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Biddanoa
«Non ci aspettavamo di fare così bene, Pes è stato l'uomo della provvidenza»

Biddanoa, il sogno della Prima diventa realtà, Ghiani: «Stagione strepitosa, i ragazzi sono stati fantastici nel momento più delicato, ripartire con questo spirito non era semplice»

E' festa grande in casa del Biddanoa, che può finalmente brindare, è il caso di dirlo, alla Prima Categoria, raggiunta però soltanto al termine degli spareggi play-off, apice di una stagione ad altissimo livello, vissuta costantemente al vertice. Il clamoroso sorpasso subito da parte del Nurri sul filo di lana è stato un brutto contrattempo, difficile da smaltire soprattutto dal punto di vista psicologico, perchè ha notevolmente complicato i piani dei giallo-rossi, costretti a buttare il cuore oltre l'ostacolo negli ultimi 180' per non vanificare del tutto un'annata comunque sia eccezionale.
La bella vittoria ottenuta contro la temibile Tonarese regala dunque a mister Diego Ghiani la seconda promozione di fila, dopo quella ottenuta sulla panchina del Siddi: un traguardo prestigioso, da condividere con un paese intero, con la squadra che finalmente trova il suo spazio sotto i riflettori dopo diversi anni di anonimato.

«Abbiamo concluso la gara soltanto a tarda sera, dopo i tempi supplementari; non c'è stato tempo dunque di organizzare la festa, perché non sapevamo come sarebbe andata a finire. Ora stiamo preparando una giornata in cui possano davvero essere tutti coinvolti, tifosi compresi ovviamente, per celebrare questa piccola impresa. E' stata una stagione difficile, condotta in testa praticamente per tutto l'anno ma nelle ultime giornate ci siamo un po' persi, arrivando al secondo posto».
Gli spareggi play-off non sono stati sicuramente semplici. «Per prima cosa abbiamo dovuto superare l'Ilbono, che non conoscevamo se non per qualche elemento. Si sono rivelati una squadra coesa e unita, un ottimo avversario». Poi sotto con la Tonarese. «Che ha fatto un percorso simile al nostro: in vetta alla classifica dall'inizio per poi venire beffata all'ultimo. Ho fatto loro i miei complimenti più sinceri, sono sicuro che il loro progetto sportivo andrà avanti nonostante questa delusione; non capita tutti i giorni nel mondo del calcio dilettantistico di incontrare persone così belle. Contro di loro è stata una vera e propria battaglia, l'abbiamo preparata e vissuta come si fa con le finali, consapevoli di affrontare una delle squadre più forti della Seconda Categoria sarda. Sapevamo che sarebbe stata tosta, per fortuna è andata bene, anche grazie ad un pizzico di fortuna che non guasta mai».

Pes è stato il grandissimo protagonista delle due gare. «Dopo diversi gol in campionato, ha siglato i punti decisivi contro Ilbono e Tonarese. E' stato il nostro uomo della provvidenza, un ragazzo che sa fare gruppo e che si mette a disposizione della squadra. Non è nuovo a certi successi, considerando che si tratta della quarta promozione in quattro anni per lui; è una persona su cui puoi puntare ad occhi chiusi».
Il tecnico applaude i suoi. «Mi hanno stupito per la maturità con cui hanno affrontato gli impegni; queste gare secche nascondono più di un'insidia e devi essere bravo a non perdere la testa; per il resto ci siamo presentati con la spavalderia che ci contraddistingue dalla prima giornata, ho avuto le risposte che cercavo».

Dopo un finale di stagione amaro non era affatto scontato che il Biddanoa riuscisse a ripartire così forte. Ghiani ripercorre le ultime tappe.
«Non c'è una vera e propria causa per quel calo che ci è costato di fatto la vittoria finale. La nostra era una realtà completamente nuova, in piena formazione, ma grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti a vincere quasi tutte le gare del girone di andata. Il club si è così trovato a vivere un campionato al vertice, i ragazzi hanno spinto al massimo con gambe, cuore e testa, sin da subito. Nel calcio un rallentamento è fisiologico, purtroppo si è verificato proprio quando dovevamo sferrare i colpi decisivi per la conquista del titolo; nonostante tutto però non ci siamo scomposti. A dirla tutta, abbiamo sbagliato solo una gara sul piano dell'approccio, ad Esterzili. Il calcio per il resto, lo sappiamo, spesso è una questione di centimetri». Lo scontro diretto contro il Nurri ha spostato definitivamente gli equilibri. «E' stata una bella partita, giocata bene da entrambe le formazioni, ma la fortuna ha soffiato dalla loro parte; onore a loro, siamo sportivi e accettiamo il verdetto del campo, sono una bella squadra e si sono meritati il primo posto».
In questi casi, è fondamentale ripartire di slancio con maggiore determinazione. «L'ambiente è rimasto compatto; è nei momenti difficili che comprendi il valore del gruppo, è facile essere felici quando le cose vanno bene, ma una vera squadra si vede nel momento in cui c'è da incassare i colpi».

Il Biddanoa è riuscito a chiudere la stagione nel migliore dei modi. «Quando sono stato contattato dalla società, ad inizio luglio, non avevo ben chiaro che tipo di cammino avremmo potuto fare, anche se le premesse erano molto buone. Si trattava di una dirigenza nuova, nata grazie all'iniziativa di diversi enti e associazioni del paese, con l'amministrazione comunale che ha giocato un ruolo importante, nell'intento di riportare in alto Villanovafranca nel panorama calcistico isolano. Per prima cosa c'era da rinvigorire l'entusiasmo attorno alla squadra; puntavamo ad un campionato dignitoso, ma siamo andati ben oltre.
E' stato bellissimo rivedere tanta gente al campo, che veniva per sostenere i ragazzi del posto; dal possibile entusiasmo siamo quindi passati alla vera e propria festa, ma non è stato un compito semplice: dovevamo cambiare marcia sul piano della mentalità, ma proprio per questo siamo estremamente soddisfatti. Quando le cose vanno bene significa che tutte le componenti hanno remato nella stessa direzione; il club ci ha messo a disposizione tutto quello che ci serviva».


Ghiani parla del suo futuro. «Ora ci godiamo la festa, poi ci siederemo attorno ad un tavolo per discutere i programmi in vista della prossima stagione. Per quanto mi riguarda qui mi sono trovato benissimo, lo dico sinceramente».
Si chiude con i ringraziamenti di rito. «Il primo pensiero va ovviamente a chi ti mette nelle condizioni di poter allenare, e dunque alla società, che ha fatto tanti sacrifici. Per il resto, un allenatore non è nulla senza i suoi giocatori: sono la parte più bella del calcio, senza di loro non si potrebbe fare nulla. Ci tengo a salutarli uno per uno, hanno sempre fatto tutto quello che ho chiesto loro».

In questo articolo
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2016/2017
Tags:
Seconda Categoria
play-off