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Prima Categoria
«Contro lo Stintino partita chiave»

Pierpaolo Garau brinda al successo del Ploaghe: «Quest'anno abbiamo dato il massimo»

Tra i principali artefici dell'ottima stagione disputata quest'anno dal Ploaghe c'è sicuramente Pierpaolo Garau, fortissimo estremo difensore che dopo le importanti esperienze con le maglie di Torres, Calangianus, Ischia, Nuorese, Olimpia Celano e Tavolara, giusto per citarne alcune, ha deciso, due anni fa, di sposare il progetto proposto dal Presidente Marco Budroni.
Una scelta che si è confermata assolutamente azzeccata, come conferma la vittoria a mani basse del campionato e l'approdo in Promozione; un successo che Pierpalo dedica ovviamente a sua moglie e all'ultimo arrivato in famiglia, il piccolo Tommaso.

 

«Siamo sicuramente molto soddisfatti – ammette Garau - : è dallo scorso anno che proviamo a vincere questo campionato, finalmente ci siamo riusciti, quindi va bene.
Probabilmente il girone era anche un po' più competitivo rispetto al passato, ma avevamo tantissima voglia di vincere quindi abbiamo affrontato tutte le partite al 100% ed è andata bene».

 

Hai blindato letteralmente la tua porta, risultando il portiere meno battuto del campionato.
«Si ho incassato soltanto 13 gol in 28 partite, da 7 giornate non subisco un gol, quindi son contento, ovviamente è un traguardo da dividere con tutta la difesa, son del parere che tutto il reparto fa la differenza, non solo il portiere».

 

Ci vuoi raccontare brevemente cosa ti ha spinto ad accettare la proposta del Ploaghe?
«Io sono arrivato sopratutto per una questione lavorativa, principalmente per avvicinarmi a casa; son diventato padre e ci tenevo a stare vicino a mia moglie, è stato un fattore determinante per la mia scelta. Poi si è creato un bell'ambiente e spero che l'esperienza prosegua perché c'è entusiasmo e si può continuare a far bene».

 

Pensi di poter migliorare ancora nonostante tu sia in un certo senso un veterano?
«Gioco da tanti anni ma sostanzialmente non sono tanto grande, ho 29 anni, ho esordito a 17 anni e tutti ora mi dicono che inizio ad essere grande (ride); però io mi sento bene, ho raggiunto forse in questi anni il massimo dell'esperienza, quindi voglio proseguire ancora tanti anni, mi sento di poter dare tanto ancora».

 

Cosa ha fatto la differenza tra il Ploaghe e le vostre rivali quest'anno?
«Noi abbiamo fatto molto bene, siamo stati sempre al 100% della forma, diciamo che è stata un annata fortunata.
Abbiamo trovato un allenatore molto in gamba, giovane, che ha giocato tanti anni come noi e ci ha fatto lavorare bene.
Si è trattato di una serie di fattori positivi che hanno portato alla vittoria.
Il campionato però è stato duro: ci sono state poche partite in cui abbiamo vinto senza soffrire, sono sempre state molto combattute».

 

Quando hai capito che potevate davvero centrare la vittoria del torneo?
«Siamo partiti con l'obbiettivo di riscattare l'annata passata, cercando di dare il massimo sino alla fine.
Ci son stati dei momenti, però, dove abbiamo capito che si poteva vincere: per esempio quando siamo andati a vincere a Stintino, alla fine del girone di andata; quella forse è stata una delle partite chiave per noi».

 

Che contributo pensi di aver dato alla squadra?
«Io tra l'altro sono il capitano, penso e spero di aver dato un po di esperienza e di buon umore, aspetto che non deve mai mancare nello spogliatoio»

 

Immagino che la tua avventura con il Ploaghe continui anche in futuro.
«Si, spero di si, la società ha entusiasmo, sono molto organizzati e mi auguro si continui con questo progetto, sperando che anche i miei compagni e l'allenatore ne facciano parte anche se è ancora presto per dirlo».

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2012/2013
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Girone D