Il tecnico elogia giocatori e tifosi: Eccezionali
Pani non si sente in serie D: «Mancano 11 gare, il Sant'Elia non è ancora promosso»
Il mattone bello importante per costruire la promozione in serie D è stato messo. Il Progetto Sant’Elia doveva vincere lo scontro diretto con la Torres e l’ha fatto. Un 3-1 figlio di tante polemiche, come spesso accade nei big-match decisi da singoli episodi, ma anche di gol pregevoli (quelli di Dessì e Atzori per i cagliaritani e di Puggioni per i sassaresi) e di uno, quello dell’ex Cherchi, che nascondeva tanti significati. Una gara a sprazzi dura e sofferta perché capolista e vice ci tenevano a superarsi. «In una partita ci sono sempre i momenti dove si soffre – ricorda il tecnico del Progetto Sant’Elia Max Pani – e riesci ad avere il predominio, noi abbiamo cercato sempre di imporre il nostro gioco e di fare la partita anche se non abbiamo avuto delle occasioni clamorose ma almeno ci abbiamo provato, la Torres a parte qualche episodio non ci ha impensierito come mi sarei aspettato»
Una gara sentita in campo ma anche in panchina visto che mister Pani ha giocato diversi anni nella Torres
«Se avessi potuto, sarei entrato in campo anche io. Era la prima volta che incontravo la Torres, ma non l’ho vissuta come un ex giocatore, ormai sono passati tanti anni. Quando si è in panchina c’è più distacco ma alla fine ho gioito insieme ai ragazzi, è stata una bella vittoria che ritengo soprattutto meritata»
Una vittoria importante che allarga la forbice tra voi e le immediati inseguitrici
«In serie D non ci siamo ancora, mancano 11 partite, non possiamo pensare oggi di essere promossi. Dobbiamo continuare su questa strada, mancano ancora troppe partite per poter dire che è finita»
La Torres ha recriminato tanto soprattutto per due episodi a loro sfavorevoli: il rigore non assegnato a Sias e il gol annullato a Curcio
«Il fallo da rigore non l’ho visto, dalla panchina ci sono 60 metri mentre l’arbitro era messo meglio a 10 metri. Lo stesso sul gol annullato, non ho elementi per poter giudicare. Settimana scorsa, a Samassi, ci sono stati episodi a noi sfavorevoli, io dico sempre che a bocce ferme è inutile chiacchierare»
Cherchi per la prima volta dal 1’, la scelta è stata dettata perché era un ex carico di spirito di rivalsa?
«Ho ritenuto che questa poteva essere la sua partita, ero sicuro che avrebbe fatto bene. Alessandro è arrivato da noi in un momento particolare, a corto di allenamenti, dopo aver vissuto il distacco dalla Torres in modo piuttosto traumatico. Si è rimesso a posto sia dal punto di vista fisico che mentale e ora parte alla pari con tutti i suoi compagni»
Poi entra Atzori che segna un gran gol, quello che chiude l’incontro. Mister Pani non sbaglia una mossa
«Ho giocatori eccezionali sotto tutti i punti di vista, il primo che si dispiace nel lasciarli in panchina sono io. Per me meritano tutti di giocare, ogni domenica cerco di far ruotare tutti per dare loro la giusta soddisfazione. Ho tutti elementi di qualità e scelgo senza per questo che chi va in panchina si debba sentire inferiore a chi gioca dal 1’»
Ad ogni modo il Progetto Sant’Elia dà l’impressione di essere un grande gruppo, forte e coeso
«I miei giocatori sanno che le scelte che faccio sono dettate da onestà e coscienza nei confronti di tutti quanti, ognuno di loro si mette a disposizione accettando ogni mia decisione»
Da 16 partite Pani è in panchina al Progetto Sant’Elia, 12 vittorie e 4 pareggi, contro la Torres poi è arrivata l’ottava vittoria di fila in casa. Una marcia che non conosce sosta
«Questo mi fa solo che piacere. Sono felice per il presidente Cardia, penso possa ritenersi soddisfatto per la situazione in cui ci troviamo in questo momento. Questo è il frutto del lavoro dei dirigenti e di tutti coloro che collaborano con me, in un clima sereno e di coesione»
Tanto pubblico e i cori a fine partita: “Ce ne andiamo tutti quanti in serie D”. Un entusiasmo contagioso
«È stato bellissimo, soprattutto per i ragazzi che hanno goduto di un contorno di pubblico e di festa. Sarebbe bello averlo così numeroso tutte le domeniche. Loro è giusto che continuino a cantare mentre noi continueremo ad allenarci sperando di poterci andare in serie D, ma siamo però consapevoli che non è finita con la vittoria contro la Torres. Perciò dico, calma e sangue freddo, bisogna continuare a pedalare»
Il prossimo incontro a Villacidro
«Adesso arriva il momento più difficile dove dobbiamo confermare quanto di buono fatto finora»
Fabio Salis