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Aldo Gardini, allenatore, Lanusei
Sechi: «Un professionista, fa risultati col bel gioco ed è corretto»

Torres, colpo Gardini per la panchina: «Per me è un onore, una piazza così ricca di storia e aspettative mi offre stimoli eccezionali»

Grande colpo della Torres che affida la proprio panchina ad Aldo Gardini, fresco dell'eccezionale esperienza biennale alla guida del Lanusei. Il club del presidente Salvatore Sechi, archiviata l'annata molto positiva con Marco Mariotti e con una coda post-lockdown a suon di comunicati tra giocatore-tecnico e società (leggi qui), non si è fatto sfuggire l'occasione di arrivare all'allenatore originario di Maccarese che arriva da stagioni brillantissime non solo alla guida degli ogliastrini (primo posto a pari merito con l'Avellino nel 2018-19) ma, in precedenza, del Trastevere (finale playoff nel 2017-18).

L’accordo tra le parti è stato raggiunto grazie all’opera di Vittorio Tossi, riconfermato nel suo ruolo di direttore sportivo rossoblù anche per la prossima stagione. «Ripartiamo da una persona seria e che ha dimostrato il suo valore in questi annile parole del presidente Salvatore Sechie dopo aver appreso della conclusione del suo positivo ciclo con il Lanusei non abbiamo avuto dubbi nel puntare su di lui per il progetto Torres. Al presidente Arras, a cui mi lega un rapporto di sincera amicizia, non avevo mai nascosto la mia stima verso un professionista che ai risultati e al bel gioco aveva sempre aggiunto correttezza fuori dal campo, un aspetto per me imprescindibile».

 

Gardini conferma di restare legato a doppio filo alla Sardegna avendo vestito le maglie da giocatore di Olbia, Calangianus, Tempio e Macomer mentre da tecnico ha fatto il vice di Mario Petrone alla Nuorese (2005-06). «Sono felicissimo e ringrazio il presidente e la Società per questa occasione – le prime parole di mister Gardini in rossoblù – La Torres è una squadra ambita da qualsiasi allenatore e per me, che considero la Sardegna la mia seconda casa, è un onore poter lavorare in un contesto così ricco di storia, di blasone e anche di aspettative. Non mi spaventa l’impegno ma, anzi, mi offre stimoli eccezionali per fare il massimo, con l’impegno che richiede questa piazza».

 

Gardini amante del bel gioco. «Io prediligo il 4-3-3, mi piace una squadra che gioca al calcio ma si diverte, in allenamento e in partita. Sono convinto che la mentalità sia fondamentale per far rendere tutti il 110 % e dare soddisfazione a chi sta in campo e a chi ci segue. Se hai paura di fare un tiro da 40 metri o di saltare un  avversario, non ti stai divertendo e non stai dando il massimo di te stesso». Le squadre di Gardini non mollano mai: «Come dico sempre ai ragazzi le partite si decidono anche negli ultimi 20 secondi, se uno vuole il risultato deve provare a prenderselo, io lo pretendo, fino al ’95. Ho fatto il calciatore, qualunque sia l’avversario si gioca 11 contro 11 ed è la voglia a far vincere la squadra o a far trovare il gol utile all’ultimo istante».

 

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2019/2020