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La promessa di Toro al suo quartiere: «Il Sant'Elia andrà in serie D»
Il portiere: «I 1000 tifosi con la Torres? Bello»

La promessa di Toro al suo quartiere: «Il Sant'Elia andrà in serie D»

Vincere lo scontro diretto in casa ha proiettato la capolista Progetto Sant’Elia sempre più in alto. Il 3-1 nell’anticipo di sabato contro la Torres ha ricacciato i sassaresi a -10 e ora la più immediata inseguitrice della squadra allenata da Max Pani è il Muravera a 9 lunghezze di distanza. Ma il successo più grande dei cagliaritani è stato quello di aver portato sul sintetico di Via Schiavazzi quasi mille spettatori, come testimonia Fabio Toro, portiere e capitano della capolista: «È stato bellissimo, non avevo mai visto il campo così pieno e con un tifo da seria A per tutti i 90’. Poi, per me che vivo a Sant'Elia ha un sapore diverso, davvero bello».

Ecco Fabio, tu che sei l’unico superstite, con Andrea Loi e Cristian Melis, della vittoria del campionato di Promozione di due anni fa quanto è cresciuto questo Progetto Sant’Elia che sta facendo esaltare un quartiere noto più per vicende di cronaca nera?

«A me dispiace che si senta parlare solo di episodi di delinquenza perché Sant'Elia non è così come viene sempre descritto ma è un posto bellissimo dove vivono tante brave persone. A livello sportivo, poi, stiamo facendo una grande impresa, non ci sono dubbi»

Con 9 punti di vantaggio sulla seconda, a 11 gare dal termine, se perdete il campionato dovreste smettere di giocare…

«Mah, smettere non credo perché nel calcio può succedere di tutto, di sicuro diventeremmo la barzelletta del campionato e noi non vogliamo far ridere nessuno»

La gara con la Torres è stata preceduta dalle polemiche, con Cherchi che incontrava la sua ex squadra, e poi dalle proteste degli avversari sul rigore non concesso a Sias e sul gol annullato a Curcio

«Di Cherchi posso solo dire che la Torres ha perso un grande giocatore e una grande persona. Poi il calcio è fatto di polemiche e proteste, bisogna saper accettare gli eventuali errori arbitrali altrimenti conviene cambiare sport. Non vorrei, però, che tutto questo avesse offuscato il grande risultato che abbiamo ottenuto»

Il Sant’Elia dà spesso spettacolo e segna tanto ma il primato dipende anche dalla difesa che è la seconda migliore del campionato

«Sì è vero, diamo spettacolo perché abbiamo dei giocatori di fantasia che in qualsiasi momento possono cambiare la partita e fare tanti gol, ma tutto questo se non hai una grande difesa non si può fare»

Tanti bravi giocatori d’attacco, ma se Ibba vuole diventare il capocannoniere tu punti ad essere il portiere meno battuto?

«Premetto che non penso a questo primato perché il mio unico obiettivo è portare il Sant'Elia in serie D, poi se alla fine dovessimo avere la difesa meno battuta del campionato sarei contentissimo»

In sedici partite 12 vittorie e 4 pareggi. Cosa è cambiato dal punto di vista tattico o di gestione del gruppo da Martinez a Pani?

«Dal punto di vista tattico siamo passati da un 4-3-3 a un 4-4-2 e basta, poi dal punto di vista della gestione dei giocatori Pani ci fa lavorare e, allo stesso tempo, divertire. Questo è il bello del calcio»

Ma quello che si nota da fuori è che prima di essere una squadra forte, siete un gruppo forte. Si vede da come sono stati accolti Martinez e Cherchi che per la prima volta giocano in una squadra del Cagliaritano

«Siamo un bellissimo gruppo, ridiamo e scherziamo tutta la settimana. Poi sono stati Andrea e Alessandro a farsi accogliere nel modo migliore perché sono prima di tutto brave persone e poi dei grandi giocatori»

Il merito dei risultati di questi ultimi anni non può non essere del vostro presidente Franco Cardia che, tra l’altro, per la gara contro la Torres ha fatto aggiungere una tribuna laterale e installare la copertura nella zona riservata alla stampa

«Al presidente non si può dire niente, metterei la mano sul fuoco per cercare un altro presidente che faccia quello che ha fatto il nostro in questi anni, praticamente tutto da solo»

Domenica a Villacidro c’è la sfida tra bomber Ibba e Trogu ma soprattutto incontrate la squadra che vi ha sconfitto per l'ultima volta

«Più che altro è una sfida tra Villacidro e Sant'Elia perché sappiamo che Trogu e compagni sono una grande squadra. Noi vogliamo riprenderci i punti persi all'andata, importanti per la corsa al vertice. Poi se segna “bimbo” ancora meglio, l'importante è che porti la vittoria»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista