande ed anche ex, io ci metto del mio e Doukar sta crescendo bene. Proviamo a vincere»

Di Coppa Italia te ne intendi, l'obiettivo è arrivare in finale e, questa volta, vincerla

«Personalmente è stato uno choc l'anno scorso, perdere una finale così a pochi secondi dal traguardo è stata durissima da digerire. Mi sono infortunato a fine prime tempo e sono uscito ad inizio ripresa, avrei voluto giocarla fino alla fine, eravamo in vantaggio, il Lanusei ci concedeva spazi ed mancato un giocatore rapido come me, le ripartenze erano il nostro punto di forza, sia io che Sechi andavamo a far male. C'è da dire che gli ogliastrini erano più completi e, sulla carta, più forti di noi ma quella vittoria la volevamo fortemente. Andati nei supplementari poi è prevalsa la loro rosa più ampia»

In Coppa, finora, le soddisfazioni maggiori rimediando sempre nelle gare di ritorno

 «Sì è vero, col Calangianus abbiamo rimontato il 2-1 del Signora Chiara vincendo poi 3-1, col Valledoria è stata altrettanto dura ma siamo riusciti a portare a casa la vittoria per 1-0 dopo il 2-1 da loro. Ora ci aspetta un doppio confronto importante contro il Ghilarza ma io ci credo alla Coppa Italia, è un obiettivo importante e, come ha dimostrato il Lanusei, ti può portare anche in serie D. La vorrei vincere e alzare io quel trofeo dopo aver esserci andato vicino per un pelo»

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2015/2016
Tags:
Sardegna
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