Il tecnico: Non si arrendono mai, merito di Scotto
Piras prepara il Castiadas: «Il Latte Dolce è la rivelazione del torneo, pronti a dar battaglia»
In piena corsa playoff, al terzo posto, con 5 punti di vantaggio sulla sesta e alla vigilia di una serie di scontri diretti che diranno molto se il Castiadas farà gli spareggi dopo la regualar season. Il tecnico Marco Piras prepara la sfida contro il Latte Dolce quarto in classifica con i sassaresi intenzionati a fare il sorpasso. «Giochiamo contro la rivelazione del campionato - dice Piras - ha mantenuto pressoché inalterata l'intelaiatura della squadra che ha vinto il girone B di Promozione, in ogni gara riscuote attestati di stima dagli avversari, si vede che c'è la mano di Pierluigi Scotto, tecnico ambizioso e umile che ha trasmesso queste qualità ai giocatori».
Come contrastare il Latte Dolce?
«Loro hanno il capocannoniere del campionato Usai ma, come da noi con Viani, è il finalizzatore di un gioco di squadra. Giocano sempre la palla e non si arrendono mai. Sono capaci di tutto, di battere l'Olbia e vincere in casa del Taloro o perdere a Carbonia dopo aver rischiato di fare la goleada, ma anche di fare due gol al Samassi nel recupero ed evitare la sconfitta oppure di perdere 4-3 contro il San Teodoro dopo aver recuperato dallo 0-2 al 3-2. Insomma, sarà una battaglia ma anche una bella partita perché il Latte Dolce si distingue per la correttezza in campo, una filosofia societaria e del suo tecnico»
Iniziate la stagione degli spareggi in questo finale di campionato
«Così dice il calendario ma non credo che affrontare il Samassi e il Calangianus nelle prossime due gare dopo quella di Sassari sarà più facile. Siamo pronti al rush finale: le motivazioni, lo stato di forma, gli infortuni o le squalifiche possono essere determinanti. A me mancherà un giovane come Arvai e tanti altri giocatori sono in diffida, non avendo una rosa ampia rischiamo di andare in sofferenza»
Il Castiadas nel ritorno è primo a pari punti con l'Olbia avendo vinto sempre e perso solo una gara, proprio quella in casa della capolista
«Una sconfitta meritata perché l’Olbia è la più forte di tutti e ha tutto per vincere il campionato: rosa, allenatore, blasone della società e molti tifosi. È giusto che una piazza così torni in un campionato nazionale così come ha fatto lo scorso anno la Torres»
Eppure quella sconfitta l'avete contestata
«A fine gara avevo solo messo l'accento sul fatto che l'arbitro non espulse La Rosa ammonendo per errore Pozzebon. Si era sull'1-0 per loro e mancavano quasi 40' al termine. Ma non vuol dire niente perché magari avrebbero vinto anche più di 2-0, d'altronde domenica scorsa hanno giocato un tempo con l'uomo in meno contro l'Alghero e hanno portato a casa i tre punti. Quando una squadra come l'Olbia si può permettere di lasciare in panchina, come è capitato contro di noi, Piras, Masia e Varrucciu non può che essere destinata a vincere il torneo. Poi rigiocava Siazzu dopo una giornata in panchina e ci stese lui con due gol»
Ma anche voi non scherzate avendo in squadra Viani
«Christian è un lusso per la categoria, un perfezionista che conduce una vita da professionista. È un uomo squadra, un trascinatore in campo e fuori, poi con Mirko Onano ha un’intesa perfetta. Ha segnato 18 gol, tutti su azione e molti dei quali che valgono il prezzo del biglietto come quello che domenica scorsa ci ha permesso di battere il Pula»
Contro il Pula avete rischiato grosso, sullo 0-2 in pochi credevano nella rimonta
«Gli avversari hanno approcciato meglio l'incontro, vero è che abbiamo sbagliato subito un gol e poi siamo stati puniti da Carboni. Lì il Pula ha preso coraggio e noi invece ci siamo messi a fare lanci lunghi perdendo lucidità, Carboni ci ha punito ancora e abbiamo rischiato di subire il 3-0. Poi siamo stati bravi a segnare l’1-2 con Viani prima del riposo, quel gol è stato fondamentale così come ci è accaduto contro il Muravera. Negli spogliatoi ho toccato i tasti giusti, nella ripresa è entrata in campo un’altra squadra. Ci sono stati gol di Onano e Viani al culmine di una grande reazione che mi rende contento anche se ho rimproverato i ragazzi di essersi svegliati solo dopo aver preso due ceffoni. Il Pula è una signora squadra e l’umiltà non deve mai mancare in noi. Bisogna ricordarsi sempre cosa e dove eravamo a metà dicembre»
Cosa eravate due mesi fa?
«Quando sono arrivato, il Castiadas aveva perso appena sei giocatori compreso l'allenatore Piccarreta che faceva il giocatore, il venerdì prima della gara contro il Fertilia arrivò il solo Manunza e perdemmo in casa 3-1 avendo un solo cambio in panchina, crollammo dopo un'ora. In classifica eravamo ottavi a -4 dai playoff. Poi sono arrivati Puggioni dal Carbonia e due giovani dal Porto Corallo Marcia e Vargiolu. Prima di Natale è stato importante vincere a Tempio, nella sosta abbiamo lavorato bene, recuperando dall’infortunio un elemento in difesa come Recano e aggiungendo qualche giovane come Palla e Trois. Abbiamo ricreato un gruppo che non è numeroso ma è molto valido e che sta dimostrando di poter lottare per un posto playoff grazie ad una società e un presidente come Saverio Onano attaccatissimo alla squadra. Non sarà facile perché la concorrenza è spietata ma non sarà facile neanche per le altre toglierci fuori da uno dei quattro posti»