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Seconda categoria
«Decisiva la sfida con la Monserrato»

Il Campanedda crede nella salvezza, Secchi:«Play-out ad un passo, non molliamo»

Il Campanedda non si arrende e rilancia anzi le sue ambizioni di ottenere la permanenza in Seconda Categoria: la vittoria in rimonta conquistata contro il fortissimo Caniga nell'ultimo turno di campionato è stata fondamentale per la classifica, ora i punti sono 19, a due lunghezze dalla Lanteri penultima, e soprattutto per il morale: i ragazzi allenati da mister Tore Secchi arrivano al big-match salvezza contro la Monserrato con il morale a mille e con l'organico quasi al completo.

 

Mister Secchi, contro il Caniga è arrivata una bellissima vittoria, ottenuta in rimonta: il Campanedda è vivo e ci crede, dunque.
«Le belle prestazioni, le belle partite, le abbiamo sempre fatte con le prime della classe, un po' perchè gli stimoli sono maggiori e questo permette all'allenatore di concentrarsi, durante la settimana, su altri aspetti; è anche vero però che siamo una squadra molto giovane ma allo stesso tempo molto tecnica e ci esprimiamo al meglio con squadre che amano giocare bene al calcio come ad esempio il Caniga.
Quando incontriamo le squadre di categoria incontriamo qualche problema in più, sia sotto il piano dell'esperienza e sia su quello fisico, che in Seconda riveste grandissima importanza.
Come i nostri ragazzi, anche gli arbitri stanno facendo esperienza e a volte capita che paghino qualcosa di troppo, in maniera inconscia, dal punto di vista della sudditanza psicologica: i rigori subiti sono di gran lunga superiori a quelli che ci hanno concesso.
Questa squadra ha sofferto molto per questi motivi, ma appena abbiamo inserito qualcuno più esperto, anche solo per quanto riguarda l'età, come ad esempio Dedola, siamo cresciuti esponenzialmente, sia nel gioco che nella gestione in generale della partita; si è visto sia contro il Maristella, con cui siamo riusciti a rimontare 3 gol, passando dal 4 a 1 al 4 a 4 e sia contro il Caniga.
La squadra è sulla buona strada, se gli infortuni ci danno un po' di tregua possiamo chiudere questo campionato nel migliore dei modi; siamo ad un passo dai play-out, sarà decisiva, in questo senso, la sfida con la Monserrato».

 

All'andata avete rimediato una pesante sconfitta per 5 a 1: c'è qualcosa che non dovete assolutamente ripetere?
«Io mi preoccupo soltanto della mia squadra, non temo loro, e lo dico con grande rispetto, alla luce del risultato dell'andata.
Dobbiamo fare molta più attenzione, tenere alta la concentrazione soprattutto nei minuti iniziali, ma il risultato della partita è in mano nostra, a differenza di quanto capiterà nelle sfide contro Robur e Uri, perchè sinceramente in quelle occasioni dovremo soltanto sperare di essere al top della forma e avere più fame di loro».

 

Quanto sono state importanti queste due settimane di pausa?
«Ci sono stati dei pro e dei contro; la vittoria contro il Caniga ha portato grandissimo entusiasmo a tutto l'ambiente, alla dirigenza e ai tifosi; a me sarebbe piaciuto sfruttare questo momento positivo, perchè dopo mesi in cui non riesci a raggiungere i risultati che vorresti e sei costretto a scendere in campo un po' demoralizzato, mi avrebbe fatto piacere impostare la gara diversamente, almeno per quanto riguarda l'atteggiamento: la testa in queste occasioni ricopre un ruolo fondamentale.
I ragazzi contro il Caniga hanno disputato una delle partite più belle del campionato, ma ho paura che dopo queste tre settimane l'onda positiva risulti un po' smorzata.
Ho però la possibilità di recuperare due pedine importanti come Danilo Ascione e D'Alessandro, che con la loro esperienza e le loro doti tecniche ci daranno una grossissima mano».

 

Si aspettava un campionato così difficile?
«Assolutamente no; io dalla Seconda Categoria mancavo già da qualche anno, dopo aver vissuto due bellissime esperienze; ne avevo un bel ricordo, si tratta di un campionato che conosco ma che negli ultimi tempi non ho seguito con continuità per via dei miei impegni.
Siamo riusciti a partire, fra le altre cose, abbastanza bene e sinceramente non pensavo di incontrare tutti questi problemi, anche se c'è da sottolineare il fatto che io ho avuto pochissimo tempo per preparare la stagione, visto che sono arrivato al Campanedda dieci giorni prima dell'inizio del campionato.
Probabilmente la prima parte del campionato ci ha ingannato sul reale potenziale della rosa: i ragazzi si sono impegnati tantissimo, ci hanno messo tantissima voglia ed entusiasmo e sono riusciti ad andare oltre i loro stessi limiti. Con il passare delle giornate, come ti dicevo prima, abbiamo pagato molto gli infortuni e alcune partite particolarmente pesanti; nel mercato di dicembre siamo riusciti ad ingaggiare qualcuno che voleva trovare più spazio, come Sanna, ad esempio; a febbraio invece c'è stato l'arrivo di Piga che è davvero fortissimo, un attaccante di razza come non se ne trovano più molti in giro.
Da quel momento, anche grazie a Dedola, siamo riusciti ad essere molto più competitivi».

 

Che idea si è fatto sulla lotta per la promozione, considerando che nell'ultimo turno avete affrontato il Caniga e che dovete ancora incontrare Uri e Robur?
«L'Uri è secondo me la squadra che ha le possibilità maggiori, ma io starei molto attento al Caniga e soprattutto al Sennori: quest'ultima secondo me sarà la vera antagonista per la vittoria finale, hanno un buon tecnico e un'ottima organizzazione di gioco, senza nulla togliere al Caniga, che comunque ha delle individualità incredibili, come Fiori ad esempio, che riesce a decidere le partite da solo in qualsiasi momento».

 

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2012/2013
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Girone G