Chi gioca in casa può salvarsi col pareggio
Playout a quattro mori: Budoni-Arzachena e Latte Dolce-Selargius divise tra lacrime e gioie
Domenica calerà il sipario sulla serie D e per la Sardegna ci saranno lacrime e gioie perché di fronte a chi festeggerà una salvezza ci saranno altri che piangeranno la retrocessione. Questo è l'inevitabile effetto dei due derby isolani nei playout, Budoni-Arzachena e Latte Dolce-Selargius, che sanciranno la perdita di altre due unità sarde dopo la discesa in Eccellenza, da tempo acquisita, del Porto Torres. Da che il Campionato Nazionale Dilettanti ha ripreso il nome di serie D (2000/01), tre retrocessioni si sono verificate solo nella stagione 2001/02 quando Tempio, Arbus e Tavolara persero la categoria e nella stagione 2010/11 quando toccò a Castiadas, Tavolara e Sanluri. Tre anni fa, come in questo campionato, i club isolani fecero molta fatica al cospetto di avversarie laziali forti e altamente competitive, c'è da dire anche che se ora i playout sono un affare esclusivo di club a quattro mori c'è anche lo zampino del Porto Torres che ha ottenuto una sola vittoria in stagione proprio ai danni del Latte Dolce e due dei quattro pareggi li ha fatti contro Arzachena e Selargius, poi da dicembre i turritani hanno sempre perso, anche con punteggi eclatanti, e non si sono ritirati per mantenere il titolo sportivo. Una scelta legittima che però ha alterato il finale di stagione con le avversarie dei rossoblù a fare i pareggi "giusti" sapendo poi di usufruire del bonus di tre punti. Così si spiega perché Budoni e Latte Dolce siano state costrette agli spareggi nonostante abbiano chiuso a 43 punti, una quota che è sempre stata sufficiente a salvarsi negli ultimi 14 anni tranne che nella stagione 2006/07 quando il Calangianus, terzultimo con 35 punti, fece fuori il Renate, sestultimo, che chiuse proprio a quota 43. Peggio accadde solo nel 2004/05 quando l'Atletico Calcio e la Villacidrese dovettero fare 45 punti, uno in più della Castellettese che fu costretta ai playout. Alla terzultima giornata si pensava che galluresi e sassaresi potessero anche annullare gli spareggi per eccesso di distacco (più di 10 punti) quando avevano 9 lunghezze di vantaggio su Marino e Arzachena, decisive per le squadre di Raffaele Cerbone e Pierluigi Scotto le sconfitte nella domenica successiva contro gli smeraldini e il San Cesareo. Ad entrambe resta il doppio vantaggio di giocare in casa e di prevalere potendo contare sui due risultati su tre (non ci sono i rigori). Budoni e Latte Dolce non potranno presentare domanda di ripescaggio in caso di retrocessione perché hanno sfruttato tale chance un'estate fa, Arzachena e Selargius invece hanno tutti i titoli per ritrovare a tavolino una categoria eventualmente perduta.
BUDONI-ARZACHENA ore 16 arbitra Luca Colosimo di Torino
L'Arzachena deve vincere e, contro il Budoni, sa benissimo come farlo avendo vinto l'andata, 3-1 al Biagio Pirina, e il ritorno 2-1 al Comunale "Pincelli" appena tre settimane fa. La gara del 27 aprile è scolpita nelle menti dei due tecnici, Luigi Alvardi vorrebbe ripeterla perché ora come allora si trova nella condizione di non avere alternative al successo, mentre Raffaele Cerbone proverà a non commettere gli stessi errori quando si fece sopraffare dall'aggressività degli avversari. La maggior esperienza degli smeraldini si confronterà con la maggior spregiudicatezza dei giovani della bassa Gallura, le sfide saranno molteplici e in ogni zona del campo: l'attacco arzachenese composto da Hasa, Siazzu e Spano si confronterà con i difensori budonesi Palazzo, Pinna, Farris e Zela (Ibba è squalificato), dall'altra parte Mastinu e Pala si troveranno di fronte Balleello, Rossi e Pastore; in mezzo al campo Steri e Gavioli si fanno preferire nel palleggio rispetto a Manzo o Delrio e Spina ma sugli esterni promettono scintille e corsa i duelli Meloni-Sola e Raimo-Buonocore. Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni anche perché è un derby della Gallura, la presenza di molti ex nasconde tante storie come quella di Gianluca Siazzu, quasi 39enne che ha vestito per due stagioni (dal 2005 al 2007 in Eccellenza) la maglia del Budoni segnando 36 gol ma non sufficienti a centrare la serie D, o quella di Giuseppe Mastinu, cresciuto calcisticamente nell'Arzachena dove ha giocato per sei anni fino alla scorsa stagione. Entrambi a segno nell'ultimo confronto ed entrambi ad esultare con rabbia contro alcuni dei rispettivi "vecchi" tifosi. Sono ex anche i tecnici con Luigi Alvardi che ottenne la storica promozione in serie D col Budoni nel 2008 mentre Raffaele Cerbone (più il vice Scirpoli e il preparatore Mascaro) l'anno scorso firmò ad Arzachena una bella salvezza in condizioni societarie complicate e con giocatori come Pinna, Palazzo, Corsini, Steri e lo stesso Mastinu passati poi in biancoblù l'estate scorsa.
LATTE DOLCE-SELARGIUS ore 16 arbitra Federico Sassoli di Arezzo
La compattezza di gruppo del Latte Dolce contro un Selargius lacerato dalle polemiche interne. Sembrerebbe un pronostico scontato ma guai a dare i granata per morti specie dopo che il tecnico Vincenzo Fadda ha ritirato le dimissioni ad inizio settimana per preparare la gara che può cancellare una stagione di grandi amerezze e pochi sorrisi. Chi ha in squadra giocatori come Sanna, Figos, Emiliano Melis, Angheleddu e Porcu (Farci è squalificato) può credere nella vittoria, come un anno fa quando a rimetterci fu il Budoni (anche se con una sfida doppia). Ma i sassaresi di Pierluigi Scotto sono pronti all'ultimo sforzo, forti di una condizione atletica e mentale invidiabile, con le certezze date da un gioco che ha portato la matricola a giocarsela a testa alta sempre, anche al cospetto delle corazzate del girone a volte battute come è accaduto contro Terracina e Lupa Roma. Il Selargius ha sofferto il Latte Dolce all'andata quando fu sconfitto 2-0 e perse pure Bonacquisti per il resto della stagione, i match-winner furono Fabrizio Falchi e Andrea Usai che poi si ripeterono al Virgilio Porcu prima che Figos e Lai acciuffarono un pari negli ultimi 7' anche sfruttando l'uomo in più. Sarà interessante vedere i due '96 a confronto: Alessandro Masala, centrocampista dei sassaresi e meritevole della maglia azzurra della Nazionale Dilettanti U17, ed Emmanuele Piras, esterno-trequartista reduce da un provino col Bologna. Il Selargius non si consola nemmeno col 5-0 che rifilò al Latte Dolce in Coppa Italia perché in quella occasione gli avversari si presentarono con la squadra Juniores, una decisione che fu accolta dal club di Tonio Mura come una mancanza di rispetto e che i sassaresi motivarono con l'elevato numero di infortunati e acciaccati che avrebbe potuto creare danni la domenica successiva in campionato. I granata mettonoin campo i 26 gol della coppia Sanna (18)-Figos (8), i biancoblù a quella cifra non ci arrivano coi tre moschettieri Usai (12)-Delizos (7)-Falchi (3) ma hanno una difesa nettamente meno perforata dei rivali (40 gol subiti contro 75), come dire che il Selargius entra in campo sempre incassando almeno 2 reti. Ma gli spareggi, spesso, sfuggono a tutte le medie stagionali.