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Prima Categoria
«Contro il Siniscola ho avuto risposte importanti»

Giovanni Cesari elogia il Bosa: «La squadra sta maturando in fretta»

Cuore, passione, determinazione e grinta: sono queste le armi migliori del Bosa che quest'anno si sta conquistando meritatamente il suo spazio sotto ai riflettori in un girone difficile ed equilibrato; le caratteristiche della squadra allenata da Giovanni Cesari, che sta già raccogliendo i frutti alla sua prima esperienza da tecnico in Prima Categoria, sono prepotentemente emerse anche nella sfida alla corazzata Siniscola, compagine di assoluto livello che assieme ad Aritzo, Arborea e Bonorva sta lottando per la promozione.
Il successo strappato nell'ultimo turno ha permesso al Bosa di salire a quota 32 punti, con un rassicurante margine di 12 lunghezze nei confronti di Borore e Santa Giusta, penultime in classifica; è vero, la salvezza matematica non è stata ancora raggiunta, ma come ammette lo stesso tecnico, le prossime gare saranno fondamentali, oltre che per i punti in palio, per continuare quel percorso di crescita che una squadra giovane deve necessariamente portare a termine nel più breve tempo possibile, per poi puntare a traguardi sempre più ambiziosi.

 

 

Domenica avete ottenuto un'importantissima vittoria contro un avversario di assoluto livello come il Siniscola: una partita, la vostra, dove è emersa tutta la vostra determinazione.
«Gli stimoli per queste partite arrivano, in un certo senso, da soli: sai già in partenza che devi affrontare l'impegno con grande grinta e concentrazione; il fatto che il Siniscola occupi le prime posizioni in classifica ti deve far capire immediatamente che si tratta di un avversario fortissimo: se non scendi in campo al massimo e con il giusto atteggiamento è chiaro che andrai incontro a enormi difficoltà, soprattutto per un gruppo giovane come il nostro, che è dotato comunque di un discreto livello tecnico, visto che molti di loro sono cresciuti nelle scuole calcio e hanno già un bagaglio importante da questo punto di vista.
Il Bosa riesce ad esprimersi al meglio quando incontra delle squadre, come il Siniscola appunto, che giocano bene a calcio: abbiamo fatto ottime partite anche contro Aritzo e Bonorva, ad esempio, formazioni che puntano principalmente sulla tecnica e sulla tattica.
Ci siamo preparati tantissimo in settimana per poter arrivare all'impegno con il Siniscola al top della forma: abbiamo confermato ancora una volta il nostro grande carattere, il nostro cuore, il nostro affiatamento, l'attaccamento verso questa maglia; è stato fondamentale il supporto del nostro pubblico e di Bosa in generale, che per le cosiddette partite di cartello si esalta e ci da una carica incredibile.
Tutti i ragazzi hanno risposto bene, mi è piaciuto tantissimo il loro atteggiamento e la loro concentrazione che in campo si trasformano in forza; è andata benissimo ma non mi stupisco di queste prestazioni perchè nel corso della stagione ci è capitato diverse volte, siamo orgogliosi perchè stiamo riuscendo a far vedere quale è il nostro valore, e siamo contenti che i nostri tifosi siano soddisfatti».

 

Avete 32 punti in classifica, una posizione di classifica piuttosto tranquilla; che voto darebbe sino a questo momento alla sua squadra?
«La società è nuova, così come i giocatori: per noi è soltanto l'inizio di un percorso; la domenica entriamo in campo con sei o sette undicesimi giovanissimi, è una scelta tecnica che ci possiamo permettere visto il loro grande valore.
Noi stiamo lavorando in prospettiva: stiamo cercando di costruire qualcosa in modo da raccogliere i frutti nei prossimi due anni; vogliamo riportare Bosa ai palcoscenici che merita, così come lo meritano tutte le persone che seguono la squadra.
Per quanto mi riguarda è la mia prima volta sulla panchina di una prima squadra: vengo dall'esperienza con l'Atletico Bosa, sino a questo momento mi sono occupato del settore giovanile e ho portato con me in questa avventura molti giocatori che già conoscevo personalmente e che stanno dando risposte importantissime.
Vogliamo continuare a lavorare parallelamente con le scuole calcio, ci auguriamo che il numero dei ragazzi continui ad aumentare: è importante dare ai giovani un'impostazione particolare sin da subito, in modo che possano inserirsi naturalmente nel telaio della Prima Squadra; quando avremo una discreta base su cui puntare, potremo fissarci obbiettivi più ambiziosi.
Quest'anno per me comunque è assolutamente positivo: considerando il valore assoluto di tutte le squadre del girone, non c'è stato ancora nessuno che ci abbia surclassato; è un motivo di orgoglio, ci rende contenti, è la conferma del buon lavoro che stiamo facendo, è un ottimo punto di partenza in vista del futuro: se riusciremo a mantenere questa costanza e questo atteggiamento potremo toglierci molte soddisfazioni».

 

Ci sono dei margini di miglioramento, delle risposte particolari che ti aspetti nelle prossime sette partite, a cominciare dalla sfida alla Fanum?
«Mi aspetto che il gruppo cresca sul piano della continuità e della mentalità: se riusciamo ad affrontare i prossimi impegni con la stessa testa e la stessa concentrazione messa in mostra domenica scorsa con il Siniscola potremo toglierci diverse soddisfazioni, a prescindere poi dal nome e dal blasone dell'avversario di turno.
Il nostro punto debole, al momento, è il carattere: non riusciamo a ripetere con costanza le belle prestazioni che molto spesso offriamo; si tratta di una questione di stimoli, principalmente: ci capita infatti di soffrire molto con le squadre di bassa classifica, se mi passi il termine; in queste sette partite mi aspetto di migliorare sotto questo aspetto: noi scendiamo sempre in campo per vincere, il nostro primo obiettivo è raggiungere la salvezza matematica, poi cercheremo di dare più minuti a tutti i giocatori che non hanno trovato molto spazio sino a questo momento; mi aspetto un bel finale di campionato da parte nostra».

 

Si tratta della tua prima esperienza sulla panchina di una Prima Squadra: quale è stata la difficoltà più grande che hai incontrato?
«La difficoltà più grande è stata quella di dare un'impronta precisa alla squadra, sotto il piano della personalità e della mentalità: io dico sempre ai ragazzi che anche se siamo dei dilettanti, in allenamento e in partita dobbiamo ragionare come i professionisti, concentrandoci al massimo e cercando di isolarci da tutte le distrazioni, in modo che cresca la nostra forza, la nostra concentrazione e la nostra determinazione.
Come è normale, qualcuno ancora non riesce a fare il massimo per quanto riguarda l'intensità, ma se vogliamo crescere, come squadra, dobbiamo cambiare la nostra filosofia su come vivere gli impegni sportivi».

 

Domenica avete fermato il Siniscola, facendo indirettamente un grossissimo regalo all'Aritzo: che idea ti sei fatto sulla lotta per la promozione?
«Quest'anno non c'è una squadra nettamente più forte delle altre, è difficile quindi fare un pronostico in questo senso.
Ovviamente la lotta è ristretta a quelle tre-quattro squadre che occupano le prime posizioni, ma non sottovaluterei la Macomerese, che è una squadra costruita per vincere e ha in organico giocatori forti ed esperti; probabilmente hanno raccolto meno di quanto si aspettavano nel girone di andata ma ora stanno uscendo fuori alla distanza e potrebbero ancora dire la loro.
Il campionato è ancora apertissimo, capita infatti che il Siniscola perda a Bosa o che le squadre in testa lascino qualche punto per strada; noi ad Aritzo abbiamo perso 1 a 0 al 90', non meritando assolutamente la sconfitta: ci aspettavamo una squadra che riuscisse a surclassarci nettamente ma così non è stato; tutte le formazioni quest'anno sono competitive e le insidie sono dietro l'angolo, non si può dare niente perscontato; Aritzo e Siniscola a livello di organico e di interpreti hanno comunque qualcosa in più rispetto alle altre».

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
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Girone C