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Barisardo
«Grazie ai tifosi, si è ricreato tanto entusiasmo»

Barisardo, Ibba si gode la "Promozione": «Traguardo meritato, Cavasin ha fatto la differenza e vorremmo che rimanesse»

Una cosa è sicura: in casa Barisardo quest'anno hanno fatto davvero le cose in grande, partendo dal tecnico, con la panchina che è stata affidata ad Alberto Cavasin, un lusso assoluto per il calcio dilettantistico sardo e la Prima Categoria ancora di più, in termini di esperienza e competenza, arrivando alla rosa, di livello altissimo, composta da giocatori che nel recente passato hanno militato in campionati ben più importanti, come Serie D ed Eccellenza. Considerando le premesse, le venti vittorie ottenute sino ad ora dagli ogliastrini in ventidue uscite sono una diretta conseguenza dell'ottimo lavoro imbastito dal presidente Roberto Ibba e dai suoi più stretti collaboratori. Se tutto questo non bastasse, i 16 punti di vantaggio che il Barisardo ha accumulato nei confronti del Tuttavista, secondo in classifica, sono il dato più chiaro ed inequivocabile dello strapotere dimostrato dai biancazzurri che, nelle ultime quattro uscite della stagione, possono addirittura arrotondare ulteriormente i numeri.

 

«Abbiamo iniziato a preparare la stagione con grande entusiasmo — dichiara il presidente Roberto Ibba — riuscendo a coinvolgere nel progetto un tecnico di grido come Alberto Cavasin, che in passato ha vinto la “Panchina d'oro” per gli allenatori di serie A. Ha accettato di darci una mano a sviluppare il nostro programma calcistico e per una società nuova come la nostra è stata davvero una grandissima fortuna».
Ibba poi aggiunge. «Abbiamo vinto il campionato al primo tentativo utile, considerando che il torneo dell'anno scorso è stato sospeso dopo appena cinque giornate, a causa della pandemia. Si è trattato di una cavalcata entusiasmante, incominciata nel migliore dei modi, con una serie di vittorie roboanti. Nel girone di andata abbiamo vinto tutte le gare, ad eccezione del pari rimediato a Baunei».

I risultati raggiunti dal Barisardo sono a dir poco stratosferici.
«Abbiamo conquistato il titolo con cinque giornate di anticipo; siamo la prima squadra in Sardegna ad essere stata promossa e una delle prime in tutta Italia. Siamo andati oltre le più rosee aspettative insomma».
Gli intenti degli ogliastrini erano ben chiari sin dal principio: «Ovviamente siamo partiti per vincere il campionato, ma non pensavamo di riuscire a fare così bene, a chiudere il discorso con così tanto anticipo rispetto alla fine del torneo. Si tratta di una stagione da incorniciare, ma i risultati sono il frutto del lavoro e dei sacrifici fatti dai ragazzi e dalla grande competenza dello staff tecnico. La società, per il resto, è sempre stata vicina alla squadra».

Il presidente svela le dinamiche che hanno portato a raggiungere l'accordo con Cavasin.
«Cercavo un allenatore importante per questa piazza, considerando che il Barisardo veniva da anni di sofferenze calcistiche. C'era bisogno di risvegliare l'ambiente, insomma, e dare credibilità alla società. Nella mia testa c'era l'idea di affidare la panchina ad una figura di alto livello, ma non mi sarei mai immaginato che avrei ingaggiato un allenatore di serie A. Un amico in comune, un giorno mi ha detto, quasi per scherzo: "Chiama Cavasin"».

Il tutto ha quasi i contorni di una favola.
«Io gli ho risposto: "Se mi dai il numero lo contatto". La mia è stata una sorta di scommessa. Poi però l'ho invitato per un weekend in Ogliastra, per fargli visitare il paese e la zona, ma senza parlare di calcio. Una delle prime cose che Cavasin mi ha detto è stata: "Presidente, senza offesa, ma io ho altro per la testa". In quel periodo, infatti, era in contatto con la nazionale del Congo».

Ibba prosegue: «Ci tenevo a conoscerlo personalmente, poi ci siamo rivisti e piano piano abbiamo raggiunto una certa intesa, trovando molti punti in comune sulle nostre rispettive idee di come vada inteso il calcio, anche ad un livello dilettantistico. Siamo dunque riusciti a sederci uno di fronte all'altro, a quattrocchi, per parlare un po' del programma che stavamo cercando di tirare su per il Barisardo. Trovare un punto di incontro non è stato difficilissimo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti».

In molti si chiedono già se Cavasin guiderà i biancazzurri anche nel prossimo campionato di Promozione.
«Non possiamo dimenticarci che stiamo parlando di un allenatore professionista. Noi ci metteremo tutta la nostra buona volontà; anche lui ha dichiarato, in diverse interviste che ha rilasciato, di essere molto coinvolto da questo progetto. Appena ne avremo la possibilità cercheremo di farci un'idea sul futuro, non credo ci siano grossi problemi, nel senso che noi abbiamo tutte le intenzioni di proseguire assieme. L'unico intoppo è rappresentato dalle eventuali proposte che Cavasin potrebbe ricevere da parte di qualche club che fa parte dell'universo dei professionisti».

Dopo il si strappato al tecnico, il secondo passo è stato quello di costruire una vera e propria corazzata.
«Siamo partiti convocando innanzitutto i ragazzi locali: chiaramente comprendo bene le difficoltà che un giovane si trova ad affrontare, tra gli impegni legati allo studio e al lavoro; non è semplice trovare il tempo per allenarsi tutti i giorni durante il pomeriggio. Molti di loro hanno iniziato con la preparazione ma poi hanno deciso di abbandonare il gruppo. A quel punto, ci siamo orientati verso giocatori che potessero dedicarsi totalmente al pallone. Qualcuno si è fatto un'idea sbagliata: parlano di cifre altissime spese per la gestione della rosa, ma in realtà non sanno che nella nostra squadra c'è gente che gioca per rimborsi di 300-400 euro al mese, che è la cifra standard per un campionato di Prima Categoria».

Ibba precisa: «Abbiamo cercato i migliori per questa categoria: molti di loro in passato hanno militato nei campionati di Eccellenza, Serie D e anche in Serie C, seppur all'estero. Abbiamo messo a disposizione del tecnico un organico di prim'ordine, che la domenica è sempre riuscito a dimostrare, in campo, tutte le proprie qualità, grazie anche e soprattutto al lavoro quotidiano svolto da mister Cavasin. Le cose sono state più semplici del previsto, insomma».

Nel calcio però non si può mai dare nulla per scontato.
«Non c'è scritto da nessuna parte che la squadra più forte sulla carta riesca poi effettivamente a vincere. C'erano tantissimi derby da affrontare, per esempio, ed eravamo ben consapevoli delle difficoltà che avremmo potuto incontrare nel corso della stagione, ma nonostante l'impegno e la grande determinazione con cui i nostri avversari ci hanno affrontato, siamo sempre riusciti a portare a casa i risultati».

Il presidente sceglie due tra le pagine più belle scritte dai suoi quest'anno.
«Vincere fa sempre piacere, a prescindere dall'avversario, ma il successo che ci ha dato le soddisfazioni maggiori ai ragazzi e ai nostri tifosi è stato quello strappato nel match del ritorno alla Baunese, per 2 a 1. Una partita sentitissima, considerando che all'andata erano stati bravi a fermarci sul pari. È una tappa che ricordo molto con piacere. È stata molto bella anche l'ultima vittoria in casa, che ci ha regalato, di fatto, la sicurezza dell'approdo in Promozione: il 7 a 1 rifilato all'Ulassai rappresenta la classica ciliegina sulla torta, la consacrazione, il completamento dell'opera. Il giorno al campo c'erano moltissime persone, si è ricreato tanto entusiasmo attorno al gruppo di supporter “Nuova Curva Dritta”, che ringraziamo per il sostegno che ci hanno dato, sia nelle partite in casa che in quelle in trasferta. È una cosa che vorrei sottolineare».

L'unico neo in un'annata a dir poco stratosferica è stata la prima e per ora unica sconfitta stagionale, rimediata proprio domenica scorsa in casa del Tuttavista.
«Perdere non fa mai piacere. Quella di sabato è stata una trasferta indimenticabile, almeno dal punto di vista logistico: tre ore di viaggio ad una velocità di 20 chilometri orari, passando per Lanusei, Arzana, Nuoro, sotto una vera e propria tempesta di neve. Abbiamo rischiato più volte di bloccarci in mezzo alla strada: sarebbe stato molto più semplice contattare i nostri avversari e chiedere il rinvio per maltempo, ma siamo andati a giocare comunque, fa parte della nostra mentalità. Per il resto, non cerchiamo nessun alibi: accettiamo la sconfitta, va bene così; perdere di misura, per 2 a 1, contro la seconda in classifica può starci. Non è venuta fuori una bellissima partita, a dire il vero, non siamo riusciti ad esprimerci come al solito, forse i ragazzi avevano la testa un po' altrove, dopo una settimana di festeggiamenti. In più il viaggio piuttosto travagliato non ci ha aiutato affatto a ritrovare la concentrazione; c'è da dire, poi, che il Tuttavista ha disputato un'ottima prova. Certo, aver incassato il primo ko dispiace, ma non cambia di una virgola tutto il buono che abbiamo tirato su in questa stagione».

Ibba chiude con i ringraziamenti e le dediche di rito.
«Un pensiero particolare va a tutti i componenti della dirigenza e a tutti gli amici che ci sono stati vicino, pur non facendo direttamente parte dell'organigramma societario, ma in realtà è come se lo fossero. Ci tengo a ringraziare i nostri tifosi, per il calore che ci hanno trasmesso. Un ringraziamento particolare va ovviamente a mister Cavasin e al suo secondo Possamai, a tutti i nostri collaboratori e ai ragazzi che sono scesi in campo, compresi coloro che magari hanno trovato pochissimo spazio, giusto per 10-15'. Tutti gli elementi sono importanti per raggiungere l'obiettivo. Chiudo dedicando un pensiero particolare al nostro settore giovanile, che è rinato alla grande e ha saputo mettere in piedi numeri importanti: stanno arrivando i primi frutti, in questo senso; i giovani sono il futuro, la risorsa più importante per il Barisardo Calcio».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2021/2022
Tags:
Prima Categoria
Girone C