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Prima Categoria
«Vittoria del gruppo e dei tifosi»

Pili e il suo Aritzo dei record: «Emozione grandissima, stento a crederci»

Grazie alla strepitosa vittoria ottenuta in rimonta sul difficilissimo campo del Bonorva, l'Aritzo del Presidente Pili ha centrato un traguardo eccezionale: domenica infatti è arrivata la terza promozione consecutiva in quattro anni, che ha proiettato i bianco-verdi dal campionato di Terza Categoria a quello di Promozione.
Un traguardo che ha dell'incredibile, per una società che ha saputo ripartire da zero e ha costantemente evidenziato grandissimi progressi, riuscendo ad allestire in poco tempo un organico assolutamente competitivo, che si è imposto con assoluta personalità in una dimensione nuova, costellata di molteplici difficoltà e insidie.
Il presidente Pili non può che essere soddisfatto al termine di un'annata tanto impegnativa quanto ricca di soddisfazioni, da condividere con i tantissimi tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro calore alla squadra, nei momenti esaltanti così come nei rari momenti più opachi.

 

 

«Faccio ancora fatica a crederci esordisce Pili -; l'emozione per questo successo è stata tantissima, soprattutto per il modo in cui è arrivata: domenica è stata una partita epica per tutti noi e per i numerosissimi tifosi che ci hanno seguito sino a Bonorva; una trasferta che non dimenticheremo facilmente, dove il pubblico ha giocato un ruolo fondamentale: andare sotto di un gol contro una squadra forte e attrezzata come quella allenata da mister Fieno ci ha complicato notevolmente le cose, la nostra rimonta è anche e soprattutto merito loro, perchè ci hanno permesso, con il loro calore, di superare quel momento delicato.
Penso che il 28 aprile 2013 rimarrà stampato nella mia memoria per lungo tempo; ogni stagione mi regala momenti particolarmente belli dal punto di vista sportivo, ma quest'anno penso di aver raggiunto davvero l'apice.
Ci aspettavamo una partita combattuta, visto che il Bonorva si giocava l'accesso ai play-off: mi dispiace che non abbiano raggiunto questo traguardo, perchè secondo me avrebbero potuto ben figurare, alla luce di quello che hanno fatto vedere nell'arco della stagione.
E' stato un campionato assolutamente entusiasmante, non possiamo che fare i complimenti a tutti i nostri avversari; c'è stato grandissimo equilibrio e ogni partita, anche con le squadre di bassa classifica, è stata una vera e propria battaglia: a noi è capitato di perdere, oltre che con l'Arborea che si è piazzata nelle prime posizioni, con Lulese e Monterra, che ci hanno dato del filo da torcere nonostante non fossero formazioni di prima fascia; i primi in particolare ci hanno superato anche in casa confermando innegabilmente tutto il loro valore».

 

L'Aritzo negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale, grazie anche all'attento e preciso lavoro da parte della società, che è riuscita ad allestire una squadra praticamente perfetta. - «La nostra squadra è stata sicuramente costruita per disputare un campionato di primo livello, anche se bisogna sottolineare che nella formazione che è scesa in campo nell'ultima partita, ben sette undicesimi giocavano con noi anche nella passata stagione.
Quest'anno ci abbiamo messo un po' di tempo per ambientarci e per prendere le misure ad una realtà praticamente nuova per noi, visto che abbiamo chiuso il girone d'andata al terzo posto. Dopo aver superato in classifica il Siniscola nello scontro diretto della terza giornata di ritorno, non abbiamo più concesso nulla, dando il massimo praticamente in ogni circostanza, se si esclude la partita con l'Arborea; ribaltare in casa il doppio svantaggio, come successo nella sfida contro il Santa Giusta, è la conferma che questa squadra ha delle caratteristiche importanti.
Abbiamo tagliato questo traguardo grazie al supporto di tutti i giocatori presenti in rosa: tutti sono stati fondamentali e si sono sempre fatti trovare a disposizione nel momento del bisogno.
Un applauso particolare va fatto ai nostri giovani, ai nostri fuori quota, che hanno confermato di meritare tutta la stima che tecnico e società hanno per loro: per loro non era sicuramente facile confrontarsi con giocatori del calibro di Aramu, Pibiri, Littarru, Mei, i cugini Cardu, Forma, di Fontana, di Manca, di Atzeni.
Non vorrei dimenticarmi nessuno in questa lista perchè davvero tutti si sono ritagliati uno spazio decisivo: non possiamo dimenticarci di Berosi, che in alcune circostanze ha praticamente vinto le partite da solo; non posso non citare il nucelo storico degli aritzesi, che hanno sposato sino in fondo questo progetto nonostante i problemi economici che affliggono la nostra zona; alcuni ragazzi hanno dovuto abbandonare la squadra proprio per questo motivo, costringendo la società ad intervenire sul mercato e fortunatamente siamo riusciti a mettere a disposizione di mister Mameli e mister Pili un organico competitivo che non ha deluso le aspettative dei nostri sostenitori.
Per noi comunque si tratta di un risultato prestigiosissimo, considerando che si tratta della terza promozione consecutiva in quattro anni: vincere aiuta a vincere, ma per continuare a farlo c'è bisogno di aumentare gli sforzi e le energie da mettere nel progetto»

 

L'attacco più forte del girone - «Il duo formato da Cherchi e Aramu probabilmente farebbe la fortuna anche di squadre impegnate in categorie superiori; hanno realizzato 44 reti in due, con Cherchi che ha una media di un gol a partita.
Deriu del Bonorva, che saluto e a cui rinnovo l'invito a venire ad Aritzo l'anno prossimo, è un bomber di tutto rispetto ma il nostro Nicola Cherchi non ha niente da invidiare; a parte le quattro giornate di squalifica e le due saltate per infortunio ha avuto un rendimento e una continuità notevoli.
Aramu ha confermato quanto di buono fatto vedere nello scorso torneo, dove aveva realizzato 13 reti nel girone di ritorno, raggiungendo quota 20, nonostante gli acciacchi fisici che ha accusato verso la metà del torneo.

Mi sento di citare Forma, un grandissimo giocatore che abbiamo avuto l'onore di avere tra le nostre fila quest'anno, che si è sempre fatto trovare pronto; ha dimostrato grandissima professionalità anche quando non era al massimo della condizione per via dell'infortunio, riuscendo ad inserirsi alla perfezione nei meccanismi tattici della squadra. Il suo ingresso domenica, se andiamo a veder bene, è stato determinante, ha contribuito decisamente a cambiare volto alla partita.
Siamo il miglior attacco, è vero, ma abbiamo avuto numerosi giocatori che sono andati a segno nel corso della stagione: Pibiri ha realizzato 10 reti; Secci, il nostro fuori quota, ha confermato di essere uno degli elementi migliori che proviene dal nostro settore giovanile; hanno fatto bene anche Littarru e Atzeni.
Non vorrei sbagliarmi, ma sono pochissimi gli elementi che non hanno trovato la via del gol: di questo va dato il giusto merito ai nostri due tecnici, che sono stati bravi a far emergere le doti offensive della nostra squadra».

 

Il punto sul campionato appena concluso - «Sono sempre stato fiducioso sulle potenzialità della squadra, sin dall'inizio; bisogna mettere in conto che i mesi invernali sono parecchio difficili per noi per via delle avverse condizioni meteorologiche, che non ci permettono di lavorare al meglio, proprio a livello logistico visto che molti elementi vengono da fuori e spesso hanno problemi con gli spostamenti; è un discorso comunque che riguarda Fonni, Desulo, Tonara e tutti gli altri centri di montagna.
Per quanto riguarda l'organico non ho mai avuto dubbi: chi scendeva in campo dava sempre il massimo, sono stati tutti allo stesso livello».



Si pensa già alla prossima stagione - «Il gruppo è una solida base e una bella garanzia in vista del futuro; non abbiamo nulla da temere, considerando che anche quest'anno abbiamo dovuto fare i conti con qualche defezione importante ma siamo riusciti a sostituire i partenti e addirittura migliorare sul profilo della qualità: sia Atzeni che Napoli in questo senso hanno dato grandi risposte.
Lavoriamo per salvaguardare l'estremo valore dei talenti che una comunità piccola come Aritzo, che conta mille abitanti, ci offre, sperando di coinvolgerli nel progetto della Prima Squadra e riuscire a valorizzarli come meritano; purtroppo molti ragazzi sono costretti ad andare via ma rimangono legatissimi a questa società e a questa maglia, non può che farci piacere; i tantissimi messaggi di auguri, provenienti da diverse parti d'Italia, testimoniano l'affetto che moltissime persone hanno nei nostri confronti.
Tre anni fa, sinceramente, era un'utopia pensare che l'Aritzo avrebbe potuto ottenere simili risultati, stento ancora a crederci.
Per la prossima stagione cercheremo di migliorare: non so se la Promozione è alla nostra portata, ma sono sicuro che proveremo a fare il massimo, lottando e combattendo sino alla fine, consapevoli del fatto che andremo ad affrontare tante società molto più blasonate dell'Aritzo.
Con il supporto del pubblico che ci ha seguito in queste ultime giornate, unite alla nostra tenacia e alla grande voglia che ha caratterizzato queste quattro stagioni, sono convinto che non deluderemo nessuno».

 

Tre dediche particolari per questo successo - «Già domenica abbiamo dedicato questo successo a due dei nostri che purtroppo non sono più con noi: si tratta del bomber Richi Lai che è scomparso prematuramente tre anni fa e l'amico Paolo Paba, storico stopper dell'Aritzo, morto lo scorso anno in prossimità dello spareggio contro il Palmas Arborea che ci aveva regalato la promozione; in quell'occasione non ce la siamo sentiti di festeggiare, ma quest'anno non ci siamo dimenticati di loro.
Un pensiero va anche a Gianluca Pistis, il nostro bomber che l'anno scorso ha dovuto lasciare l'attività agonistica per questioni di salute, un giocatore che ha fatto la storia del calcio ad Aritzo e avrebbe potuto ancora dare tanto e fare strada; è sempre vicinissimo al nostro gruppo e ci fa sentire tutto il suo supporto.
Ci tengo anche a ringraziare tutta la comunità aritzese e a tutti gli aritzesi che ci hanno seguito dalla penisola e si informano per sapere l'andamento della squadra, portando il nome dell'Aritzo anche al di fuori delle mura cittadine; è una cosa questa che non ha prezzo, te lo garantisco».

 

Il ruolo sociale dello sport - «Aritzo è un centro piuttosto isolato, che non offre molto altro al di fuori del calcio, come accade d'altronde ai piccoli paesi in montagna; quattro anni fa, prendendo in mano le redini della società, abbiamo messo in piedi il settore giovanile: quest'anno siamo stati in grado di partecipare a tutti i campionati, a partire dai piccoli amici e i pulcini sino ad arrivare agli Juniores; contiamo ormai sulla partecipazione di 80 atleti, portiamo avanti in parallelo la squadra di pallavolo femminile, le arti marziali, la danza, il fitness.
Mi fa piacere che la gente si sia riappassionata al calcio e allo sport in generale; è bello vedere persone che si avvicinano al calcio per la prima volta e ci supportano in qualsiasi situazione e con qualsiasi clima, è una cosa che non ha prezzo; ringrazio quindi tutte le persone che hanno fatto in modo che questo sogno si avverasse».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
15 Ritorno
Girone C