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Il tecnico: «Brutta partenza, ci ha condizionato»

Calcio Cep, Zizola chiede tempo: «Lavoriamo in prospettiva»

Con il buon punto strappato nel match casalingo contro il Capoterra, seconda forza del campionato, il Calcio Cep sale a quota 23 punti, a 8 lunghezze dal terzo posto occupato attualmente dall'Uragano Pirri, con un confortante +6 dalla zona play-out; si tratta di un campionato di transizione per la squadra allenata da Marco Zizola che, in pieno accordo con la società, punta, più che ai risultati immediati, a sviluppare un discorso che coinvolga tutto l'organico e possa dare i suoi frutti nel futuro prossimo.
Gli obbiettivi per la stagione in corso, pesantemente condizionata da un avvio non proprio fortunatissimo, erano ben altri, ma la rosa, nonostante i risultati altalenanti, ha sicuramente, come ammette lo stesso tecnico, le potenzialità per puntare alle posizioni alte della classifica e nelle prossime 11 giornate, ad incominciare dal confronto con il Dolianova, il Calcio Cep cercherà di dare il massimo per chiudere bene il torneo e gettare sin da subito le basi per il prossimo anno.

 

 

Mister Zizola, siete reduci dal buon pareggio contro il Capoterra; una partita non facile dove la sua squadra ha dato le risposte che si aspettava, è così?
«I miei ragazzi ci hanno messo la testa giusta, a differenza forse di altre partite.
Anche all'andata, contro il Capoterra, avevamo disputato una buona gara, perdendo praticamente al 93' su calcio di rigore, oltretutto in 9 uomini.
Io penso che la mia squadra possa in definitiva giocarsela con chiunque; ci è capitato di perdere nettamente soltanto due partite sino a questo momento, nelle altre circostanze abbiamo sempre tenuto bene il campo.
Domenica siamo entrati con la mentalità giusta, abbiamo fatto una buona gara: gli stimoli quando affronti la seconda in classifica arrivano da soli, è normale.
Abbiamo sbagliato anche un calcio di rigore e abbiamo sfiorato la vittoria, pur avendo diverse assenze che per una squadra come la nostra sono pesanti.
Il Capoterra è un'ottima squadra, per noi si tratta sicuramente di un buon punto; speravamo di strappare il bottino pieno ma penso che vada bene così, soprattutto se consideriamo la prestazione, probabilmente la migliore dall'inizio del torneo, perchè abbiamo giocato con grande intensità e concentrazione per tutti i 90 minuti.
Siamo anche riusciti a non subire gol, che per noi è un aspetto da non sottovalutare visto che abbiamo una delle difese più battute del torneo; è sicuramente un segnale del fatto che la squadra sta crescendo e sta migliorando progressivamente».

 

Analizzando il cammino del Calcio Cep sino a questo momento la prima cosa che salta all'occhio è una certa discontinuità di risultati, con troppi pareggi all'attivo; secondo Lei da cosa è dipeso?
«Siamo sicuramente partiti male e il nostro cammino è stato complicato sin da subito; se è vero che vincere aiuta a vincere noi non abbiamo incominciato nel migliore dei modi.
Da un certo punto di vista è normale che si incontrino queste difficoltà, perchè questo per me è il primo anno sulla panchina del Calcio Cep e in più il gruppo è stato profondamente rinnovato; serve del tempo per trovare i giusti equilibri tra i reparti e l'affiatamento giusto tra i giocatori; l'assestamento è un processo che richiede del tempo, è fisiologico; non è un caso che le due squadre che guidano la classifica abbiano intrapreso i loro rispettivi discordi già negli anni scorsi: il Capoterra ad esempio sta raccogliendo i frutti dell'esperienza maturata con l'Audax, che aveva già disputato un campionato importante; l'Halley addirittura ha terminato la scorsa stagione al terzo posto.
Io penso che un progetto come il nostro vada valutato al termine del biennio, il primo anno è sempre un po' più difficile, soprattutto per i risultati, anche se c'è da dire che noi abbiamo iniziato questo campionato con un pareggio, sbagliando due calci di rigore; contro l'Uragano, pur meritando di perdere, abbiamo concluso il match in doppia inferiorità numerica; nel match successivo non siamo riusciti a terminare l'incontro in 11 uomini.
Ci sono stati, è vero, un po' di problemi disciplinari con alcuni nostri elementi; la società ha preso una posizione forte nei loro confronti, sospendendoli per qualche partita, anche se si trattava di pedine assolutamente fondamentali per noi; nelle ultime giornate le cose da questo punto di vista stanno migliorando e non posso che essere estremamente soddisfatto di questo fatto.
Noi pensiamo di potercela giocare con tutti, abbiamo un organico molto valido dove tutti i ragazzi sono importanti: cambio molto spesso la formazione titolare per tenere tutti sulla corda, è giusto che tutti si sentano parte del progetto; questo può essere un limite, perchè si paga in termini di affiatamento, ma a lungo andare può essere una risorsa, perchè riusciamo a valorizzare al massimo tutto l'organico.
Una delle nostre più grandi pecche quest'anno probabilmente è stata quella di perdere delle partite in maniera un po' ingenua, per scarsa concentrazione, come ci è capitato al ritorno con l'Uragano.
Siamo intervenuti efficacemente nel mercato di dicembre, rinforzando ulteriormente una squadra che secondo me ha meno punti di quelli che si merita in realtà; c'è un po' di responsabilità da parte mia in questo, è chiaro, ma forse stiamo pagando eccessivamente alcuni episodi particolarmente sfavorevoli.
Bisogna dare il giusto merito alla società che sta credendo nel lavoro che stiamo facendo: dopo aver totalizzato soltanto 4 punti nelle prime sei giornate il morale non era proprio dei migliori, ma ci hanno aiutato a rimanere tranquilli e uniti; il Presidente e tutti i dirigenti sono molto presenti e sono felicissimo di aver ripreso ad allenare proprio qui al Calcio Cep, squadra in cui peraltro ho militato come giocatore: l'ambiente è ottimo e ci sono tutti i presupposti per fare bene; un grazie particolare va alle persone che mi aiutano tantissimo nel mio compito, il vice allenatore della squadra Enrico Mulliri e il preparatore dei portieri Gigi Polizia.
Quello che mi ha spinto ad accettare questa avventura è stata la filosofia che sta dietro al progetto Calcio Cep: la società non tende a legarsi particolarmente all'allenatore ma preferisce sviluppare un discorso più armonico, che coinvolga la rosa nella sua totalità e che possa dare i suoi frutti a prescindere dal tecnico; è la giusta strada da percorrere in tutte quelle situazioni in cui non ci sono grandissime possibilità di investimento sul mercato; vivono ed intendono lo sport in maniera molto genuina e corretta, da questo punto di vista ci siamo subito trovati d'accordo».

 

Si aspettava un campionato così difficile? Quali erano i vostri obbiettivi ad inizio stagione?
«Io personalmente non parto mai con degli obbiettivi ben precisi, anche se pensavamo di avere allestito una rosa che potesse puntare a disputare un campionato importante, con alcune pedine di grande qualità come Marco Sireus, che può tranquillamente garantire una ventina di gol a stagione.
Il nostro gruppo è abbastanza eterogeneo, con diversi anziani e moltissimi giovani che stanno maturando e stanno facendo molto bene, come Porceddu, Locci, Diop, o come Federico Piras, che è una piacevolissima sorpresa, così come Cuccu o Fadda.
La nostra partenza non è stata felicissima, per di più le prime in classifica hanno da subito marciato con un ritmo assolutamente forsennato; al momento siamo ad otto lunghezze dal terzo posto ma i nostri obbiettivi sono comunque diversi: l'idea è quella di fare meglio rispetto all'anno scorso, ma la mia filosofia è diversa rispetto ad altri mie colleghi; il mio ruolo non è soltanto quello dell'allenatore ma vorrei far crescere davvero questo gruppo, a prescindere dal risultato.
Anche noi, mettendo 5 difensori davanti alla porta e lanciando semplicemente la palla in avanti, avremmo fatto qualche punto in più; personalmente preferisco puntare sul gioco e sull'insegnamento, perchè credo che ci sia sempre da imparare, a qualsiasi età; da questo punto di vista mi sento anche un po' istruttore, un ruolo in cui mi trovo peraltro a mio agio visto che ho avuto una formazione da scuola calcio.
Per me si può e si deve lavorare molto sulla tattica individuale, si può imparare molto dagli errori dei singoli e dai limiti di ciascuno, cercando di superarli.
Ottenere i risultati con il non-gioco o esasperare all'eccesso la fase difensiva non rientra nella mia idea di calcio, sinceramente; spero che comunque con il tempo arrivino anche i risultati, aspetto comunque fondamentale del calcio, ma come allenatore ho l'obbiettivo di far crescere i ragazzi, consentendoli di apprezzare il lavoro che facciamo al campo, regalando loro entusiasmo e perchè no, la voglia e gli stimoli per giocare al calcio e stare in un gruppo in cui si divertono; questa è la mia filosofia ed è anche la filosofia del Calcio Cep, che ha saputo valutare tutto il lavoro che svolgiamo in settimana, andando oltre i singoli risultati.
Spero che dall'anno prossimo possano arrivare anche le soddisfazioni; son sempre stato del parere che costruire una squadra vincente dall'oggi al domani sia una cosa molto, molto difficile.
In questo periodo di transizione quindi valuteremo attentamente tutti i giocatori a nostra disposizione in modo da individuare gli elementi che già a partire dall'anno prossimo potranno essere funzionali al nostro progetto; abbiamo una discreta collaborazione con la Ferrini Quartu, da cui preleviamo, ogni anno, giocatori interessanti e di grande talento.
Purtroppo alcuni ancora pensano che il Cep sia una società poco organizzata e si fanno influenzare dai luoghi comuni; tutti quelli che invece hanno fatto parte del nostro gruppo si sono trovati a lavorare in una realtà di assoluto livello che permette a tutti di crescere e migliorare, magari assieme a noi, visto che riteniamo il traguardo della promozione in Prima Categoria raggiungibile nel futuro prossimo.
La nostra società porta il nome del quartiere ma per motivi logistici disputa le partite casalinghe nel campo dei Vigili Del Fuoco: è un aspetto che ci penalizza notevolmente, a prescindere dal fatto che si tratta di un'ottima struttura, perchè a differenza di quanto succede con altre squadre, noi non possiamo godere appieno del supporto dei nostri tifosi, ci dobbiamo in un certo senso accontentare».

 

Intanto nel prossimo turno sfidate il Dolianova, una squadra che sta attraversando un momento difficile in questo periodo; che partita si aspetta da parte dei suoi ragazzi?
«Noi giochiamo sempre per vincere; purtroppo, e chi gioca a calcio lo sa benissimo, le partite si vincono prima di tutto con la testa; a volte capita di sottovalutare l'avversario, magari inconsciamente, ed è un errore che spesso si paga a caro prezzo.
E' un girone che ha un altissimo valore medio, non si può stare tranquilli con nessuno: io penso che se la mia squadra gioca al massimo delle sue possibilità può tranquillamente vincere la partita, l'importante sarà entrare in campo con la giusta tensione.
Domenica recupereremo 4 o 5 elementi che ci sono mancati nelle scorse giornate ma allo stesso tempo ne perderemo altrettanti; l'emergenza in questo senso continua, ma affrontiamo questa situazione molto serenamente, perchè chi scende in campo è in grado di fare bene e di non far rimpiangere gli assenti.
Quello che manca è appunto la continuità, ma cercheremo di rimediare in questo a partire già dal prossimo confronto».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
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Girone A