Antonio Ferraro, l'ultimo acquisto dei sarrabesi
Un Castiadas di Ferro: «Possiamo salvarci»
La campagna acquisti del Castiadas si chiude con un'importante operazione di mercato: l'arrivo in squadra di Antonio Ferraro, classe 1985, ex centrocampista del Samassi dai piedi fini e la visione di gioco smisurata. Con una trattativa lampo il diesse Giuseppe Onano ha preso il regista cagliaritano, l'uomo che farà fare il salto di qualità al centrocampo di Piccarreta perché il Castiadas, penultimo in classifica con 11 punti, dopo i vari acquisti di Rais (dal Tavolara), dell'esperto difensore Vincenti (ex Monopoli), dell'altro centrale difensivo Mattiello (svincolatosi dalla Nuorese) e dei due ex Budoni Caboni (1987, punta) e Congiu (1990, terzino), aveva bisogno di un ulteriore rinforzo per la lotta alla salvezza. E l'esperienza del 25enne Ferraro, che ha già militato nel campionato di serie D per diversi anni con Monte Rotondo, Villacidrese, Tempio e Calangianus, non potrà che fare comodo alla squadra sarrabese.
La scheda di Ferraro - Cresciuto nelle giovanili del Cagliari, dove resterà per cinque anni fino ai Giovanissimi, nel 2001/02 gioca negli Allievi dell'Atletico Elmas. A 16 anni il Treviso compra il suo cartellino e gli offre l'opportunità di recitare un ruolo importante negli Allievi Nazionali e in Primavera. A 19 anni è protagonista in serie D con il Monte Rotondo di Ninni Corda, dove collezionerà 30 presenze e 6 gol. L'anno successivo passa alla Villacidrese, sempre in serie D, mentre a dicembre si trasferisce a Samassi in Eccellenza. Il 2006/07 è un anno importante per Ferraro perché vince il campionato di serie D (con annesso scudetto dilettanti) col Tempio, sempre guidato da Corda (27 presenze, 1 gol). L'anno dopo ancora in serie D con la maglia del Calangianus (33 presenze, 4 gol), poi farà l'Eccellenza a Sanluri prima della chiamata in Promozione da parte della Nuorese di Goveani (e poi Cuccuru) totalizzando in tutto 16 gol da dicembre 2008 a dicembre 2009. Infine Muravera e di nuovo Samassi, ora però c'è il Castiadas da salvare.
Dal Samassi al Castiadas, un salto importante, cosa ti aspetti di poter dare alla squadra di Piccarreta?
«Spero di poter dare il meglio di me e prestare il mio aiuto nella maniera più efficace possibile per la lotta alla salvezza. La squadra secondo me è forte, sono andata a vederla giocare contro il Selargius e mi ha fatto ua buonissima impressione, non meritava di perdere, sono stati sfortunati. Hanno 11 punti ma facendo un buon girone di ritorno possiamo tranquillamente salvarci. Le potenzialità per fare bene ci sono tutte»
Il Samassi non era molto d'accordo al tuo trasferimento
«No, non lo era per niente e lo capisco perché per una società non è facile correre ai ripari e trovare un sostituto, da un giorno all'altro, in un ruolo importante come il centrale di centrocampo. Ho cercato di dare il tempo al presidente per trovare qualcuno, spero chiudano al più presto con un nuovo acquisto»
Come mai la tua scelta è caduta proprio sul Castiadas?
«Avevo voglia di rimettermi in discussione e di giocare un campionato più importante dell'Eccellenza. Ho preso la palla al balzo con la chiamata del Castiadas e sono contento di andare a giocare in una categoria superiore»
Si diceva che il Samassi giocasse il miglior calcio dell'Eccellenza. Cosa non stava funzionando ultimamente visto la striscia negativa di risultati?
«Esatto, dicevano proprio così del Samassi, giocavamo veramente un buon calcio assolutamente non ripagato dalla posizione in classifica. Ma abbiamo avuto una serie di episodi sfortunati, anche gli infortuni hanno avuto il loro peso. Capretta e Panetto sono due giocatori importantissimi e sono stati fuori entrambi e contemporaneamente. Ora si sono ripresi tutti e due, Capretta ha anche segnato nell'ultima gara e spero che il Samassi si riprenda e raccolga ciò che si merita, perché sinora questo non c'è stato»
Ti è dispiaciuto lasciare il Samassi?
«Sì molto, soprattutto per il mister Erbì e per i miei compagni, è sempre brutto lasciare una squadra soprattutto a metà campionato. Quello del Samassi è un bel gruppo, affiatato, sono tutti bravissimi ragazzi e siamo rimasti sempre uniti nelle difficoltà. L'allenatore è davvero una bravissima persona, molto in gamba. Anche quando la società lo stava mettendo in discussione lui è sempre rimasto unito al gruppo e ha continuato a farci giocare come abbiamo sempre fatto senza togliere niente a nessuno. Lo ringrazio perchè, pur non conoscendomi di persona, mi ha dato la fascia di capitano e molta fiducia»
Visto che fino a ieri sei stato a Samassi, rischia ancora l'esonero mister Erbì?
«Se lo facessero sarebbe un errore grandissimo. Se vogliono salvarsi in maniera tranquilla devono tenere lui perché conosce bene il gruppo e sa quali sono i punti di forza della squadra. Lui non centra niente se il Samassi è in questa posizione in classifica, ora devono dargli del tempo per operare e soprattutto fiducia, perché non è facile lavorare sapendo che c' è qualcuno pronto a sostituirti in caso di risultato negativo»
Torniamo alla tua nuova avventura, a Castiadas conosci già qualcuno?
«Conosco praticamente tutti e molti di loro sono miei amici come Stocchi, Perra, Floris, Onano, Mattiello, Rais e Caboni. Con Onano abbiamo giocato assieme 4 anni nelle giovanili del Cagliari mentre con gli altri che ho nominato ci ho vissuto assieme gli anni in cui ho giocato a Tempio e a Monte Rotondo»
Il mister Piccarreta spesso lo si è visto in pantaloncini e scarpette a dirigere il centrocampo, col tuo arrivo ora starà definitivamente in panchina?
«Non lo conosco come allenatore, l'ho incontrato solo da avversario, come nel derby col Muravera lo scorso anno, ma tutti mi dicono che è una bravissima persona e, soprattutto, molto preparato. Spero di poter rendere felice lui e la società perché hanno dimostrato di avere un forte interesse nei miei confronti e vorrei ripagare loro la fiducia che mi stanno dando. E se poi il mister rimarrà sempre in panchina vorrà dire che io starò rendendo al massimo»
Il Castiadas si è spesso schierato col 4-3-1-2 o col 4-3-3, in ogni caso il modulo adatto per te?
«Sì, da alcuni anni sto giocando centrale, quindi non ci saranno problemi per me. Avere un mediano a fianco in un 4-4-2, come facevo a Muravera, o stare tra due interni come capitava a Samassi è lo stesso, un giocatore deve avere la capacità di adattarsi alle scelta del proprio allenatore»
Eleonora Fava