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La nuova sfida di Fabio Pala si chiama Sprint Ittiri
«Entusiasmo e lavoro, la ricetta per la salvezza»

La nuova sfida di Fabio Pala si chiama Sprint Ittiri

Il cambio dell'allenatore è una delle soluzioni più immediate a disposizione di una società ogni qual volta le cose non vanno come dovrebbero; nel caso dello Sprint Ittiri, l'avvicendamento in panchina sta dando i primi frutti, anche se, come ammette il neo tecnico Fabio Pala, è ancora presto per fare qualsiasi tipo di valutazione; al momento c'è soltanto tanto lavoro da fare e tanta strada da percorrere all'inseguimento di un unico obbiettivo: la permanenza in Prima Categoria.
L'algherese, 38 anni, reduce dall'esperienza dolce-amara con l'Olmedo, è chiamato al difficile compito di sostituire Giuseppe Baldinu, il grande artefice della promozione, che si è dimesso dall'incarico all'indomani del ko rimediato contro il Luogosanto; le potenzialità della squadra ci sono tutte, l'entusiasmo di società e giocatori non manca; ciò che serve ora è continuare a racimolare punti, così come è accaduto nei confronti con Gymnasium prima e La Corte poi.

 

Mister Pala, domenica è arrivata la prima, importantissima vittoria da tecnico dello Sprint Ittiri; significa che la squadra sta dando i primi segnali di ripresa?
«Son molto soddisfatto, soprattutto del primo tempo, che abbiamo giocato con grande intensità a differenza del secondo, in cui le condizioni meteorologiche hanno condizionato un po' lo spettacolo, costringendo l'arbitro a sospendere più volte la gara.
Ho visto la squadra in crescita soprattutto sul piano del gioco, e questo ci fa ben sperare per il futuro.
In queste settimane sto cercando di curare particolarmente la fase difensiva, visto che siamo uno dei reparti arretrati che ha subito più gol in assoluto; i risultati ci stanno dando ragione in questo senso, almeno per il momento, con 0 reti subite negli ultimi due incontri».

 Fabio Pala, neo-tecnico dello Sprint Ittiri

Quali sono le difficoltà più grandi che ha incontrato al suo arrivo? Com'era il morale dei ragazzi?
«Mi hanno accolto tutti in maniera straordinaria, a partire dal Presidente Giovanni Sanna sino ad arrivare a tutti i giocatori, che si sono immediatamente messi a disposizione.
Il morale non era altissimo ma non ho avuto particolari problemi in questo senso; ho a disposizione un buon gruppo, anche a livello qualitativo.
Ciò che mancava probabilmente erano i risultati, e stiamo lavorando proprio per risolvere il prima possibile questo problema».

 

Come ha trovato la squadra dal punto di vista atletico?
«Stiamo riprendendo un po' di lavoro per migliorare la condizione atletica generale; anche domenica abbiamo accusato un po' di calo nell'ultima parte della gara; penso proprio che continueremo ad allenarci in maniera particolarmente intensa, con una seduta in più a settimana rispetto al normale.
La squadra non è in condizioni disastrose sotto il profilo atletico anche se fa ancora fatica, come è emerso soprattutto nella sfida contro la Gymnasium; nel giro di un mesetto, comunque, dovremmo essere in uno stato di forma più che accettabile».

 

Avete al momento 4 lunghezze di vantaggio nei confronti del Tergu, che occupa la penultima posizione.
Che idea si è fatto sul potenziale della squadra? Quali sono le insidie più grandi che vi aspettano da qui alla fine della stagione?
«Il Presidente mi ha chiesto di salvare la squadra; secondo me possiamo centrare questo obbiettivo, il cammino ovviamente è lungo ma abbiamo tutte le carte in regola per fare bene.
Domenica prossima ci saranno alcuni giocatori che non prenderanno parte alla gara per infortunio o squalifica; il campionato è ancora lungo ma sono fiducioso: dobbiamo cercare di centrare il prima possibile la quota salvezza, che secondo me sarà a 33-34 punti.
Nella prossima sfida andremo ad affrontare l'Ozierese che si è decisamente rinforzata nel mercato di dicembre con gli ingaggi di Sotgia e Rusanu, che vanno ad aggiungersi a giocatori validi come Levacovich; ogni confronto sarà una vera e propria battaglia per noi».

 

Che partita si aspetta? Quale potrebbe essere uno dei rischi più grandi per lo Sprint Ittiri?
«Mi aspetto una partita tirata, molto difficile per noi: ci mancherà Antonio Meloni, che ha rimediato una frattura al naso, speriamo torni presto, gli faccio i miei auguri.
Saremo un po' rimaneggiati ma giochiamo in casa, ci teniamo a far bene e speriamo di non prendere gol, sarebbe un ottimo risultato.
Speriamo di continuare la mini-striscia positiva e di andare avanti per questa strada: abbiamo cambiato modulo e speriamo che ci siano dei miglioramenti anche sul piano del gioco: contro la Gymnasium siamo stati molto contratti, domenica scorsa è andata decisamente meglio; abbiamo creato diverse occasioni da gol, colpendo anche un palo, dobbiamo continuare così, insomma».

 

Che contributo pensa di poter dare a questa quadra?
«Io ci metto tutto il mio entusiasmo e la mia determinazione; sono rimasto fermo un anno e mezzo dopo l'esperienza con l'Olmedo con cui, fra le altre cose, stavo facendo decisamente bene, e ora riparto con lo spirito giusto.
Sono stato accolto in maniera fantastica da tutti, e questo per un allenatore è importante: ho trovato un ambiente molto carico e tutti mi stanno permettendo di lavorare molto bene, aiutandomi al massimo: in queste categorie è fondamentale la disponibilità da parte di tutti, a partire dai dirigenti sino ad arrivare ai magazzinieri.
Cercherò di trasmettere le mie motivazioni ai ragazzi, penso che la determinazione sia un aspetto fondamentale per fare bene in campionati difficili come questo; l'aspetto tattico invece non è una priorità, almeno per il momento: mi interessa di più l'atteggiamento con cui i ragazzi scendono in campo e affrontano gli impegni; facendo due allenamenti a settimana è difficile intervenire in questo senso, soprattutto nel mondo dilettantistico; è più comodo sviluppare certi discorsi in estate, con temperature diametralmente opposte a quelle attuali, dove si ha il tempo per provare le varie soluzioni e si ha la mente sgombra dalle pressioni e le fatiche degli impegni ufficiali; dobbiamo comunque lavorare anche in questo senso, serve sacrificio e i ragazzi lo stanno capendo.
Sto cercando di dare un'impronta alla squadra, questo si, un'identità ben precisa che in sostanza rispecchia il mio modo di intendere il calcio».

 

Cosa l'ha spinta ad accettare questa sfida?
«Mi ha colpito subito la passione del Presidente, che seppur giovane, ha soltanto due anni più di me, è molto determinato e tiene tantissimo al bene della sua squadra, come il resto dei dirigenti coinvolti in questo progetto.
Intende il calcio in maniera moderna, e su questo ci siamo trovati subito d'accordo: con me gioca chi è più in forma e chi se lo merita, tutti gli altri eventuali discorsi non ci interessano; io devo soltanto pensare a schierare l'undici migliore, giornata dopo giornata, non ho vincoli di nessun tipo da seguire o rispettare.
La squadra secondo me ha del potenziale, ho dei grandi stimoli a lavorare con questi ragazzi perchè secondo me si può fare bene, sperando sempre che gli infortuni non ci penalizzino oltre misura.
E' un campionato molto competitivo, soprattutto da quando sono arrivati giocatori dalle categorie superiori, che magari non trovavano più spazio per via della regola dei fuori quota».

 

Che idea si è fatto della lotta al vertice? Il Ploaghe secondo Lei è imprendibile come suggerisce la classifica attuale?
«Penso proprio che il Ploaghe sia imprendibile: ha fatto tesoro dell'esperienza dello scorso anno, dove ha perso il campionato praticamente all'ultimo, e ha puntato praticamente sullo stesso gruppo; ha un organico importante, con giocatori che in questa categoria possono fare tranquillamente il bello e il cattivo tempo.
Vedo bene anche il Sorso e il Tissi, così come lo stesso Malaspina: sono tutte squadre meno attrezzate rispetto al Ploaghe ma che possono diventare la sorpresa del torneo.
Il resto delle formazioni, diciamo dalla Gymnasium in poi, lotteranno assieme a noi per non retrocedere; il La Corte ha un organico probabilmente superiore a quello dello Sprint Ittiri, eppure siamo riusciti a spuntarla, anche per il fatto che gran parte di loro li conoscevo davvero molto bene, partivo insomma più avvantaggiato (ride)».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
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Girone D