«Siamo in ritardo, la Coppa servirà per allenarci»
Il Porto Corallo ha scelto il tecnico ma Padiglia avverte: «Ci vogliono almeno 4-5 rinforzi di categoria»
Con un mese di ritardo ma Angelo Padiglia diventa il nuovo allenatore del Porto Corallo. L'ex tecnico del San Vito - portato per la prima volta nella sua storia in Promozione - ha raggiunto l'accordo con il presidente Franco Massessi dopo la rinuncia all'incarico di Bruno Madeddu (ex Villasimius) che a fine luglio aveva vinto il ballottaggio con l'ex comandante della stazione carabinieri di Muravera andato in pensione lo scorso gennaio dopo 36 anni di onorato servizio.
Angelo Padiglia ha detto sì alla proposta del club giallonero a condizione che la squadra venga rinforzata da 4-5 elementi di categoria che il tecnico stesso ha già individuato e sottoposto alla società affinché chiuda ciascuna trattativa. Il nuovo tecnico dovrebbe iniziare la preparazione domani sera, alla presenze di 15 giocatori ancora tesserati col Porto Corallo e dei possibili nuovi acquisti tra i quali il difensore Alessandro Floris, il centrocampista Fabio Melis e l'attaccante Matteo Mulas, il primo sul punto di chiudere con l'Andromeda e gli altri due in trattativa col Girasole. «Ci siamo accordati al telefono - rivela il tecnico Padiglia - perché ero fuori San Vito per alcuni giorni, rientro domani ed iniziamo subito la preparazione. Siamo molto in ritardo, se un mese fa il presidente avesse mantenuto fede all'accordo a quest'ora avrenmo avuto già 10 giorni di lavoro. Oramai così è andata, c'è da costruire quasi tutto al Porto Corallo ma ho già individuato i giocatori che mi seguirebbero in quest'avventura. Ora starà al presidente trova un accordo con ciascuno di loro».
Se l'esito di questi colloqui sarà positivo, Angelo Padiglia sarà il tecnico del Porto Corallo: «Per ora ci sono 15 ragazzini tesserati e voglio che si crei la spina dorsale della squadra con giocatori esperti, i nomi ci sono e se non verranno presi io mi tirerò indietro. Ma confido che tutto vada bene anche perché sto facendo la squadra con un budget ridottissimo». L'obiettivo è la salvezza ma, a dieci giorni dall'inizio della Coppa Italia, coi gialloneri impegnati nella doppia sfida contro il Tortolì, e a meno di un mese dall'inizio del campionato, la strada parte già in salita: «Al presidente Massessi ho detto subito: "Non pretenderai che faccia miracoli?". La Coppa Italia deve essere vista come una partita d'allenamento all'interno di un programma di preparazione, per salvarsi bisogna metterci cervello. L'anno scorso ho lasciato il San Vito dopo aver visto che la società aveva mandato via i giocatori più bravi».