«Contro il Villasor giocheremo a viso aperto, sarà una partita spettacolare»
Il Tertenia non soffre di vertigini, Salerno applaude i suoi: «Siamo partiti bene nonostante i problemi iniziali, ma il nostro obbiettivo è mantenere la categoria»
Il Tertenia corre forte, più forte degli imprevisti e dei contrattempi che hanno contraddistinto questo avvio di stagione: i bianco-rossi, ancora imbattuti, si affacciano nei piani alti della classifica, terzo posto a quota 13 punti, dopo l'ottimo pari strappato in casa contro una corazzata come la Gemini Pirri. Arrivano dunque segnali decisamente incoraggianti per Daniele Salerno, diviso tra gli impegni in campo e in panchina: un compito non facile per il fortissimo attaccante classe '84 che, con il patentino in tasca da appena due anni, è pronto per vivere con il massimo dell'entusiasmo questa nuova, bellissima avventura. Per ora i risultati stanno dando ragione al club, che ha puntato forte su di lui per risolvere l'improvvisa crisi tecnica dopo il clamoroso addio di Valentino Porcu, poi tornato all'Osini, a poche settimane dall'inizio ufficiale della stagione. Il calendario ora propone un'altra sfida ad alto coefficiente di difficoltà: nel prossimo turno è attesa la capolista Villasor di Mingoia, per un confronto che si annuncia già spettacolare.
«Il pareggio di domenica è positivo, il bicchiere è mezzo pieno - ammette Salerno commentando l'ultima uscita dei suoi contro la Gemini -abbiamo affrontato una vera e propria corazzata, attrezzata per vincere il campionato, come hanno espressamente dichiarato ad inizio stagione; le loro intenzioni in questo senso sono piuttosto chiare, proprio per questo dobbiamo ritenerci assolutamente soddisfatti».
Con un pizzico di fortuna in più il Tertenia avrebbe potuto strappare l'intera posta in palio. «È vero, potevamo andare in vantaggio, così come potevamo subire il gol che ci sarebbe costato carissimo. La nostra prestazione comunque è stata ottima, abbiamo tenuto benissimo il campo contro una squadra ostica, che ha un passato importante in Promozione e può contare su diversi giocatori di categoria superiore, come Pintus, ad esempio. Noi siamo una matricola, alcuni sono al debutto in Prima dopo diversi anni in Seconda; nonostante tutto abbiamo fatto un'ottima figura, non possiamo che essere soddisfatti».
Tra le note più liete di questo avvio, lo zero spaccato sotto la voce sconfitte. «Siamo contenti per come stanno andando le cose in questo senso, ma ci tengo a sottolineare anche il fatto che abbiamo la seconda difesa meno battuta del torneo; questo conferma il grande lavoro che stiamo facendo soprattutto con il pacchetto arretrato, ogni settimana cerchiamo di curare ogni più piccolo dettaglio e i risultati sono una conseguenza». Ora non resta che continuare su questa strada. «La società ed il paese vogliono mantenere assolutamente la categoria, considerato che mancavano da questo palcoscenico da ben 15 anni; l'obbiettivo al momento è questo, cercheremo di tenercela stretta».
Il Tertenia ha ottenuto sino a questo momento tre vittorie e quattro pareggi, mantenendo un rendimento costante sia in casa che in trasferta. Se lo 0 a 0 contro la Gemini può essere inteso come una vittoria, discorso a parte merita l'1 a 1 interno rimediato contro il Cardedu. «Si trattava di un derby, visto che i due paesi distano appena pochi chilometri, e di solito queste sono partite particolari. Nel primo tempo abbiamo concesso troppo, loro comunque sono una buona compagine, che non merita assolutamente la classifica che occupa in questo momento; siamo andati decisamente meglio nella ripresa, si tratta di un punto ottimo, il risultato più giusto per quanto si è visto in campo».
Nel prossimo turno al “Comunale Is Arranas” arriva il fortissimo Villasor, primo in classifica con 16 punti. «Come la Gemini sono una fuori serie costruita per vincere, senza ombra di dubbio. Dal canto nostro li affronteremo con la massima serenità, vogliamo prepararci bene durante la settimana per farci trovare pronti domenica. Come è già capitato sino ad ora, non avrò problemi a schierare due, tre fuori quota, anche se sarei obbligato a mandarne in campo solo uno. Anche nell'ultima uscita abbiamo chiuso il match con tre giovanissimi, addirittura quattro nell'impegno con l'Azzurra. A me piace molto lavorare con i ragazzi, si stanno impegnando tutti al massimo e meritano di giocare, tant'è che tutti gli elementi della rosa hanno avuto modo di esordire. Per tutti coloro che sono alla prima esperienza si tratta di un ottimo punto di partenza».
Domenica il Tertenia si confronterà con il miglior attacco del torneo: Mingoia è già in forma smagliante, ma i padroni di casa, oltre a Salerno, che ha già timbrato il cartellino quattro volte, possono contare anche su Demurtas e Di Fiore, due reti ciascuno sino ad ora. «Noi stiamo facendo discretamente bene in questo senso, per il resto tutti conosciamo il grande valore di Marco e le sue enormi doti tecniche e tattiche, ci siamo incontrati da avversari diverse volte in Promozione ed in Eccellenza, proprio per questo dico che è sprecato in Prima. Credo comunque che sarà una bellissima partita, chi verrà a vedere l'incontro al campo non se ne pentirà. Il nostro intento è quello di giocarcela a viso aperto, cerchiamo di farlo con tutti gli avversari, ma l'ultimo verdetto spetta al campo, come sempre».
Salerno ritorna sui motivi che l'hanno spinto ad accettare la proposta del club. «Ho preso il patentino due anni fa, approfittando del fatto che il corso si teneva a Tortolì. La frequenza è obbligatoria, sarebbe stato complicatissimo per me seguire a Cagliari, Sassari, Oristano o Nuoro. So che è difficile abbandonare questo mondo dopo che appendi le scarpette al chiodo, a me piace allenare, quindi è stata una conseguenza logica».
L'occasione per mettersi in gioco in prima persona è arrivata un po' prima del previsto. «Ho incominciato la stagione come giocatore, il mio unico pensiero era quello di fare più gol possibile, e non mi posso lamentare per come stanno andando le cose. Sono stato quasi obbligato ad accettare la panchina, e sono sereno e contento per la scelta che ho fatto. Dopo le dimissioni dell'allenatore uscente la società aveva due strade: cercare un altro tecnico o affidarsi ad una soluzione interna. Per loro quest'ultima era la strategia più consona, io per il resto conoscevo già i ragazzi dall'anno scorso, e loro conoscevamo me. Io non ci ho pensato due volte, ma prima di prendere la decisione mi sono confrontato con loro all'interno dello spogliatoio: sarebbe bastato anche un solo parere contrario per farmi cambiare idea, ma si sono rivelati tutti entusiasti quanto me; mi è bastato guardarli dritti negli occhi per togliermi gli ultimi dubbi». L'inizio è stato impegnativo. «Soprattutto la prima settimana, un po' tormentata (ride); devo ringraziare la società che si è messa completamente a disposizione, così come i ragazzi: sono bravi ed intelligenti a capire che non sono più solo un loro compagno di squadra, e le cose che dico sono semplicemente dei consigli. Per ora sta andando tutto liscio, ma mi stanno facilitando il compito».