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Prima Categoria
«Questa squadra ha dimostrato di poter fare bene»

Monterra, Guai si gode la salvezza: «Contro il Santa Giusta partita perfetta»

Con il 2 a 1 inflitto ai danni dell'U.S Santa Giusta nello spareggio play-out, il Monterra di mister Enrico Guai ha centrato una salvezza che ha il sapore dell'impresa, considerando soprattutto che in 30 partite la squadra è stata capace di vincere soltanto otto volte e, dato ancora più indicativo, in trasferta ha racimolato soltanto due punti.
Il match di due settimane fa ha quindi confermato l'enorme potenziale di una squadra che non sempre è riuscita ad esprimersi al massimo ma che, per stessa ammissione del tecnico, probabilmente avrebbe potuto puntare ad un cammino sensibilmente più tranquillo; una prestazione che chiude in bellezza un campionato difficile, anche per l'allenatore, all'esordio su una panchina in Prima Categoria, e che fa ben sperare per il futuro.

 

«Quella ai play-out è stata una vittoria soffertaammette mister Guai - ma è stata anche la più importante, considerando che purtroppo per tutta la stagione il nostro punto debole sono state proprio le trasferte.
Abbiamo fatto solo 2 punti fuori casa, due pareggi contro Ovodda e Siniscola, mentre il cammino interno era molto dignitoso perché a Santu Lussurgiu sono cadute squadre come l'Aritzo, il Bonorva, l'Arborea.
In generale i punti non arrivavano, vuoi per sfortuna, vuoi per mancanze nostre, vuoi per una serie di circostanze che ci hanno creato dei problemi durante tutto l'arco della stagione; la vittoria, a mio avviso meritata, è arrivata nel momento migliore, al termine di una gara ben giocata sia dal punto di vista tecnico che fisico; loro giocavano in casa, avevano diversi fattori a loro favore, però dopo un primo tempo piuttosto chiuso e molto tattico, nel quale abbiamo anche concesso qualcosina, nel secondo siamo rientrati in campo col piglio e con la mentalità giuste e abbiamo fatto la nostra gara, il 2 a 1 lo abbiamo subito soltanto al 95°, riuscendo a legittimare in pieno il risultato.
Il Santa Giusta merita tutto il nostro rispetto, perchè hanno fatto la loro bella partita, e sopratutto hanno fatto un campionato strepitoso: in questo momento sono una delle squadre più in forma del girone, considerando che a due giornate dal termine hanno dato grossissimi problemi all'Aritzo in casa loro.
Noi non avevamo sicuramente i favori del pronostico, partivamo nettamente svantaggiati, tra l'altro avendo a disposizione un solo risultato su tre; fortunatamente ci sono stati tutta una serie di aspetti che sono andati per il meglio, la squadra è arrivata carica, si è visto il vero potenziale del Monterra.
Questo è un gruppo che io ho definito pazzo più di una volta; io purtroppo ho dovuto lasciare la guida della squadra a dicembre per motivi di lavoro, e son rientrato a 4 giornate dal termine trovando una situazione quasi compromessa: ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di provare a fare questa impresa, ovviamente abbiamo focalizzato tutta la nostra attenzione su questo spareggio perché la salvezza diretta era ormai un'utopia.
Siamo riusciti a vincere l'ultima partita in casa con il Mogoro, che ci garantiva l'accesso ai play out, da quel momento si trattava solo di aspettare il nome dell'avversario da incontrare allo spareggio.
Nel frattempo la squadra ha chiuso il campionato abbastanza dignitosamente, abbiamo fatto una grossissima prestazione contro la Lulese, perdendo per 1 a 0 a causa di un episodio ma la partita l'abbiamo fatta noi dall'inizio alla fine; questo ci ha fatto capire che non eravamo inferiori nessuno e che questa salvezza ci poteva vedere protagonisti».

 

Si aspettava di dover soffrire così tanto per conquistare la salvezza, considerando che a novembre il Monterra occupava una posizione di centro classifica?
«No assolutamente; parlando con la società, pensavo che questa squadra avesse le potenzialità per fare un campionato più che dignitoso, salvarsi senza troppi problemi ed eventualmente dare uno sguardo verso la zona alta della classifica o quantomeno verso zone più tranquille, gettando le basi per un futuro magari più interessante. C'è stata tutta una serie di fattori che hanno concorso a creare questa situazione un po' pericolosa, perché a un certo punto abbiamo iniziato a zoppicare in casa, che era il nostro fortino, quindi la situazione in classifica si è compromessa.
A novembre siamo arrivati a quel trittico di partite interne che ci poteva far fare un salto verso l'alto, ma per un pizzico di sfortuna di troppo e un po' per demeriti nostri, abbiamo raccolto meno del previsto, vuoi per poca concentrazione o per poca malizia: mi ricordo ad esempio la partita interna col Bosa, conducevamo sul 2 a 0 fino all'85', poi abbiamo subito il 2 a 1 e il 2 a 2 nei minuti finali.
Probabilmente non siamo riusciti a dare continuità alle belle prestazioni che nonostante tutto siamo riusciti a fare, così come è accaduto nella partita seguente con la Lulese, dove abbiamo vinto con un 4 a 0 netto: la nostra stagione è stata decisa da degli episodi che sommati tra di loro pesano tantissimo.
A Santa Giusta invece è venuto fuori il valore reale della squadra: ho guardato i ragazzi in faccia prima della partita e mi sono reso conto che c'era grande concentrazione e determinazione, abbiamo preparato talmente bene la partita in settimana, in modo quasi maniacale, che l'avversario era relativo, eravamo noi stessi il nostro ostacolo peggiore. Sapevamo che se fossimo entrati in campo per dare il 100% avremo vinto a prescindere dai numeri ottenuti durante tutta la stagione. Anche il ricordo della partita persa in campionato al ritorno a Santa Giusta è stato uno stimolo, perché in quell'occasione vincevamo fino al 91' ma poi abbiamo subito le reti del pareggio e della sconfitta nel giro di due minuti: questi sono tutti fattori che hanno fatto scattare, forse a livello inconscio, quella molla che ci ha consentito di fare poi quella che io definisco una partita quasi perfetta».

 

Quanto si sente sua la salvezza, considerando che ha ripreso in mano la squadra nel momento più delicato della stagione?
«Per me è stato l'esordio sulla panchina di una Prima Squadra, considerando che mi sono sempre occupato del settore giovanile, in un certo senso si trattava di una sorta di esame, le responsabilità erano tantissime.
Ho incontrato, è ovvio, diverse difficoltà in un campionato di Prima, nonostante abbia maturato diverse esperienze in questa categoria come secondo allenatore, come preparatore dei portieri e, in maniera più diretta, come giocatore.
La mano del tecnico di vede soprattutto per quanto riguarda l'aspetto psicologico e quindi le motivazioni, che a mio avviso rappresentano un fattore determinante per raggiungere i risultati.
Riuscire a gestire lo spogliatoio al meglio e creare una compattezza e un amalgama tale che ti permetta di superare, domenica dopo domenica, i momenti critici è fondamentale; Santu Lussurgiu è una piazza che vive ancora il calcio in maniera molto genuina e passionale, ti da grandi stimoli.
E' stato difficile lavorare nei mesi invernali, per le condizioni meteorologiche non proprio favorevoli, ma siamo riusciti ad affrontare queste difficoltà al meglio.
Ho accettato di riprendere con questo incarico perchè ero consapevole che la squadra aveva tutte le carte in regola per centrare questa impresa; era un compito difficilissimo ma nonostante ciò ero abbastanza fiducioso: i ragazzi sono stati bravissimi, hanno inseguito questo obbiettivo con grande fame e determinazione, sono loro i veri artefici di questa salvezza.
Non posso che ringraziare la società perchè ha scommesso su di me, nonostante fossi un esordiente, in un campionato importante come quello di Prima; sono più che felice per aver ripagato la fiducia della dirigenza
Vorrei dedicare questo successo poi a mio figlio Lorenzo che ha quindici mesi, vederlo in tribuna è stato per me uno stimolo incredibile, e a mia moglie Barbara, che mi ha dato quella forza in più per terminare nel migliore dei modi questa stagione».

 

Continuerà la sua avventura con il Monterra?
«Per ora ci godiamo questa impresa, al momento opportuno ci siederemo attorno ad un tavolo, come si dice in questi casi, e parleremo della questione, ma credo che sia l'ultimo dei problemi considerando l'ottimo rapporto che mi lega a questa società, in cui ho dei grandi amici.
La priorità al momento è festeggiare al meglio il risultato raggiunto, perchè ci è costato davvero tantissima fatica e tantissimo sacrificio».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Girone C