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Dietro l'Olbia c'è il Latte Dolce, mister Scotto: «Abbiamo fatto un grande miracolo»
Il tecnico: Noi davanti a club con budget più alti

Dietro l'Olbia c'è il Latte Dolce, mister Scotto: «Abbiamo fatto un grande miracolo»

All'ombra della Dinamo che incanta la serie A di basket e della Torres che sta per rimettere piede tra i professionisti 5 anni dopo il fallimento, a Sassari spunta la stella luminosa del Latte Dolce, matricola dell'Eccellenza che ha stupito tutto l'anno e centrato il 2° posto con 90' d'anticipo. «Abbiamo fatto un grande miracolo - dice gonfiando il petto il tecnico Pierluigi Scotto - chiuderemo il campionato dietro l'Olbia, che abbiamo affrontato a testa alta sia in campionato che in Coppa Italia, e davanti a tante squadre che hanno speso molto di più rispetto a noi e mi riferisco a Muravera, Castiadas, Porto Corallo, Fertilia, Taloro, Samassi, San Teodoro». In rigoroso ordine di classifica.

Qual è il vostro segreto?

«La fame e l'umiltà. Un gap economico che abbiamo colmato stando tanto sul campo perché abbiamo la consapevolezza che il lavoro paga. Non ci siamo mai demoralizzati di fronte alle sconfitte né esaltato quando abbiamo vinto gare importanti»

Per ottenere certi risultati bisogna avere della qualità

«Certo che abbiamo anche noi dei valori ma anche un'organizzazione tattica. Molte avversarie possono contare sulle giocate individuali per vincere mentre noi dobbiamo fare sempre la prestazione. Mi chiedo quanti conoscevano i miei giocatori, molti erano degli sconosciuti al livello regionale. Eppure abbiamo centrato un traguardo storico per una piccola realtà come la nostra che rappresenta un quartiere di Sassari»

E ora potete fare il botto annullando addirittura i playoff regionali se staccherete la terza in classifica di oltre 6 punti

«C’è anche questa possibilità ma ciò potrà avvenire battendo noi il Muravera e una contemporanea non vittoria del Castiadas col Fertilia. Non impossibile ma neanche facile. Siamo sereni e non c'è euforia»

Che strada sceglierete tra inseguire la vittoria contro il Muravera a rischio di perdere qualche diffidato per gli spareggi o una gara tranquilla senza correre rischi?

«Ne abbiamo parlato in società e nello spogliatoio, siccome ci sono tante correnti di pensiero decido io e faremo come abbiamo sempre fatto, cioè giocando la gara per vincere e, in questo caso, confidando nell'intelligenza dei giocatori che non andranno a prendersi ammonizioni inutili per proteste o per entrate scomposte. Fare direttamente le fasi nazionali è una prospettiva allettante ma noi restiamo umili e accetteremo tutto, anche giocare le semifinali regionali playoff per noi è un qualcosa di eccezionale»

Se vince domenica e il Castiadas non batte il Fertilia che farà?

«Due giorni di riposo alla squadra, prendo l'aereo e vado a Savona da mio figlio Gigi. Purtroppo, per gli impegni del calcio non ci vediamo quasi mai però ci sentiamo al telefono anche dieci volte al giorno. Mi manca tanto e poi vorrei conoscere di persona tanti suoi compagni che so che seguono le vicissitudini del Latte Dolce»

Un aspetto positivo di quest'annata da allenatore

«Ce ne sono tanti. Potrei dire la soddisfazione di allenare una squadra di ragazzi disponibili a migliorare in ogni allenamento o di poter contare su una società che ha sempre seguito le mie direttive ma dico che mi hanno fatto piacere i complimenti che ho ricevuto da molti colleghi, non ultimo quelli di Marco Cossu del Porto Corallo. Lo chiamerò per ringraziarlo»

Un altro collega è un parente, Massimiliano Paba allena il Fertilia che incontra il Castiadas, vi siete sentiti questa settimana?

«Con mio cugino non c'è stato bisogno di telefonarci, entrambi dobbiamo vincere le rispettive partite, lui per sperare di agguantare i playoff e io per cercare di annullarli»

Nel battere il Muravera c'è anche il ricordo del 4-0 dell'andata?

«Certo che sì, è una sconfitta che brucia. Giocheremo con spirito di rivalsa tenendo ben a mente la pericolosità di giocatori come Corona, Piludu, Marci e Chessa»

La Torres che vince in serie D un po' offusca i vostri risultati?

«Io sono ben lieto che la Torres possa tornare tra i professionisti, è un bene per Sassari e per il calcio sardo. Di sicuro non c'è stato nell'informazione in generale il giusto risalto all'impresa che ha fatto il Latte Dolce ma ci siamo abituati e continueremo a fare come sempre: testa china e pedalare»

Lunga vita a Guglielmo Bacci alla Torres ma si potrà mai vedere Pierluigi Scotto sulla panchina rossoblù?

«E chi lo sa. Ora che si godano la festa tutti, società, allenatore, giocatori e tifosi, la vittoria del campionato se la sono meritata. Io penso a fare il meglio per la mia società, l'ambizione di allenare in categorie superiori ce l'ho sempre avuta, per ora ci sto arrivando guidando il Latte Dolce»

E a chi dice: "Vorrei vedere che fa Scotto in un'altra piazza" cosa rispondere?

«Che senza controprova tutti hanno ragione»

In questo articolo
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2012/2013
Tags:
Sardegna
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