“Contro il Cortoghiana capiremo se siamo maturi”
Damiano Bartoli: "Partenza oltre le aspettative, ma la Decimo 07 per il momento non è tra le favorite"
Tre vittorie dopo tre gare disputate; sei gol fatti e soltanto uno subito, nella partita d'esordio contro l'Europa 2008: sono questi i numeri collezionati sino a questo momento dalla Decimo 07 guidata da Damiano Bartoli, capace di giocare un calcio effervescente ma all'occorrenza di lottare e soffrire con grinta e determinazione.
Con il passare delle giornate i decimesi stanno acquisendo sempre più consapevolezza e convinzione nei propri mezzi; da più parti sono indicati come una delle squadre che si giocherà la vittoria finale del torneo, ma il tecnico mantiene altissima la concentrazione e rimanda ogni valutazione: il cammino è lungo e c'è ancora molto da lavorare.
Mister Bartoli, domenica avete superato in casa, con il punteggio di 2 a 0, un ostico Portoscuso. E' soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi?
“Soddisfatto a metà, perchè comunque abbiamo iniziato bene, disputando tutto sommato un buon primo tempo, ordinato e propositivo, ma in effetti nella ripresa abbiamo incontrato qualche difficoltà in più, perdendo un po' le distanze fra i reparti e facendo un pò di confusione.
Comunque in linea di massima c'è da essere soddisfatti: è logico che alla terza partita non si possa essere perfetti, ci mancherebbe, sempre poi che nel calcio sia possibile esserlo.”
Date l'impressione, per lunghi tratti del match, di avere grande compattezza e solidità, riuscendo ad esprimere un gioco divertente ed efficace. Però sembra a volte che la squadra si spenga e abbassi l'intensità. Secondo Lei un'interpretazione di questo tipo è corretta?
“Si, in precedenza mi riferivo proprio a questo aspetto.
In effetti la squadra dimostra di essere in alcuni momenti decisamente compatta, però molto probabilmente in questo momento abbiamo ancora qualche pausa di troppo, ed è proprio questo uno degli aspetti in cui si può migliorare e si deve quindi lavorare.
Bisogna tener conto del fatto che in campo ci sono anche gli avversari, assieme ad una serie di fattori come ad esempio gli stimoli e la condizione atletica che vanno inevitabilmente ad incidere e condizionano la qualità del gioco proposto.
Ripeto, c'è da lavorare su questi momento di pausa che possono diminuire man mano che proseguiamo con il campionato”
Quale è l'aspetto che l'ha più impressionata della sua squadra sino a questo momento? Avete inanellato tre vittorie di fila; c'è qualche caratteristica particolare che potrebbe diventare in futuro la vostra vera e propria arma migliore?
“Stiamo diventando più squadra: abbiamo delle buone individualità ma sono sempre messe al servizio del collettivo.
Quanto proposto sino ad ora è di buon auspicio, sicuramente, per il futuro ed è un po' quello che io chiedo ai miei ragazzi; con il tempo potrebbe diventare davvero il nostro punto di forza.”
A centrocampo manca ancora Pooli, un giocatore che potrebbe farvi fare un grossissimo salto in avanti sia per quanto riguarda la qualità del gioco e sia per quanto riguarda la personalità.
Quali sono al momento le sue condizioni? Dovrà stare fuori ancora per molto?
“Pablo ha ancora qualche problema, al momento si sta sottoponendo a delle terapie; presumo che dalla settimana prossima incominci a lavorare, gradualmente, sul campo.
Non mi sento di dire che il suo rientro sia immediato, ci vado abbastanza cauto in questo senso; bisognerà valutare bene la sua situazione per non correre rischi.
Spero che il suo contributo in campo sia importante come il contributo che attualmente sta dando fuori dal campo: si è integrato perfettamente nel gruppo, è sempre disponibile per sostenerci ed è sempre presente sia agli allenamenti che poi la domenica per le partite.
Lo aspettiamo, è ovvio, ma vogliamo dargli anche la possibilità di riprendersi con calma, con tutto il tempo che sarà necessario per essere di nuovo al 100% e risolvere il problema al ginocchio.
Per quanto riguarda il salto di qualità, certo, Pooli potrebbe aiutarci, ma per il momento dobbiamo affidarci sugli elementi che sono effettivamente a disposizione e che stanno facendo bene; quando torneranno gli assenti valuteremo tutti assieme.”
Si aspettava una partenza così buona?
“La squadra ha conservato l'intelaiatura che la caratterizza ormai da tre anni; abbiamo cambiato pochissimo e i ragazzi sono ormai affiatati, hanno il loro modo di interpretare il calcio, rispettano tutti determinate regole consolidate e questo non può che essere un vantaggio.
Il calcio tuttavia non è una scienza esatta, quindi non si può pretendere di entrare in campo e fare tutto quello che si vuole, ci sono pure gli avversari.
Sino a questo momento è andata abbastanza bene; il nostro intento è di dare il massimo ogni volta che si scende in campo; una serie di condizioni e di variabili favorevoli ci hanno permesso di ottenere questi nove punti, ma evidentemente ci mettiamo anche del nostro.
Stiamo probabilmente raccogliendo di più rispetto a quella che poteva essere la nostra tabella di marcia.”
Siete a punteggio pieno dopo tre giornate, incomincia ad essere difficile nascondere le vostre ambizioni.
In un'intervista della settimana scorsa, il Presidente del Cus Cagliari, Stefano Arrica, parlava della sua squadra come una seria pretendente alla vittoria del campionato.
Ritiene che il suo gruppo possa sostenere questa pressione?
“E' ancora troppo presto per fare questi discorsi; certo, la squadra ha delle buone qualità tecniche e si avvicina sempre di più ad essere un buon collettivo.
Sicuramente però questo non significa che possiamo essere presi come punto di riferimento per la vittoria finale; il nostro obbiettivo è quello di fare bene e toglierci più soddisfazioni possibile, cercando di dare il massimo in partita e ovviamente negli allenamenti.
Se fra qualche tempo saremo stati bravi e fortunati da conquistarci una posizione di classifica interessante ne prenderemo atto e ragioneremo di conseguenza, ma per il momento c'è da lavorare.
Molto probabilmente sono altre le squadre che sono state costruite per fare il salto di qualità e primeggiare nel girone A.”
A questo proposito, secondo Lei quali sono le compagini più accreditate per la vittoria finale?
«Al primo posto penso ci sia Su Planu, per come ha lavorato sul mercato, per gli inserimenti che ha fatto in un organico già assolutamente competitivo.
Lo stesso Guspini e la Fulgor Senorbì hanno delle rose di tutto rispetto.
Sono diverse le squadre, insomma, che possono far bene in questo campionato.
Pensare di essere in vantaggio rispetto alle altre sarebbe un errore: la squadra deve ancora crescere, deve maturare, soprattutto per quanto riguarda i suoi elementi più giovani.”
Domenica siete attesi dalla trasferta sul campo del Cortoghiana; loro vengono da due vittorie consecutive. Quali sono i rischi di una partita del genere?
“Devo dirti la verità, non conosco direttamente gli avversari ma presumo che il fattore campo, soprattutto nel Sulcis, sia un aspetto determinante; per noi sarà un ostacolo.
Loro vengono da qualche partita negativa, l'ultima in particolare molto pesante almeno dal punto di vista del risultato, visto che la qualità della prestazione non la conosco.
Penso che non siano disposti a lasciare strada agli avversari; noi domenica troveremo una squadra assolutamente determinata a ribaltare gli ultimi risultati, se non sbaglio loro hanno il campo in terra e per noi questo potrebbe essere un ostacolo in più.
Dovremo stare attenti perchè sarà una partita piena di insidie; noi vorremo dimostrare e capire, dopo tre risultati di fila, quanto abbiamo acquisito sotto il profilo della maturità e della personalità.
Dopo tre risultati positivi potrebbe esserci anche un contraccolpo psicologico, pensando magari che la partita sia facile a prescindere, e non affrontandola con la giusta concentrazione.
In questo senso sarà sicuramente un bel banco di prova per noi.”