«Crescita impressionante, stento a crederci»
Cau e il Florinas dei miracoli: «Contro l'Uri meritavamo di vincere»
Che il Florinas non fosse più la stessa squadra che ha stentato, e non poco, nella prima parte del campionato, lo sapevano un po' tutti; quello che nemmeno mister Cau, per sua stessa ammissione, poteva anche solo lontanamente immaginare al suo arrivo in panchina, è che i suoi ragazzi riuscissero a crescere così tanto, sul piano del gioco e della convinzione, sino a raggiungere risultati così importanti, come ad esempio il buon pareggio strappato alla capolista Atletico Uri nell'ultimo turno di campionato.
I numeri parlano da soli e raccontano di una metamorfosi che ha il sapore di un vero e proprio miracolo: la prima vittoria è arrivata soltanto alla quattordicesima giornata, quando la squadra occupava melanconicamente l'ultimo posto in classifica, con la miseria di 5 gol realizzati e 17 subiti; da quel momento i giallo-rossi del Presidente Era hanno collezionato altri 4 successi e altrettanti pareggi, per un totale di 16 punti in 10 partite; una media da prima della classe, condita da prestazioni eccezionali offerte tra le altre cose contro le compagini più forti del torneo, come ad esempio Robur Sennori o la stessa Pietraia Alghero.
Mister Cau, siete reduci dal brillante pareggio strappato ad una squadra di tutto rispetto come la capolista Atletico Uri.
«Sono soddisfattissimo del risultato, alla vigilia avrei firmato per strappare un pareggio alla capolista, considerando la loro forza e la nostra posizione in classifica, ancora molto delicata.
Se devo essere sincero il risultato è abbastanza bugiardo: ci ha fermato soltanto un portiere in giornata di grazia e in vena di prodezze, meritavamo di vincere, alla grande.
Negli ultimi due mesi il Florinas ha fatto un salto sul profilo della qualità non indifferente; la squadra è cresciuta molto, dopo il mio arrivo.
A fine novembre c'erano enormi problemi da risolvere, ora fare punti contro di noi non è impresa facile».
Quali sono le difficoltà più grandi che ha incontrato al suo arrivo?
«Il problema più grande, secondo me, è che la squadra è stata costruita male, è partita in grave ritardo senza poter fare una preparazione adeguata; il primo passo è stato appunto lavorare sull'aspetto atletico, poi siamo passati a curare la tattica e la tecnica, e i ragazzi si sono lentamente ripresi.
Bisogna fare attenzione con le valutazioni, però, perchè la squadra è identica a quella che ha iniziato il campionato, non si può pretendere più di tanto.
Probabilmente se avessi avuto la possibilità di partire dall'inizio avremmo potuto fare un campionato più tranquillo, ma l'aver battuto la Pietraia, fermato la Robur e l'Atletico Uri ci conferma che il lavoro svolto sino ad ora è ottimo, stiamo facendo benissimo; i ragazzi stanno facendo cose importanti, ci stanno mettendo il massimo dell'impegno e si stanno mettendo a disposizione con grandissimo sacrificio, che è l'aspetto fondamentale per raggiungere i risultati; abbiamo una rosa abbastanza ristretta, composta da 17 elementi: ogni più piccolo infortunio, ogni squalifica, ci crea grandissimi problemi.
Dobbiamo però restare con i piedi ben piantati in terra, perchè ci mancano ancora sei o sette punti per poter finalmente dire di aver raggiunto il nostro obbiettivo, che ad inizio dicembre sembrava davvero impossibile.
Siamo tra le squadre che hanno ottenuto più punti di tutti nelle ultime dieci partite, stiamo facendo davvero tanto».
Quale è l'aspetto che la sta convincendo particolarmente della sua squadra e quali sono i settori dove potete ancora crescere, nel caso?
«I miglioramenti che abbiamo avuto negli ultimi due mesi mi rendono assolutamente fiducioso per il futuro; abbiamo la terza difesa meno battuta del campionato, un terzo dei gol incassati lo abbiamo rimediato peraltro in due sole partite, contro Monserrato e Uri all'andata.
Giocare contro di noi non è facile, ma dobbiamo migliorare sicuramente in fase d'attacco: penso che a livello regionale siamo una delle squadre che sta facendo peggio in questo senso; dobbiamo crescere sul piano realizzativo, perchè le vittorie arrivano spesso con il minimo scarto e soffriamo più del dovuto.
Penso che comunque non si possa fare molto di più di quanto stiamo facendo, non è facile; la società ha fatto il massimo delle proprie possibilità per allestire una squadra all'altezza della categoria, mi ha poi messo nelle condizioni di lavorare al meglio: sono stati chiari sin dall'inizio, presentandomi il progetto e lasciandomi la massima libertà per fare le mie scelte.
I giocatori hanno avvertito questo clima sereno e hanno potuto lavorare senza pressioni, aspetto, quest'ultimo, che reputo fondamentale».
Quanto ha pesato, per Lei personalmente, il dover subentrare a stagione in corso?
«Penso che difficilmente rifarò una scelta simile in futuro, soprattutto a questi livelli; come ti dicevo prima è importantissimo dare un'impronta precisa alla squadra già dalla preparazione».
Cosa l'ha spinta ad accettare una sfida così impegnativa come quella del Florinas?
«La grandissima voglia di rimettermi in gioco dopo due anni; ho preferito staccare un po' la spina perchè alcune cose mi avevano profondamente deluso: il calcio di oggi è strano, ci sono dei dirigenti che hanno la pretesa di importi le loro scelte e sinceramente è una cosa inaccettabile per uno come me, abituato al calcio all'antica, dove nessuno ti regalava niente.
Devo moltissimo a chi mi aiuta ad allenare il Florinas: un ringraziamento particolare va a mio fratello, che dopo tantissimi anni di settore giovanile a Sennori ha deciso di accompagnarmi in questa avventura; da solo probabilmente non ce l'avrei mai fatta.
Stiamo cercando di adottare un metodo di allenamento probabilmente inconsueto per la Seconda Categoria; ho provato a portare una mentalità diversa, prendendo spunto da tutte le mie esperienze passate.
Il merito principale per i risultati che stiamo ottenendo, permettimi di ripeterlo, è dei ragazzi, che hanno capito l'importanza del sacrificio e della dedizione».
Domenica siete attesi dalla sfida contro il Siligo in trasferta, uno scontro salvezza importantissimo per entrambe le squadre.
Che risposta si aspetta dai suoi ragazzi?
«Mi aspetto, ovviamente, delle conferme sotto l'aspetto tecnico e atletico; spero che domenica la squadra dia delle risposte soprattutto sul piano del carattere: affronteremo una formazione che è all'ultima spiaggia, sicuramente sarà una partita per gladiatori, il banco di prova migliore per vedere se siamo davvero in grado di fare il salto di qualità decisivo.
Uscire imbattuti dalla sfida di domenica significherebbe avere la salvezza quasi in tasca, sarebbe molto importante per noi: mi aspetto una guerra, troveremo un avversario che sopperisce con la grinta alle eventuali mancanze a livello tecnico, è un po' la caratteristica di moltissime squadre di questo girone.
Sono convinto che il Florinas il prossimo anno potrà fare davvero bene e togliersi grandissime soddisfazioni: abbiamo avuto una crescita disumana, ho preso la squadra quando aveva 3 punti e 0 gol fatti; siamo riusciti a lasciarci alle spalle formazioni che avevano un vantaggio considerevole nei nostri confronti, i ragazzi hanno fatto un lavoro meraviglioso; devo ammettere che nemmeno io avrei scommesso un euro, questo gruppo mi ha davvero sorpreso tantissimo».