«Il bello viene adesso, tutti ci vorranno fermare»
La Gialeto fa da lepre, Ruggiero: «Guido una rosa importante ma il campionato sarà duro e molto lungo»
Primo posto in classifica, con un bottino di 15 punti all'attivo in 6 giornate, la miglior difesa del torneo, con appena 3 reti subite, e ben 13 gol realizzati: numeri alla mano, mister Diego Mariano Ruggiero ha più di un motivo per essere estremamente soddisfatto della partenza fatta registrare dalla sua Gialeto. Come se ciò non bastasse, l'ultima vittoria messa a segno dalla capolista del girone B di Prima categoria, contro l'ostico Vecchio Borgo Sant'Elia, è arrivata grazie a due reti, e un assist, del centrocampista Federico Ruggiero, figlio del tecnico. Per i campidanesi si tratta di un momento d'oro, con il campionato che sta entrando nel vivo: ora il calendario riserva la stimolante trasferta in casa dell'Atletico Masainas, quarto in classifica e staccato di 5 lunghezze. Per Boassa e compagni si tratta dell'ennesimo banco di prova di assoluto livello, ma le premesse per fare bene ci sono tutte.
«Sapevamo che avremmo affrontato una squadra rognosa, molto ostica; l'espulsione di un loro giocatore, dopo appena 15' di gioco, ci ha facilitato notevolmente le cose; siamo riusciti a gestire la gara molto bene — ammette mister Diego Mariano Ruggiero — con grande tranquillità. La squadra ha realizzato tre gol e forse ne potevamo fare anche qualcuno in più ma sono sicuro che se i nostri avversari fossero rimasti in undici, la partita avrebbe preso una piega diversa. Domenica siamo stati un po' fortunati, forse, ma c'è da dire che stiamo crescendo tanto, giornata dopo giornata».
Il mattatore dell'incontro, con una doppietta e un assist, è stato Federico Ruggiero, classe '99, figlio dell'allenatore argentino di nascita e serramannese di adozione da almeno 5 lustri.
«Con lui ho un rapporto particolare: a casa non parliamo mai di calcio, al massimo commentiamo assieme i risultati della Serie A (ride); è una sorta di promessa che ci siamo fatti. Per il resto, io sono molto esigente nei suoi confronti, anche se a volte tendo un po' ad esagerare e me ne rendo conto; pretendo molto, forse è una cosa che non va molto bene, ma io sono fatto così». Poi aggiunge: «Sono contento che si stia togliendo diverse soddisfazioni: ha scelto di sposare il nostro progetto, da tre-quattro anni a questa parte, nonostante avesse diverse proposte che gli sono arrivate da squadre che militano nel campionato di Eccellenza. Una decisione importante, considerando che ha incominciato con la Gialeto quando il club era iscritto ancora al campionato di Seconda Categoria: così facendo ha avuto la possibilità, tra le altre cose, di proseguire con gli studi; ora ha anche iniziato a lavorare. Si impegna molto durante la settimana, ma questo è un discorso che vale, ovviamente, anche per tutti gli altri componenti della rosa, non è assolutamente mia intenzione fare delle differenze, in questo senso, che sia chiaro».
La Gialeto sta correndo fortissimo e il primo posto in classifica non è che una diretta conseguenza.
Ruggiero riflette un po' prima di rispondere.
«Sono molto fiducioso, quest'anno ho a disposizione una rosa importante, a differenza dell'anno scorso in cui eravamo un po' corti dal punto di vista numerico. Io e il mio collaboratore, Thomas Montis, facciamo tanta fatica, ogni settimana, per stilare la formazione titolare: tutti i ragazzi si allenano al massimo, ciascuno di loro ha le qualità e le potenzialità per partire dall'inizio. Non so se mi aspettavo di trovarmi al primo posto dopo sei turni, ma posso dire che volevamo fare bene e stiamo dimostrando la nostra forza, ma il bello viene adesso: siamo in vetta e tutti ci affronteranno con il chiaro intento di fermarci. Proprio per questo dovremo lavorare con maggiore intensità rispetto al passato, se possibile. Come inizio comunque non c'è male».
Nel prossimo turno la Gialeto farà visita all'Atletico Masainas: il tecnico traccia la rotta.
«Ne ho parlato proprio con un tuo collega, negli scorsi giorni: se vogliamo stare lassù servirà grande continuità nelle prestazioni e nei risultati. Il nostro torneo è molto, molto equilibrato: basta dire che non ci sono risultati clamorosi, per 7 a 0 o 8 a 1, come succede magari negli altri gironi. Detto questo, andremo ad affrontare una squadra che, almeno sino a questo momento, si è comportata molto bene, in maniera più che dignitosa. Vorranno farsi valere di fronte al loro pubblico, ma noi siamo prontissimi per difendere questo primato; ce lo vogliamo tenere stretto, poi ad Aprile tireremo le somme».
Al secondo posto in classifica c'è il fortissimo Decimoputzu, staccato di una lunghezza: i ragazzi di Mennella si candidano già per essere tra i protagonisti principali della corsa al titolo, con la sfida tra le due compagini campidanesi in programma, proprio, all'ultima giornata.
«Io mi auguro che anche loro possano fare bene e piazzarsi nelle primissime posizioni: sono molto amico con il presidente Mimmo Mocci, tra di noi c'è un rapporto molto bello, ci sentiamo ogni settimana e ci prendiamo in giro. Quando erano primi loro, spettava a me sfotterli; ora sta succedendo il contrario (ride). Comunque sia, la stagione sarà dura, e ancora molto lunga, per entrambi. Sicuramente ci divertiremo molto a giocare contro di loro: conosco molti dei giocatori, provano sempre ad offrire un buon calcio, che è la stessa cosa che cerchiamo di fare noi, quindi credo che usciranno fuori dei bei confronti, all'andata così come al ritorno».
I serramannesi vantano la difesa meno battuta, con tre reti appena al passivo.
«Il segreto, forse, è che alla fase difensiva partecipa tutta la squadra, e non solo i componenti del reparto arretrato; ultimamente stiamo giocando a quattro dietro, ma una mano fondamentale arriva dagli attaccanti e dai centrocampisti; tutti si sacrificano in copertura, è una cosa importante e i risultati si vedono già».
Anche in avanti le cose non vanno affatto male, con ben tredici gol realizzati in sei giornate.
«A volte, però, pecchiamo nella gestione della gara: abbiamo quasi la pretesa che tutte le palle che giochiamo debbano finire in fondo al sacco, ed invece non sempre le cose vanno così. Molto spesso serve pazienza, serve mantenere il possesso della sfera in attesa di trovare lo spazio, il varco giusto; stiamo lavorando proprio su questo aspetto».
Ruggiero ritorna sull'unica sconfitta rimediata dai suoi, all'esordio, in casa della Don Bosco.
«Per come si erano messe le cose in campo forse non meritavamo il ko, ma stiamo parlando, comunque, di una grandissima squadra: la classifica non rispecchia assolutamente il potenziale della loro rosa: prima o poi, ne sono sicuro, usciranno fuori, perchè possono contare su un grandissimo gruppo e un ottimo allenatore. Noi non eravamo al meglio sul piano atletico, dunque perdere la prima partita in casa loro può starci».