Salta al contenuto principale
Seconda categoria
«Non è facile trovare dirigenti così appassionati»

Finale dolcissimo per il Siddi, mister Ghiani centra il salto di categoria: «I numeri parlano chiaro, siamo stati la squadra più forte e continua; contro il Samassi raggiunto l'apice della stagione»

Per una buona volta, finalmente, si potrebbe aggiungere, spetta al Siddi fare festa: nel recente passato infatti i bianco azzurri hanno sciupato l'occasione del salto di categoria a pochi metri dal traguardo, dopo stagioni avvincenti, in cui però veniva a mancare il colpo di grazia, l'affondo decisivo. Quest'anno, la storia è andata in maniera nettamente diversa, seppur il torneo fosse estremamente equilibrato, con diverse compagini, Atletico Sanluri, Lunamatrona e Gioventù Sportiva Samassi su tutte, attrezzatissime per centrare la vittoria finale. Mister Diego Ghiani, riconfermato dopo l'ottimo lavoro dell'anno precedente, è riuscito a centrare l'impresa che molti, prima di lui, avevano fallito, regalando al club e al paese un sogno atteso per tanti, troppi anni: quello del Siddi è stato un progetto portato avanti con passione da tutti i dirigenti; per tutti loro, ora, è arrivato il momento di raccogliere i primi, dolcissimi frutti. Decisiva, in questo senso, la sfida d'altissima quota contro i rivali del Lunamatrona, battuti grazie alla rete messa a segno da Ardu.

«Il caso ha voluto che la partita più importante della stagione fosse in casa del Lunamatrona, un match tutt'altro che facile, molto atteso da entrambe le parti. Non c'è stato bisogno di prepararla in maniera particolare – ammette mister Ghiani -, perchè i ragazzi sentivano la responsabilità ed il peso del confronto. Ci siamo presentati con quattro punti di vantaggio, dovevamo quindi soltanto evitare di farci raggiungere dal Samassi, con due risultati su tre a disposizione. Si respirava tanta tranquillità nel gruppo, eravamo peraltro al completo, quindi posso dire che tutte le cose sono andate nel verso giusto».

A differenza di quanto capitato nel recente passato, il Siddi ha chiuso la stagione in crescendo: dopo il ko con il Sanluri, il terzo ed ultimo della stagione, sono arrivate ben otto successi. «Nel girone di andata abbiamo fatto registrare un po' di alti e bassi; proprio alla fine della prima parte del campionato ci siamo guardati in faccia, compattato l'ambiente e fatto quadrato, come si dice in questi casi. Al ritorno le abbiamo vinte tutte, a parte quel piccolo passo falso: non ci sono dubbi sul valore della squadra, che è emerso in maniera inequivocabile da gennaio in poi. Abbiamo centrato un obbiettivo che comunque ci eravamo posti sin dai primi giorni della preparazione». Lo scivolone rimediato in casa contro l'Atletico avrebbe potuto compromettere tutto il buon lavoro portato avanti sino a quel momento. «Non c'è mai stato questo pericolo, perchè all'interno dell'ambiente dominava la serenità e la consapevolezza sui nostri mezzi. Quella sconfitta comunque ci ha un pochino destabilizzato, non lo nascondo, perchè è costata il primo posto in classifica, tagliandoci un po' le gambe, ma il dover inseguire per forza di cose le rivali ci ha regalato maggiori stimoli e determinazione. Il Sanluri comunque, è giusto sottolinearlo, era la squadra più organizzata del girone, a livello tattico: non è un caso che contro di noi abbiano raccolto ben sei punti».
Quello andato in scena quest'anno è stato un campionato estremamente equilibrato, tra i più incerti di tutta la Seconda Categoria. «La differenza l'ha fatta la nostra continuità di risultati, a cui si aggiunge un pizzico di fortuna che nel calcio non guasta mai. Reputo comunque le prime quattro formazioni in classifica tutte degne del salto di categoria; mi auguro che i ripescaggi possano premiare le nostre dirette avversarie, sarebbe bello poter giocare in un girone che valorizzi un territorio svantaggiato sotto numerosissimi aspetti».
Il club raccoglie i frutti di un lavoro certosino, che dura ormai da diversi anni: tra i meriti della dirigenza, quello di aver scommesso nuovamente sul tecnico. «Son stato fortunato ad allenare per due anni di seguito nella stessa piazza. C'era, per prima cosa, da smaltire la delusione della stagione precedente, in cui non eravamo riusciti a centrare i play-off; quest'anno invece tutti abbiamo lavorato diversamente, a partire dalla costruzione dell'organico, per poter affrontare la stagione al meglio».
L'entusiasmo per la promozione ha letteralmente travolto un'intera comunità. «Il paese è impazzito, sembrava di essere a Capodanno; la festa è andata avanti sino a tarda notte, ma non penso sia conclusa. Grande merito va ai dirigenti, non è facile trovare persone così attaccate alla squadra, che si impegnano con tanti sacrifici e competenza. Se Siddi sta vivendo questo sogno, è anche grazie a loro».
Il materiale umano, tecnico e tattico a disposizione dell'allenatore era di primo livello: «Una rosa fantastica, composta da ragazzi forti sia nella testa che nel cuore, oltre che con i piedi. Tenere alta la concentrazione per nove mesi è stata la sfida più ardua per me; l'elemento fondamentale per arrivare primi». Tra i momenti più belli, spicca il confronto con il Samassi, al ritorno. «I miei hanno messo in mostra un approccio spettacolare alla gara, chiusa già nei primi minuti. Con il tempo, i ragazzi hanno raggiunto la consapevolezza ideale sui loro mezzi e sul nostro gioco: negli scontri diretti nessuno ci ha mai messo sotto, anzi, riuscivamo ad esprimere un calcio piuttosto brillante. I numeri parlano per noi, sono alla portata di tutti: il miglior attacco e la miglior difesa non possono essere un caso».
Ottime premesse da cui partire per tuffarsi nella prossima, attesissima avventura: «Il Siddi ripartirà da un gruppo di giocatori seri, validi, allenati in modo minuzioso, talvolta anche duro, e da un gruppo di dirigenti sempre presente, dodici mesi su dodici. Non si può che essere fiduciosi, anche perchè l'entusiasmo probabilmente si estenderà anche nei paesi limitrofi; magari, chissà, arriveranno forze ed energie fresche per alimentare il progetto». Sul suo futuro però, il tecnico non si sbilancia: «E' ancora presto per parlarne, ora ci godiamo il momento, poi si vedrà».
Si chiude con i ringraziamenti di rito: «In questi casi, l'allenatore è colui che fa da collante tra squadra e società: ringrazio tutti per l'opportunità che mi è stata data, oltre a fare un grande applauso a questi giocatori splendidi, protagonisti assoluti di questa impresa».

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna
15 Ritorno
Girone E