«C'è stata una caccia all'uomo: è vergognoso»
L'Aritzo replica alle polemiche, Giuliano Pili: «Sau non dice il vero»
Pubblichiamo la replica, secca e puntuale, del Vice Presidente dell'Aritzo 1977, Giuliano Pili, all'intervista rilasciata dal Presidente della Macomerese, Lucianu Sau, in merito alle polemiche nate al termine del match tra Macomerese e Aritzo.
«Io mi sarei vergognato – dichiara Pili - di rilasciare delle interviste come quella rilasciata dal signor Sau; non si può cercare di dare un'immagine di una società che non corrisponde al vero.
In occasione della sfida tra Macomerese ed Aritzo c'è stata una vera e propria caccia all'uomo: a conferma di quanto dico bastano i lividi che i nostri calciatori hanno sulle cosce, sui polpacci e sulle costole; Gianmarco Forma ha 80 lividi sul corpo, come Billo Aramu, ridotto così male che non può nemmeno camminare.
E' stata una caccia all'uomo per 90', una vergogna, una cosa mai vista nel calcio; il signor Sau dichiara di far parte di questo mondo da oltre vent'anni, bene, ci siamo anche noi da più di vent'anni e una cosa del genere non l'abbiamo mai vista.
Tutto questo ardore da parte loro è nato da un risultato tennistico subito nella partita d'andata; non ci siamo mai incontrati prima di questo campionato, non conoscevamo gli avversari prima d'ora.
Secondo me loro se la sono presa per la batosta rimediata nell'altra gara, ma noi non possiamo farci niente, il calcio è anche questo; da parte nostra non c'è stato nessuno sfottò, anzi, abbiamo offerto loro un grandissimo terzo tempo».
Sul tecnico della Macomerese - «Non si può difendere il loro allenatore in questo modo, non si possono negare questi fatti perchè sono accaduti sotto l'occhio di tutti; è vero, si tratta della nostra parola contro la sua, ma noi abbiamo visto e sentito come il tecnico istigasse i suoi giocatori a comportarsi in quel modo; gli stessi difensori si incitavano reciprocamente ad entrare in maniera dura nei nostri confronti; è stata una cosa allucinante, non ci è mai capitato.
Sugli spalti c'erano diversi amici di Silanus e di Bolotana che hanno assistito a questo vero e proprio macello.
Il nostro nervosismo a fine gara non è dettato dal loro pareggio al 99', ma è nato dalla conduzione totalmente irregolare e in malafede dell'arbitro: non solo c'era un rigore nettissimo in nostro favore che ci avrebbe permesso di chiudere la gara, come ha ammesso lo stesso Sau, ma ha fermato per due volte un nostro giocatore di fronte al portiere sbagliando clamorosamente, fischiando un fuorigioco inesistente: questo è stato l'andamento della gara.
La Macomerese ha cercato di sopperire alle sue carenze tecnico-tattiche contrastando in maniera durissima una squadra come la nostra che gioca a calcio e lo fa di mestiere.
Non si deve stupire del fatto che non siamo rimasti al suo terzo tempo, perchè dopo una bolgia del genere nessuno lo avrebbe fatto; non posso stare con delle persone che per tutta la gara hanno cercato di fare seriamente del male ai nostri giocatori; su quel campo molti ragazzi hanno rimediato dei brutti infortuni e ne avranno per un bel po'; non è la prima volta che capita, ma in passato non è mai stato segnalato.
Il loro mister è conosciuto in tutto il mondo del calcio per questi atteggiamenti, io non ho aggiunto granché a quello che già si sa»
Come avete reagito al comunicato del Giudice Sportivo?
«Onestamente, è una vergogna che ci siano ancora arbitri così in giro: le persone che lui ha citato nel suo referto e che hanno rimediato le giornate di squalifica, al momento dei fatti che lui contesta non erano presenti in campo; Manolo Cardu e Maurizio Pibiri erano già sotto la doccia.
I dirigenti e i calciatori che hanno avuto discussioni con l'arbitro sono di Aritzo; mi viene quasi da pensare che l'arbitro, peraltro di Cagliari, abbia voluto mirare qualche nostro giocatore in particolare, visto che ci conosceva tutti.
Gran parte dei problemi li hanno creati i nostri avversari, agitando ulteriormente le acque, perchè pensavano che stessimo mettendo le mani addosso all'arbitro, ma si sbagliano: per noi il campionato non finisce di certo a Macomer, siamo primi in classifica e non ci sogniamo di avere questi comportamenti con il direttore di gara.
Aggiungo una cosa: dopo quanto è successo, per coerenza, la nostra società avrebbe dovuto subire una sanzione amministrativa che invece non risulta e onestamente non capisco perchè; ha confuso un dirigente con un altro, ci sono stati pesantissimi errori nel suo referto.
Chiudo dicendo che il nostro campionato non si è concluso sicuramente domenica scorsa e che la nostra è una società rispettata in tutta l'isola per l'ospitalità ed il fair-play; non siamo per nulla intimoriti da questi atteggiamenti.
Ribadisco poi che noi siamo sempre disponibili ad un chiarimento, perchè anche all'Aritzo interessa chiudere questa vicenda, ma non so perchè non siamo ancora riusciti a sentirci; evidentemente preferisce rilasciare interviste e dipingere la situazione in maniera opposta a quanto effettivamente è accaduto».