«Peddis è il nostro trascinatore»
L'Ussana a caccia del terzo posto, Marras: «Possiamo giocarcela con chiunque»
In un campionato monopolizzato dallo strapotere di Halley Assemini e Capoterra, che si contendono in esclusiva la vittoria finale del torneo, si accende la lotta per il terzo posto, con l'Ussana assoluta protagonista.
I ragazzi allenati da Aristeo Marras, che domenica contro il La Pineta hanno ottenuto la terza vittoria consecutiva, hanno attualmente 35 punti in classifica, come l'Uragano Pirri di Alberto Chessa, con due lunghezze di vantaggio nei confronti della Burcerese e ben 5 sulla Nora Nuraminis.
Dopo aver guadagnato una preziosa salvezza nello spareggio play-out della scorsa stagione contro il Barrali, la squadra del Presidente Giuseppe Coni si sta confermando una delle più belle realtà del girone e ha tutte le carte in regola per continuare a stupire.
Mister Marras, siete reduci dalla bella e importantissima vittoria contro il La Pineta, squadra che sta attraversando, tra le altre cose, un buon periodo.
«Si, sono soddisfatto perchè domenica abbiamo vinto, disputando una buona partita.
Tra l'altro, appunto, il La Pineta sta attraversando un ottimo momento di forma e lo hanno confermato anche domenica: siamo scesi in campo con molto rispetto nei loro confronti, sono una squadra giovane, rapida, veloce e ben organizzata».
Siete protagonisti per la lotta al terzo posto con l'Uragano Pirri, un testa a tesa che dura ormai da diverse giornate e che continuerà con tutta probabilità sino alla fine del campionato; pensa sia un confronto a due?
«Ci sono altre squadre che stanno lottando con noi per il terzo posto; al momento, Ussana e Uragano hanno due lunghezze di vantaggio nei confronti della Burcerese, davvero un'ottimo collettivo, e cinque nei confronti della Nora Nuraminis; anche i Rangers di Quartu sono una formazione molto interessante, senza dimenticare il Calcio Cep che ha 29 punti.
Penso che la lotta per il terzo posto riguarderà come minimo queste sei squadre».
E' difficile trovare degli stimoli per un campionato un po' anomalo come il vostro, dove le prime due della classe hanno ampiamente preso il largo e sono con tutta probabilità irraggiungibili?
«Sicuramente non ci si aspettava un campionato così bello da parte di Halley e Capoterra, a cui possiamo soltanto fare i complimenti.
Noi ad inizio campionato puntavamo a disputare un campionato tranquillo; la società ha stilato un programma che è partito due anni fa e prevedeva di salire dalla Terza Categoria alla Seconda; nella scorsa stagione abbiamo raggiunto il traguardo della salvezza e quest'anno volevamo fare ancora meglio.
Lottare per il terzo posto è un buon risultato per noi; gli stimoli non ci mancano anche perchè c'è sempre la possibilità di sperare in un ripescaggio, e comunque chiudere il campionato immediatamente alle spalle di Capoterra e Halley sarebbe un piazzamento prestigioso».
Quanto hanno pesato le due battute a vuoto contro Capoterra e soprattutto Cribbio 78?
Ha qualche rammarico particolare?
«Un po' di rammarico c'è, è normale, ma nel calcio questi episodi ci possono stare.
Contro la Cribbio, che è sicuramente una squadra in forma, abbiamo preso gol nell'unico tiro in porta fatto dagli avversari; fa parte del gioco, è ovvio, soprattutto quando sprechi molto come è capitato a noi.
Mi dispiace di più perdere a causa di una prestazione negativa; fortunatamente, sino a questo momento, ci è capitato soltanto contro il Flumini, all'andata, dove abbiamo proprio sbagliato gara e avevamo, tra le altre cose, numerose assenze.
In tutte le altre occasioni, onestamente, non abbiamo mai sfigurato, forse ci è mancato un pizzico di fortuna, ma alla fine i punti in classifica rispecchiano i reali valori in campo».
Tra l'Ussana e il treno di testa ci sono quasi 20 punti di distacco, un vero e proprio abisso. Come commenta questo dato?
«Secondo me, cercando di essere obbiettivi, tutta questa differenza non c'è, e non penso di fare un torto a nessuno.
Tecnicamente questo divario non c'è assolutamente, secondo me possiamo giocarcela con tutti; diciamo che rispetto a squadre come Halley, Capoterra, Uragano o la stessa Burcerese, l'Ussana è stata profondamente rinnovata, con diversi innesti, rispetto agli altri anni: è normale che serva un po' di tempo per trovare il giusto amalgama e gli equilibri migliori, non è di certo una cosa semplice.
L'Halley è una squadra rodata, composta da giocatori che si conoscono ormai da tanto, così come il Capoterra o la Burcerese; l'Uragano ha preso tantissimi giocatori che venivano dalla Johannes, squadra che alcuni anni fa ha vinto il campionato di Seconda.
Son tutte squadre molto esperte, e questo è un aspetto fondamentale soprattutto per quanto riguarda la continuità, vera e propria arma in più delle formazioni che comandano il torneo».
Il prossimo turno si giocherà fra due settimane: quanto potrà essere utile questa pausa?
«Noi a livello atletico stiamo bene, questa sosta paradossalmente non ci aiuta perchè siamo in forma, veniamo da tre vittorie consecutive, avremmo voluto sfruttare questo buon momento; sarà più utile ai nostri avversari, probabilmente.
Speriamo di riprendere con la stessa attenzione e la stessa concentrazione».
All'andata contro Rangers e Nora Nuraminis avevate incassato due sconfitte, c'è un errore che non dovete assolutamente commettere?
«Sono due partite molto difficili, all'andata probabilmente quelle due battute d'arresto hanno rappresentato un po' la svolta in negativo del nostro campionato, visto che abbiamo perso terreno nei confronti di Halley e Capoterra.
Andremo ad affrontare due squadre organizzatissime e molto ostiche, due trasferte che cercheremo di preparare al meglio.
Abbiamo imparato che serve il massimo della concentrazione in ogni partita, è indispensabile per fare bene».
Quale pensa che sia l'arma migliore dell'Ussana al momento?
«I giocatori stanno raggiungendo un buon grado di affiatamento, soprattutto rispetto al girone d'andata; è un aspetto importante che ci sta facendo crescere soprattutto per quanto riguarda la fluidità del gioco.
La nostra squadra è un mix di giovani e giocatori d'esperienza; c'è servito del tempo per maturare sul piano della mentalità e portare allo stesso livello tutto l'organico».
Peddis sta disputando un campionato stupendo sino a questo momento, risultando molto spesso il vero e proprio trascinatore della squadra.
«Marco Peddis non è una sorpresa; la sorpresa forse è che a 35 anni riesca a segnare ancora così tanto (ride).
Il suo è stato un gradito ritorno, visto che è di Ussana; lui è importantissimo in campo ma è anche un trascinatore nello spogliatoio; non può che farci piacere averlo con noi.
Il nostro obbiettivo, e in particolare il mio, come allenatore, è metterlo nelle condizioni migliori per segnare».