«Stagione sfortunata, bravi a reagire»
Orgoglio Lulese, Tocco: «Serriamo le fila e raggiungiamo la salvezza»
I tre punti guadagnati nell'ultimo turno sono stati, per la Lulese, una vera e propria boccata d'ossigeno: dopo tre sconfitte consecutive infatti, il successo ottenuto al cospetto della capolista Aritzo ha permesso ai ragazzi allenati da Alberto Tocco di toccare quota 24 punti, con 5 lunghezze di vantaggio dalla Gesturese penultima in classifica.
La vittoria di domenica è il segno evidente che la squadra sta progredendo gradualmente sul piano della condizione fisica, pronta a giocarsi il tutto per tutto nello sprint finale per la salvezza, a partire dal match contro i padroni di casa del Macomer, in programma subito dopo la sosta.
Mister Tocco, domenica avete superato l'Aritzo di misura: siete un po' la loro bestia nera, visto che contro di voi hanno rimediato due delle loro tre sconfitte; considerando il valore degli avversari è un'impresa di tutto rispetto.
«Venivamo da un periodo davvero nero, dove abbiamo dovuto far fronte a numerosissime assenze; per sopperire alla grandissima emergenza siamo stati costretti a tesserare nuovamente dei dirigenti che avevano smesso con il calcio giocato per riuscire a schierare 11 giocatori in campo, come ad esempio è capitato contro il Siniscola.
Ci siamo trovati in questa situazione per diversi motivi, un po' è dipeso anche da noi, dalle troppe squalifiche rimediate; ora stiamo recuperando un po' di pedine importanti anche se, ovviamente, la loro condizione non può essere sicuramente al massimo, hanno un po' le gambe pesanti.
Già dalla partita contro la Montalbo si sono incominciati a vedere i primi segnali di ripresa, a Siniscola non meritavamo assolutamente la sconfitta, secondo me, visto che siamo riusciti a rimanere in testa sino all'85 e abbiamo pagato per qualche disattenzione dovuta principalmente ad un netto calo fisico e negli ultimi minuti abbiamo preso due gol.
Al contrario, contro l'Aritzo, dopo un'altra settimana di lavoro utile per migliorare sul piano della condizione, ho potuto fare delle scelte, preparando la partita in maniera particolare, curando i dettagli durante la settimana: ho preferito non schierare, almeno inizialmente, tutti quei giocatori tecnici come ad esempio Contini, Giovanetti, Marcello Calia, puntando invece su un undici che potesse garantirmi maggiore corsa, agonismo e grinta.
Non ci siamo sbagliati: nonostante siamo andati sotto di due gol siamo riusciti a non perdere la calma e ad accorciare le distanze prima dell'intervallo; nella ripresa, grazie ad un leggero vento a favore, siamo riusciti a chiuderli nella loro metà campo e a concedere soltanto un'occasione, per una nostra disattenzione, dove hanno colpito la traversa, ma si è trattato di un episodio.
Mi aspettavo esattamente lo stesso Aritzo che abbiamo superato all'andata: hanno giocatori molto tecnici che mi pare soffrano un po' la corsa e l'agonismo; se dai loro il tempo di ragionare non hai scampo, ma se li costringi a giocare un po' più velocemente, con la giusta pressione addosso, qualche problemino ce l'hanno.
Resta il fatto che hanno perso soltanto tre partite, due delle quali con noi; penso che siano, di diritto, una delle maggiori candidate al salto di categoria, una questione ormai che riguarda le prime tre in classifica, che stanno prendendo ormai il largo.
Mi piace molto il Bonorva, che quest'anno, secondo me, potrebbe dire la sua, nonostante abbiano perso forse troppe partite: con noi a Lula hanno incassato una sconfitta e tra un paio di giornate andremo a renderli visita.
Sarà un caso, non lo so, ma numeri alla mano si nota come contro le prime non abbiamo mai perso: contro l'Aritzo abbiamo vinto entrambe le sfide, contro il Bonorva abbiamo vinto, contro il Siniscola, giocando in condizioni ridicole, siamo riusciti a pareggiare dopo che conducevamo la gara, senza nulla togliere agli avversari, sia chiaro.
Soffriamo troppo con le squadre che occupano le ultime posizioni, non riusciamo a fare risultato, probabilmente perchè sino a questo momento le abbiamo affrontate in situazioni di grande precarietà.
Mi auguro, e credo che questa pausa calzi a pennello, di recuperare ulteriormente tutti i nostri acciaccati; abbiamo una settimana di allenamenti per cercare di presentarci a Macomer al massimo e iniziare il nostro campionato».
Pensa che ci siano le condizioni per poter fare meglio rispetto alla prima parte del campionato?
«Purtroppo ormai, per quanto ci riguarda, il nostro campionato, dal punto di vista delle ambizioni, è finito.
Al contrario, dobbiamo cercare, con molta umiltà, le motivazioni per raggiungere quello che in questo momento è il nostro reale obbiettivo: dobbiamo assolutamente tirarci fuori dalle sabbie mobili di bassa classifica e dobbiamo assolutamente evitare i play-out.
Faremo di tutto per ottenere questo risultato, allo stesso tempo stiamo continuando a sviluppare un discorso iniziato sette-otto anni fa, visto che io alleno la Lulese ormai da un decennio, che mira a valorizzare i giovani del posto: mi ricordo che quando siamo partiti con il nostro progetto eravamo costretti a tesserare, come fuori quota, i ragazzi dei paesi limitrofi.
Siamo partiti dalla Terza Categoria e siamo arrivati sino alla Prima, ora i giovani che sono in squadra sono tutti locali, fuori quota compresi; anche chi è uscito dalla fascia dei fuori quota ha continuato a credere in questa squadra, a conferma della bontà del nostro lavoro: giusto per fare un nome, non credo di fare un torto a qualcuno, Pietro Marras è un giocatore che ci invidieranno tutti; ha realizzato da solo la metà del bottino di reti fatte dalla squadra, è un '92 dotato di un fisico eccezionale, deve probabilmente ancora migliorare nell'uno contro uno ma è un ragazzo che ha una forza spaventosa, grande velocità, un bel colpo di testa; anche domenica ha realizzato una doppietta, è un gran bel giocatore.
Poi ci sono i soliti vecchietti a cui ogni anno chiediamo un sacrificio: i vari Calia, Piras, Daga; quest'anno abbiamo ritesserato Tore Zizi, che aveva appeso le scarpette al chiodo e che ci ha dato una grossa mano quando eravamo in piena emergenza; a Santu Lussurgiu ci siamo presentati con 14 ragazzi di Lula, un vero e proprio record ma avendo preso quattro reti non è servito a niente.
Avrà un significato se riusciremo a centrare la salvezza: in quel caso rappresenterà un bagaglio importantissimo sul piano dell'esperienza, per tutti i lulesi che hanno giocato un match in Prima Categoria: per un paese così piccolo, con mille difficoltà da affrontare, è un dato eclatante.
In questi giorni si è conclusa anche la vicenda della vecchia partita con il Tonara, dove almeno ci è stato reso l'onore di aver disputato una partita corretta ed onesta, dove meritatamente abbiamo battuto la prima in classifica; peccato che la risposta sia stata data dopo undici mesi, annullando tutte le possibilità che avevamo, e non erano poche, di poter ambire ai play-off, giusto per poter dire che una squadra di Lula ha disputato gli spareggi per salire in Promozione partendo dalla Terza Categoria; è andata così, accettiamo anche questa.
Ora dobbiamo serrare le fila e cercare di raggiungere il nostro obbiettivo».
Si aspettava un campionato così difficile, ad inizio stagione?
«Forse ci facciamo condizionare un po' troppo dai vari articoli che ad inizio stagione presentano le nuove rose delle varie squadre: inizialmente mi sono spaventato (ride), perchè tutte le società mettevano a segno grandissimi colpi nel mercato, tutte avevano intenzione di centrare la promozione, allestendo, sulla carta, organici assolutamente competitivi.
Onestamente pensavo di incontrare difficoltà maggiori, ma tutte le squadre incontrano le loro difficoltà, magari non nel corso di una stagione, ma nel giro di 2 o 3 anni si incontrano problemi di natura economica o ad esempio non si trovano più giocatori a livello locale.
Noi quest'anno abbiamo avuto parecchi problemi con gli infortuni: i campi in erba sintetica da una parte aiutano a rendere più bella la partita e ad esaltare le giocate più tecniche, ma nello stesso tempo causano numerosi infortuni; a noi è capitato con Giorgio Pintus, che ha subito la rottura dei legamenti; Matzutzi, frattura del perone; abbiamo avuto problemi con Ganga, un mese e mezzo di stop; Piras, fermo un mese; Giovanetti, 40 giorni di gesso dopo la frattura del radio.
Probabilmente il numero degli infortuni con un campo in terra è più basso, anche se continuo a preferire il sintetico».
Avete attraversato dei periodi anche abbastanza duri, almeno per quanto riguarda i risultati: è stato difficile tenere alto il morale dei suoi ragazzi?
«Domenica ai ragazzi ho detto proprio questo: siamo stati bravi a non cadere in depressione, a non pensare che ormai il nostro campionato fosse finito, nonostante sembrassimo in caduta libera.
Era una situazione ormai preventivata e prevista e siamo riusciti, mi auguro di avere delle conferme in futuro, a gestirla nel modo migliore; non sono saltati i nervi a nessuno, se si escludono troppe squalifiche causate probabilmente anche da una condizione fisica non brillantissima: in quei frangenti abbiamo mosso più la lingua delle gambe, è anche colpa nostra.
Domenica ho chiesto ai ragazzi di tenere la lingua ferma e far parlare soltanto il sottoscritto.
Ribadisco il fatto che siamo stati bravi a gestire al meglio una situazione in cui tutto stava andando decisamente nel verso sbagliato, a partire dalle assenze sino ad arrivare alle difficoltà economiche.
I dirigenti e i giocatori sono stati bravi a non mollare; spero già dai prossimi allenamenti di trovare una quindicina di persone pronte a farsi ammazzare con un po' di lavoro atletico (ride)».
Alla ripresa del campionato siete attesi dalla sfida contro il Macomer, che sta attraversando un periodo delicato con 4 sconfitte nelle ultime 5 gare.
«Se riuscissimo a fare un risultato positivo a Macomer, anche un solo punto, sarebbe importantissimo per smuovere la classifica e dare continuità a questa nostra fase.
Giocheremo contro una grandissima squadra, che in casa si sa far rispettare; ricordo che in questo stesso periodo, nel girone d'andata, il Macomer attraversava un momento nettamente opposto: arrivarono a Lula forti di tre vittorie consecutive e pensavamo di trovarli un attimino appagati, invece gli appagati siamo stati noi, dopo la vittoria di Aritzo, e ci hanno travolti con un sonoro 4 a 1.
E' una partita che va affrontata nel modo giusto, noi abbiamo cambiato modulo nel frattempo; credo che per loro, al contrario nostro, sia l'ultima spiaggia per rimanere attaccati al treno di testa: è durissimo recuperare sette punti non ad una battistrada, ma ben a tre; se non dovesse vincere il discorso per loro si complicherebbe.
Sarà difficile, e soprattutto dopo le dichiarazioni che sto facendo lo sarà ancora di più (ride)».