«Sassari grande piazza, darò il massimo»
Lorenzoni sceglie il suo pupillo, la Torres a Hervatin
Davanti alla porta dello spogliatoio, cuore pulsante del “Vanni Sanna”, Gianluca Hervatin si presenta con una sacca carica d’esperienza e di motivazioni. È lui l’uomo cui il presidente Antonello Lorenzoni, responsabile a pieno titolo del volto al maschile del pallone sassarese dal 15 gennaio scorso, ha affidato la panchina della Torres dopo le polemiche dimissioni di Ivan Cirinà. Non Mario Piga, non Roberto Ennas, non un “continentale” (vedi Maurizio Miranda) ma un sardo doc nato a Porto Torres passato dalla serie A vissuta al Parma (9 presenze), dal professionismo della B e della C, dai 31 gol segnati a Castelsardo, con promozione annessa, nel campionato di Promozione, dall’esordio in panchina a Valledoria sino all’ultima esperienza a Ittiri.
Ha 36 anni, ha già avuto Lorenzoni come presidente quando ancora era l’erba degli stadi il suo habitat naturale. Oggi pomeriggio, dopo una chiacchierata nello spogliatoio con i suoi nuovi giocatori, ha diretto il suo primo allenamento assieme al suo vice, Mario Branca, ex attaccante del Sorso. Lavorerà sodo, anche sabato mattina, perché vuole entrare appieno nella nuova dimensione rossoblu dell'Eccellenza, vuole conoscere la materia a disposizione, provare a plasmarla possibilmente a sua immagine, comunque in maniera funzionale al raggiungimento dell’obiettivo. «È dura non allenare, anche per questo alla chiamata della Torres ho subito risposto positivamente. So che Sassari è una piazza importante, a prescindere dalla categoria. So che bisogna dare il massimo, e conseguentemente so a cosa vado incontro. Bisogna saper reggere la tensione, rispondere sul campo alle situazioni – afferma Gianluca Hervatin – Non ho intenzione di fare grandi discorsi ai ragazzi, voglio invece parlare con loro, anche singolarmente, conoscerli a fondo. Questo sarà inizialmente l’obiettivo da raggiungere. Non ci sono senatori o giovani, ma solo giocatori chiamati a dare il massimo».
Sulla classifica: «Sostanzialmente la classifica dice sempre la verità. Si possono perdere dei punti per strada, altri se ne possono recuperare – spiega l’attaccante che partendo dalla Gallura, al Tempio, conquisto la massima serie tricolore in maglia gialloblù – Il campionato è difficile, ci dobbiamo guardare le spalle dai play out e non dobbiamo comunque perdere di vista i play off. La società non mi ha chiesto la post season, mi ha esortato solo a far bene e ad incamerare più punti possibile». Sulla squadra: «Conosco alcuni dei ragazzi perché ho visto più volte la squadra giocare in questo campionato. Non ho mai allenato nessuno di loro ma alcuni li ho incontrati da avversario – chiude Hervatin – A me piace il modulo con trequartista, che però va supportato da un robusto centrocampo. Ma non ho convinzioni assolute, adatto la tattica agli uomini che ho a disposizione».
In campo intanto, Bisio lavora a parte ma è sulla via del recupero e domenica potrebbe tornare a giocare nel ruolo di esterno sinistro. A parte anche Chergia e Auzzas, mentre il team manager Omero Tuveri ha comunicato ieri al presidente Lorenzoni la sua decisione di abbandonare il suo ruolo in società.