«Il periodo buio è alle spalle; ora testa bassa e lavorare»
Il Decimoputzu cala il poker, Mennella: «Col rientro degli uomini migliori siamo tornati quelli dell'anno scorso»
Ci sono stagioni più complicate del previsto ed il Decimoputzu, in questo senso, sta vivendo la sua odissea: mister Roberto Mennella si è trovato a fare i conti con una situazione di estrema emergenza, che si è venuta a creare a poche settimane dall'inizio della nuova stagione, con tantissimi elementi della rosa che hanno dovuto abbandonare il progetto, a causa di diversi contrattempi. In questi casi l'unica cosa che si può fare è quella di rimboccarsi le maniche e fare buon viso a cattivo gioco: proprio per questo i 25 punti totalizzati dai campidanesi nelle prime 17 uscite (7 vittorie e 4 pareggi) rappresentano un ottimo bottino, considerando che l'allenatore è stato spesso costretto ad affidarsi ai giovani provenienti dalla Juniores.
Negli ultimi due mesi, però, il vento è cambiato coi talenti migliori che sono tornati finalmente a disposizione ed i risultati parlano chiaro in questo senso: il 2 a 0 a Seulo vale il quarto successo di fila dall'inizio dell'anno nuovo, con i biancoblù che ora sono attesi dalla sfida interna contro l'ostico Cortoghiana.
«Il discorso, per quanto ci riguarda, è più semplice di quello che si può pensare — dichiara mister Roberto Mennella — Purtroppo tanti giocatori su cui avevamo puntato forte non hanno potuto iniziare la stagione con noi, a causa dei motivi più disparati: c'è chi ha avuto dei contrattempi con il proprio lavoro e chi, magari, si è preso del tempo per seguire il corso da allenatore; altri, invece, hanno dovuto fare i conti con dei problemi fisici che non sono riusciti a risolvere».
Le conseguenze sono ovvie: «Su una lista di 30 giocatori, comprendendo anche i profili migliori della squadra Juniores, ci sono state ben 17 defezioni. Così ci siamo trovati a non poter più intervenire sul mercato, almeno sino al mese di dicembre, e quindi a dover affrontare il torneo con l'organico che avevamo a disposizione».
In questi casi si dice: “fare di necessità virtù”.
«Con il presidente e il resto della società siamo rimasti d'accordo che avremmo provato a fare quanti più punti possibile, in attesa di recuperare le pedine migliori ed iniziare il nostro vero campionato. E le cose sono andate proprio così».
Mennella precisa: «Nel calcio non si inventa niente: i valori tecnici sono quelli che, alla fine, fanno la differenza; puoi lavorare sodo e studiare tutte le soluzioni migliori da proporre alla squadra durante gli allenamenti, ma se poi ti vengono a mancare gli interpreti, da un punto di vista strettamente numerico, diventa tutto più difficile; ci siamo trovati spesso con soli 14 elementi a disposizione, ricordandoci sempre che buona parte di loro arriva della Juniores. Con queste premesse, si capisce, fai fatica a portare a casa il risultato, soprattutto quando gli avversari hanno la possibilità di mandare in campo forze fresche nell'arco del match, al contrario di quanto potevamo fare noi».
Nel mese di dicembre è arrivata la tanto attesa svolta.
«Con il rientro di tutti i nostri ragazzi migliori la squadra si sta esprimendo ai livelli dell'anno scorso, che è quello che tutti si aspettavano». Contro il Seulo, intanto, è arrivata la seconda vittoria in trasferta di fila, la terza nelle quattro gare del 2024.
«Siamo in netta crescita, non solo per quanto riguarda gli aspetti tecnici e tattici ma soprattutto sul piano della mentalità, dell'approccio alla gara. In tutti questi mesi ho sempre cercato di mantenere il morale alto della rosa: anche quando le cose ci giravano male ho chiesto concentrazione assoluta sul lavoro settimanale, e non è stato facile».
Il periodo buio sembra ormai alle spalle.
«Il rientro di determinati giocatori ha aiutato il resto del gruppo a sollevare l'asticella per quanto riguarda la grinta e la personalità; credo che questo, in definitiva, sia stato il miglioramento più netto e più importante. Al di là delle vittorie, che fanno sempre piacere, nelle ultime quattro uscite la squadra ha incassato soltanto un gol (nella trasferta di Isili, alla prima uscita del nuovo anno ndr)».
La sfida interna contro il quotato Cortoghiana rappresenta il classico esame di maturità.
«Mi aspetto una sfida accesa e combattuta: il Cortoghiana è ben messo in campo da un allenatore che, oltre che essere un amico, è molto preparato. Noi lavoreremo sui nostri principi: ritmo alto e concentrazione al massimo, come stiamo facendo da un mese a questa parte, del resto. In settimana, poi, cureremo meglio alcune questioni tattiche: ricordo che all'andata eravamo riusciti a creare qualche problema ai nostri prossimi avversari e cercheremo di riconfermarci, in questo senso».
Il tecnico incomincia a fare il conto degli arruolabili.
«Non ci sarà Mameli, squalificato, mentre rientreranno Mattana e Cristian Mocci».
Per quanto riguarda la fase avanzata, le cose stanno girando piuttosto bene.
«Per supportare il peso di quattro attaccanti, la squadra è chiamata ad un grandissimo lavoro di sacrificio in fase di non possesso, a partire proprio dai nostri esterni offensivi. A me non piace tanto parlare dei singoli, se devo essere sincero, ma sono estremamente soddisfatto per come stanno interpretando il loro ruolo: oltre ad aiutare i compagni della difesa ci garantiscono sempre una buona dose di gol, come è successo ad Omar Mocci, a segno per la seconda domenica consecutiva, o per lo stesso Casu; sono davvero felicissimo per loro. Manuel Usai, invece, all'interno dell'area di rigore è sempre una garanzia, nonostante i 40 anni di età: parliamo di un ragazzo splendido, serio come pochi, che riesce sempre a dare il buon esempio».
I biancoblù al momento occupano l'ottavo posto in classifica.
«Pensiamo ad un passo alla volta: io mi concentro solo sul prossimo avversario e continuo a ripetere ai ragazzi che devono tenere bene a mentre da dove arriviamo; non possiamo permetterci il lusso di fare voli pindarici, anzi dobbiamo assolutamente mantenere i piedi per terra. Basta poco per allontanarsi dalla zona calda della classifica, è vero, ma se abbassi la guardia anche e solo per un secondo ti ritrovi nuovamente invischiato nella lotta per non retrocedere. L'unica ricetta al momento è: testa bassa e lavorare».