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Il derby di Usai: «Ho Selargius nel cuore ma vince il Tavolara»
Il capitano: «E se segno non esulto, alla Matri»

Il derby di Usai: «Ho Selargius nel cuore ma vince il Tavolara»

Quando era piccolo palleggiava su spazi piccoli. Tra il teatro lirico di Cagliari e il mercato di San Benedetto ogni tocco sballato era una palla persa nel traffico. Tempi lontani, anche se forse i vicini di casa ricordano ancora quei “boom” sul muro. E lui, di palloni, chissà quanti ne avrà persi giocherellando tra i semafori. Che quest’anno, per il Tavolara sono stati rosso fuoco, tanto che per sette gare di fila la classifica non si è mossa di un centimetro. Tempi andati. Adesso qualcosa è cambiato. La ricetta di capitan Cristian Usai, classe 1977, da 12 anni olbiese doc per amore di maglia (e non solo), è stata la pazienza e il lavoro. Così, dal disastro si è passati alla sfortuna. E dalla sfortuna ai primi punti tra un pareggio e l’altro. Gli ultimi tre sono arrivati in casa, per la prima vittoria del Nespoli ottenuta contro Fidene. E se qualcuno dava la squadra di Gianni Addis già per spacciata ora si ricreda. Il capitano vuole la salvezza del suo Tavolara e avvisa il prossimo avversario, il Selargius che tutto gli ha fatto fuorché un favore andando a perdere 2-0 contro il Guidonia diretta concorrente per non retrocedere: «Domenica andremo lì per cercare un’altra vittoria», ha detto Usai. Ma lo dice col rispetto da “ex”. «Per me sarà un vero derby, Selargius ce l’ho nel cuore». Affiora qualche ricordo di quando era solo un promettente giovanotto e torna subito al presente più convinto che mai. «Sarebbe bello segnare. Ma se segno non esulto. Alla Matri!».

 

Cristian, iniziamo da quel pasticcino al bagnoschiuma che ha rischiato di avvelenarti

«Già, martedì è capitato proprio a me, per fortuna non ne ho ingoiato neanche un po’. Scherzetto di due miei compagni, non diciamo chi. Sono un po’ sfigato in queste cose»

Magari sarebbe andato giù anche quello, dopo la prima vittoria in casa. Ci avete messo tanto.

«L’abbiamo voluta a tutti i costi, questa vittoria. È importante per il nostro morale. Noi ci siamo, il gioco c’è. Dopo un periodo difficile, stavamo pagando un po’ di sfortuna. Fossero andate in rete le occasioni che abbiamo avuto ultimamente avremmo almeno sette punti in più. Il primo tempo che abbiamo disputato contro il Monterotondo primo in classifica è stato perfetto, il più bello della stagione. E questo dice che noi siamo all’altezza di affrontare tutti»

Una squadra fatta per salire che lotta per la salvezza. Il tutto con un bel contorno di allenatori che probabilmente non ha aiutato

«Credo sia un anno di transizione per il Tavolara, uno di quelli che capitano nel cammino di una società. Ha la fortuna però di avere uno spogliatoio importante, di ragazzi intelligenti ed esperti che hanno giocato anche in C1. Per questo credo che questa salvezza sia possibile. L’anno della promozione eravamo a meno 9 dal Budoni e siamo saliti, oggi siamo a meno 9 dalla salvezza diretta. Noi ci vogliamo provare, sennò siamo pronti ai playout»

E poi, visti i nomi, tutti vi hanno sempre affrontato non da ultimi in classifica.

«Esatto. Ma ora stiamo conoscendo anche l’allenatore e abbiamo preso la strada giusta»

Il vulcanico presidente Pitta stavolta ha scelto bene

«È un po’ come Gaucci, Preziosi e Cellino. Ama i colpi di scena. A volte fanno bene alla squadra, altre no»

Non fece tanto bene Ninni Corda, soprattutto con te

«E sì, fece scalpore un suo articolo poco simpatico. Per me era un momento difficile, sono stato fermo due mesi per uno strappo al polpaccio. Avevo comunque mercato e sarei potuto andare via, ma come potevo lasciare la squadra così? Il dispiacere sarebbe stato troppo»

E poi sei uno dei pochi giocatori ad aver la maglia appiccicata alla pelle

«Sono a Olbia da 12 anni. Capite che per me è una vera missione ottenere questa salvezza»

Una città scelta per amore

«Dopo gli anni al Selargius, grazie a Gigi Piras andai a Tempio in C. Poi il bivio: Cuneo, Faenza o Olbia. Ho scelto di restare con la mia attuale compagna Luisella. E ora siamo in tre, abbiamo una bellissima bambina di nome Sofia»

E a proposito di Selargius, domenica torni “a casa” per uno scontro salvezza

«Io lì ho disputato 5 anni di Interregionale, quella squadra mi è rimasta nel cuore. Ricordi bellissimi, ho giocato con Pierpalo Piras e tuttora ho amici come Porcu e Emiliano Melis. L’avevo conosciuto quando ero in prova nella Primavera, poi Luciano Serra per problemi economici non era riuscito a portarmi dentro il Cagliari. Ci penso ancora. Ma torniamo al presente. Quella di domenica per me sarà una partita molto particolare, un derby! Dobbiamo assolutamente vincere per la nostra salvezza, quei punti ci servono»

Cosa o chi porteresti via dal Selargius?

«Al Tavolara servirebbe tanto l’entusiasmo che aveva il Selargius a inizio campionato e che forse ora ha un po’ perso, è quello che serve ora a noi per tentare il nostro miracolo salvezza. Loro hanno giovani forti ma anche noi ultimamente stiamo avendo buone risposte dai più piccoli»

Prima hai parlato di Matri, un ex che contro il Cagliari ha segnato due gol. Capitan difensore Usai...

«Magari, la nostra salvezza è più importante di tutto»

Virginia Saba

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Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
Girone G