«Vincere il derby sarebbe fantastico»
Orgoglio Folgore, Lombardi: «Campionato strepitoso»
La Folgore Oristano è una delle rivelazioni piu belle e importanti di tutta la Seconda Categoria: la compagine del Presidente Franco Lombardi ha chiuso nel migliore dei modi un 2012 esaltante, al secondo posto in classifica, a sole due lunghezze dalla capolista Atletico Cabras, sovvertendo tutti i pronostici di inizio stagione e confermandosi, anche dopo i primi impegni targati 2013, la squadra oristanese più in forma.
Nell'ultimo periodo, i ragazzi allenati da Riccardo Crovi hanno perso qualche punto di troppo per strada, scivolando al terzo posto, a otto lunghezze dalla vetta, ma in piena corsa per un piazzamento play-off; per il Presidente, è ovvio, il bicchiere non può che essere mezzo pieno: è difficile infatti chiedere di più ad un organico costruito praticamente a costo zero, dove amicizia ed entusiasmo sono gli elementi fondamentali.
Cresce intanto l'attesa per il derby in programma nel prossimo turno contro la corazzata Tharros, una sfida dai molteplici significati, che vanno al di la delle rispettive posizioni in classifica.
Presidente Lombradi, alla ripresa del campionato siete attesi dal derby contro la Tharros, il match più importante della 22° giornata del girone D; al momento avete due lunghezze di vantaggio nei confronti di Firinu e soci: dovrete difendere il terzo posto in classifica in un confronto che potrebbe già risultare fondamentale per il proseguo del campionato di entrambe le squadre.
«Per noi sarebbe importantissimo vincere, a prescindere dalla classifica, perchè si tratta sempre di un derby, contro una squadra blasonata come la Tharros; noi ci teniamo a vincere una sfida che si annuncia prestigiosa e che risulta ancora più importante, ovviamente, dalla posizione che le due squadre occupano attualmente.
Siamo orgogliosi di essere la squadra oristanese che sta facendo meglio sino a questo momento, considerando anche che fra tutte, siamo la società più piccola».
Immagino sia assolutamente soddisfatto del cammino fatto dalla sua squadra sino ad ora, anche se ultimamente, almeno per quanto riguarda i risultati, siete un po' in calo, con 5 punti nelle ultime 5 partite.
«Si tratta di episodi, ci possono stare quando si parla di una squadra dilettantistica al 100% come è appunto la Folgore.
Abbiamo perso il recupero contro l'Arborea perchè molti ragazzi non sono potuti scendere in campo principalmente per motivi di lavoro; domenica scorsa la punta più forte non è stata della partita a causa di un lutto e la sua assenza si è fatta decisamente sentire, incidendo notevolmente sul risultato.
Siamo comunque tranquilli, tutto quello che stiamo ottenendo va al di la delle nostre aspettative, visto che siamo partiti per disputare un campionato tranquillo e stiamo invece lottando per le primissime posizioni; è tutto di guadagnato».
Avete chiuso il 2012 con soltanto due lunghezze di ritardo nei confronti della capolista Atletico Cabras, poi siete scivolati indietro in classifica.
Tra le cause di questo piccolo calo, ci può essere anche l'eccessiva pressione psicologica che magari la squadra non è abituata a reggere?
«Ripeto, abbiamo incassato due pareggi e due sconfitte con la squadra che non era sicuramente al completo; la pressione probabilmente l'abbiamo sentita particolarmente nei due derby con Tharros e Oristanese, forse abbiamo pagato eccessivamente la troppa tensione e il troppo agonismo.
Con l'Oristanese in particolare abbiamo comunque giocato male, con la Tharros invece, all'andata, secondo me non abbiamo demeritato».
Dovendosi sbilanciare in un giudizio, che voto darebbe alla sua squadra sino a questo momento?
«Un 8 bello grande, perchè un campionato del genere non ce lo aspettavamo minimamente, essendo una neo-promossa che ha lasciato sostanzialmente immutato l'organico e che fa affidamento soltanto sulla grande disponibilità dei ragazzi, i quali giocano tutti senza prendere un centesimo; non possiamo rimproverarci niente.
La nostra è una società che si auto finanzia, siamo una grande famiglia: per il momento siamo più che soddisfatti, stiamo raccogliendo soltanto rose e fiori (ride)».
Quale è l'arma migliore, secondo Lei, messa in campo dalla Folgore Oristano?
«Sicuramente il gruppo: una squadra di ragazzi molto affiatati, in cui trovano spazio giocatori esperti e ragazzi più giovani; è un collettivo formato da elementi che, scontenti da altre esperienze, vengono da noi per trovare il giusto spazio e un ambiente sereno e amichevole».
I 41 punti conquistati sino ad ora rappresentano una solidissima base da cui ripartire per il futuro prossimo, a prescindere da come si concluderà questo campionato: ci sono dei margini di miglioramento, secondo Lei?
«Noi non abbiamo un settore giovanile; l'unica squadra attiva è appunto quella che disputa il campionato di Seconda Categoria.
Per quanto riguarda il futuro, ci penseremo, con calma, alla fine di questo torneo.
Non pensiamo alla promozione e non facciamo programmi in questo senso, perchè per noi sarebbe un salto troppo grande; al momento restiamo con i piedi per terra, cercando magari di fare tutto il possibile per centrare i play-off».
All'andata la Tharros si aggiudicò il derby, battendovi 2 a 0: quale è stato il problema più grande incontrato dalla Folgore in quell'occasione?
«L'abbiamo sentita particolarmente a livello emotivo, visto che la Tharros a Oristano è una vera e propria istituzione.
Il nostro è un gruppo di ragazzi che giocano a calcio per divertimento, la Tharros ha costruito una squadra per vincere, spendendo dei soldi che noi ci sogniamo (ride); penso che la differenza più grande sia questa.
In quell'occasione abbiamo colpito un palo a due minuti dalla fine e abbiamo subito il gol del definitivo due a zero in contropiede, ma abbiamo sfiorato il pareggio.
Con l'Oristanese abbiamo perso, pur riuscendo a passare in vantaggio, probabilmente ci siamo rilassati troppo a livello inconscio; contro la Tharros abbiamo giocato ad armi pari, il risultato in questo senso è bugiardo».
Che atteggiamento si aspetta dalla sua squadra domenica? Si aspetta una risposta particolare da parte dei suoi ragazzi?
«L'orgoglio ce lo metteranno sicuramente tutto, però non vorrei che questo si tramutasse in uno sterile nervosismo.
Dovremo essere bravi a giocarci la partita con la stessa calma e la stessa serenità che ci ha contraddistinto sino ad ora, cercando di divertirci; in questo modo potremmo anche ottenere un buon risultato, l'eccessiva tensione non è sicuramente la nostra forza».
Ad Oristano, come dicevamo prima, ci sono ben tre squadre iscritte al campionato di Seconda Categoria, immagino che le difficoltà nel gestire una società siamo molteplici, anche dal punto di vista economico.
Cosa la spinge ad andare avanti? C'è qualcosa invece che proprio non sopporta del mondo dilettantistico?
«Ci stiamo dimenticando proprio il fatto che si tratta di calcio dilettantistico: dalla Seconda Categoria in su si punta troppo, a mio avviso, sui “mercenari”, su quelle persone che si impegnano in un progetto soltanto per i soldi e che per pochi centesimi cambiano casacca senza mettersi troppi problemi, andando a giocare lontano da casa pur avendo la possibilità di farlo nella propria città.
Nella nostra squadra, per fortuna, questo discorso non esiste, visto che i nostri ragazzi danno tutto pur di giocare con la Folgore; è un discorso che magari molte altre società non possono fare.
Ciò che mi spinge ad andare avanti è proprio lo spirito genuino che ancora si trova in questo mondo, il movimento in generale; è una bella soddisfazione tenere in piedi una società di calcio e permettere ai ragazzi, più o meno giovani, di potersi divertire e disputare i campionati; bisogna sottolineare, a questo proposito, il grande impegno dei vari dirigenti».
Come mi diceva prima, la Folgore non ha un settore giovanile: è un progetto che contate di avviare o non ci sono proprio le condizioni affinchè questo avvenga?
«Purtroppo ad Oristano ci sono mille società giovanili e altrettante scuole calcio; noi siamo una piccola società formata da amici, non abbiamo la possibilità, a livello economico e per quanto riguarda gli impianti necessari, di affrontare un discorso di questo tipo, almeno per il momento; ci piacerebbe moltissimo, soprattutto perchè la Folgore, quando è nata 55 anni fa, si era fissata proprio questo obbiettivo, ma c'erano altre condizioni, prime fra tutte un centro sportivo a disposizione, con tutte le strutture adeguate per sviluppare i settori giovanili; la maggior parte dei ragazzi di Oristano son passati, a livello giovanile, alla Folgore ma per motivi puramente economici non c'è stata la possibilità di proseguire con queste attività; per noi sarebbe un sogno, sarebbe bellissimo, la cosa ideale, ma al momento non abbiamo ne il tempo ne le forze da mettere in campo in questo senso».