Il 67enne tecnico pisano allenò i bianchi in C2 nel 2003-04
Olbia, dopo le dimissioni di Gatti la panchina a Giancarlo Favarin
Prime le dimissioni di Lucas Gatti che, nello stato d'incertezza in cui versa ancora l'Olbia anche dopo aver avuto l'ok della Covisod e del Consiglio Direttivo della Lega, e ora la nomina del nuovo allenatore, Giancarlo Favarin, che per i tifosi dei bianchi di lunga data non è affatto nuovo. Era la stagione 2003-04 quando il tecnico pisano classe 1958 fu chiamato quando l'Olbia militava in serie C2 e chiuse all'11° posto nel girone A.
In questi 21 anni Favarin ha guidato 17 squadre diverse cambiando panchina ogni anno tranne quando fece il gran biennio alla Lucchese dal 2008 al 2010 vincendo i campionati in serie D e in Seconda Divisione, mentre al ritorno sulla panchina dei toscani dieci anni dopo, il secondo biennio saltò perché dopo la salvezza ai playout nonostante i 23 punti di penalizzazione i rossoneri non si iscrissero al campionato successivo e il club dovette ripartire dalla serie D. In tre momenti diversi ha allenato la Fidelis Andria (2014-15, 2016-17 quando sfiorò l'accesso ai playoff e 2019-20), due volte il Venezia e sempre vincendo il campionato di serie D nel 2012-13 e nel 2015-16. Negli ultimi cinque anni ha allenato il Follonica Gavorrano (2020-21), l'anno dopo guida il Prato in serie D in sostituzione di Marco Amelia, riparte coi toscani l'anno dopo ma viene esonerato a fine ottobre 2022 ma, nella stessa stagione, ha potuto guidare Tau Altopascio portandolo in salvo, e non trovando l'accordo per restare in panchina anche l'anno successivo in cui dirà invece sì al Livorno salvo poi dimettersi a gennaio 2024. Nel novembre scorso viene chiamato dall'Akragas (nella foto durante una delle sue conferenze stampa), nel girone I della Serie D, ma non chiude la stagione perché a marzo il club si ritirerà dal campionato dopo la 27ª giornata per problemi finanziari.
Ora la chiamata dell'Olbia, a 67 anni e con la voglia di dare battaglia e la speranza di un imminente cambio proprietario - dopo le dimissioni di Guido Surace - per segnare una nuova ripartenza.