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«Ho segnato dappertutto tranne in A, ora porto il Pula in Eccellenza»
Il bomber Nunzio Falco, 11 gol in 5 partite

«Ho segnato dappertutto tranne in A, ora porto il Pula in Eccellenza»

“Io che sono falco, falco a metà” cantava Gianluca Grignani nel 1995, in uno dei bei singoli dell’album Desitnazione Paradiso. Nunzio Falco, classe 1973, capitano e attaccante del Pula capolista del girone A di Promozione, è giunto già a quota 11 gol (in 5 partite), la metà appunto delle reti segnate da tutta la squadra. E proprio nel 1995, Falco faceva l’esordio in serie A con la maglia della Reggiana dopo aver giocato due anni prima in serie B, sempre con gli emiliani, e segnato 1 gol in 5 presenze.

 

Il cruccio - Poi un’infinità di maglie vestite in squadre di C1, C2, Serie D, Eccellenza, Promozione e tanti gol da esportare ma un grandissimo cruccio. «Non aver segnato in serie A – ricorda Falco –  È il mio rammarico più grande, ho segnato in tutte le categorie del calcio e mi manca un gol proprio nella massima serie. Ci sono andato vicino diverse volte ma l’occasione più ghiotta la ebbi in un Torino-Reggiana 4-0 (28 maggio 1995, ndr) sventata dal portiere granata Pastine». Nunzio veniva dal prestito alla Pro Sesto, in C1, dove aveva realizzato 6 gol in 27 incontri e la stagione della Reggiana finì con la discesa in serie B: «In squadra c’erano grandi giocatori come Paolo Futre, Oliseh, Antonioli, Padovano e De Agostini. Era un gruppo magari avanti con l’età e forse per questo retrocedemmo. Però è stata una bella esperienza, mi sento spesso con alcuni miei ex compagni di quell’epoca come Nando De Napoli e Angelo Gregucci, che ora fa l’allenatore». 

 

Tante squadre e la Sardegna nel destino - Poi un lungo girovagare per l’Italia del 37enne di Castelfranco Emilia (provincia di Modena) nelle serie inferiori, tra Prato, Carpi, Carrarese, Andria, Livorno, Castel di Sangro, Alessandria, Giugliano e Catanzaro. Valigie da fare e subito disfare, sempre in viaggio finché approda all’Olbia, in C2, nella stagione 2003/04. «Ma la Sardegna l’ho conosciuta prima – rivela con fierezza Falco – 13 anni fa ho sposato una ragazza di Pula». Nel capoluogo gallurese due grandi stagioni e mezzo poi a gennaio va a Lecco, un altro paio di mesi al Salò ma a dicembre il richiamo dell’Isola è forte, destinazione Alghero in serie D. E addio penisola. «Una scelta di vita, per mia moglie e le nostre tre bambine  – ammette l'attaccante – Non potevo costringere la mia famiglia a continui traslochi». La tappa di avvicinamento prosegue a Samassi, («Due grandi stagioni e sempre fuori ai playoff, nel 2007/08 fui pure capocannoniere con 21 gol»), fino ad approdare al Pula.

 

L’Eccellenza mancata – Falco è dall’anno scorso in biancorosso. La voglia di giocare e segnare non manca: è stato cannoniere incontrastato con 29 gol in campionato. «Tutto bello o quasi – dice Nunzio –  Ci è mancata l’Eccellenza per un solo punto. La nostra incredibile rincorsa da dicembre in poi si è fermata a un passettino dal Villacidro». Ma ora è partenza a razzo, 5 vittorie su 5: «C’è fame, rabbia. Siamo partiti subito forte perché giocare per inseguire è dura, l’abbiamo provato l’anno scorso. Ci siamo rimasti troppo male per la mancata promozione». E promette: «Voglio regalare l’Eccellenza al mio paese».

 

La squadra del paese – Ormai Falco parla da sardo e pulese doc: «Abito a 300 metri dal campo». E non smette di segnare: già 11 reti, frutto di quattro doppiette e della tripletta di domenica a Serramanna. Di questo passo eguaglia il record dello scorso anno già nel girone d’andata: «Ma no, sono consapevole che sta andando tutto bene, che viaggiamo a mille – dice in modo scaramantico –  Poi il mio compito è facilitato dal lavoro degli esterni (Placentino e Concas, ndr). So che verranno momenti in cui non la butti più dentro». Ma la squadra è la superfavorita del girone. Falco non si nasconde: «È chiaro che gli innesti di elementi come Antinori, Concas, Pilleri e Placentino, unito ai riconfermati Dentoni, Pilo, Picciau e Atzeni, ha fatto la differenza. Senza contare l’allenatore Zaccheddu che, da quando è arrivato dal dicembre dell’anno scorso, ci ha dato la giusta consapevolezza della nostra forza».

 

Attenti Quartu 2000 e Porto Corallo – Campionato già vinto allora? «Assolutamente no, ci sono ancora 25 partite da giocare e avversarie altrettanto forti. Il Quartu 2000 è sicuramente una bella squadra, ma io tengo d’occhio anche il Porto Corallo che ha molti giocatori di categoria superiore, e se è un po’ dietro è solo perché ha perso lo scontro diretto a Quartu alla prima giornata».

 

Al servizio dei giovani – Cosa spinge uno di 37 anni a correre ancora come un ragazzino lo spiega subito Falco: «La passione, senza quella non vai avanti. Mi piace mettere tutta la mia esperienza al servizio dei più giovani e ricevere da loro freschezza ed entusiasmo». E di giovani bravi ne ha anche il Pula: «Direi molto bene Erriu e Suella. Ma per me sono giovani anche Placentino, Pilleri, Concas, Picciau e Atzeni, tutti fortissimi».

 

Il doppio impegno – La domenica a far gol e il sabato a guidare dalla panchina la Juniores. «Un doppio impegno che faccio volentieri. Il presidente Luca Esposito ha investito tanto nel settore giovanile che a Pula era andato un po’ perso. Abbiamo già quasi 150 iscritti. Stiamo lavorando bene e i risultati stanno venendo. La mia squadra ha già fatto 9 punti in 5 gare ed è composta da elementi che presto potrebbero giocare in prima squadra come Piccioni (92’) difensore centrale, Mura ('94) centrocampista, Onnis ('92) centrocampista, Piroddi (’92) attaccante». “Il falco va, senza catene” direbbe Grignani… Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
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Sardegna
5 Andata
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