«L'umiltà è stata la chiave del successo»
Quartucciu, Zizola ringrazia i suoi ragazzi: «Lavoro strepitoso da parte di tutti loro»
Son serviti più di 2700 minuti di gioco al Quartucciu per conquistare la promozione diretta, e storica, in Prima Categoria: la compagine allenata da mister Zizola ha vinto sul filo di lana il testa a testa appassionante ed avvincente contro l'altra big del girone, il Borgo Sant'Elia di Brignone e soci, che ha tenuto l'esito del torneo in bilico sino all'ultima giornata.
«La soddisfazione per questo successo è tantissima – dichiara raggiante Zizola -, considerando soprattutto che è stato un anno durissimo, in cui non ci è stato regalato niente da parte di nessuno – precisa.
I ragazzi hanno lavorato tantissimo, allenandosi per tre volte a settimana con grande professionalità; i risultati, quelli della seconda parte del torneo in particolare, parlano chiaro in questo senso, sulla bontà di ciò che abbiamo fatto».
La squadra ha evidenziato grande maturità e grande personalità, sia quando inseguiva e ancora di più quando ha difeso la vetta della classifica.
«C'è stata una crescita sul piano difensivo, nel girone di ritorno i gol al passivo sono stati appena 6, che ci ha permesso tra le altre cose di prendere ulteriore consapevolezza nei nostri mezzi».
Decisivo il cambio tattico che ha riguardato direttamente il pacchetto arretrato, con il tecnico che è stato quindi il grande artefice del repentino cambio di marcia messo in opera dai suoi.
«Ho preferito abbandonare la difesa a tre per passare a quella a quattro, e i fatti ci hanno dato ragione».
Il compito di Zizola è stato facilitato da alcuni elementi di grande talento:
«Potevo contare su giocatori molto esperti, determinanti sul piano mentale, che spesso riuscivano a condurre in porto gare difficilissime, anche con il minimo scarto; punti pesantissimi in chiave vittoria finale».
In tanti, come ad esempio mister Chessa dell'Uragano Pirri, hanno individuato nel vostro grande cinismo la dote principale della squadra, capace di incassare l'intera posta in palio anche nelle giornate meno positive sul piano del gioco.
«Mi fa piacere che sia Chessa che Corona, allenatore del La Pineta, abbiano speso parole importanti nei nostri confronti; è la conferma del fatto che quest'anno il Quartucciu ha dato un'impronta positiva al torneo: i nostri avversari ci hanno sempre rispettato, un fattore che non può che aumentare la nostra soddisfazione.
La fortuna – prosegue - in qualche occasione ci ha dato una grossa mano, ma sono convinto che alla fine dei giochi le cose si bilancino».
La promozione è frutto del grande lavoro del gruppo, con il tecnico che ci tiene a dare il giusto riconoscimento ad ogni singolo elemento della rosa:
«Tutti hanno fatto il massimo quest'anno, a partire dai miei collaboratori, con cui lavoro ormai da diverso tempo con grandi soddisfazioni: il mio vice Enrico Mulliri, fondamentale tra le altre cose nella gestione dei rapporti all'interno del gruppo, e il preparatore dei portieri Mario Lapa; quest'ultimo ha contribuito a far maturare i nostri tre estremi difensori, Matta, Porceddu e Vacca, grandi protagonisti della stagione.
La chiave del nostro successo è sicuramente quello di aver avuto a disposizione una rosa competitiva, formata da 24 giocatori che hanno formato un gruppo compatto: ognuno di loro si è messo a disposizione con molta serenità, accettando tutte le mie scelte.
Ci tengo quindi a ringraziare pubblicamente tutti, a partire dagli elementi più esperti: Doglio, il nostro infallibile rigorista; Vespa, il nostro capitano; Coiana, che a 38 anni ci ha dato una grandissima mano con la sua esperienza; Rais, attaccante di categoria superiore autore del gol che ha sancito la nostra promozione; passando per i giovani Perniciano, Fadda, Piras, Ruggeri che ci hanno permesso di fare il salto di qualità; giocatori talentuosi come Sireus, il nostro capocannoniere che in Seconda rappresenta un lusso di inestimabile valore; Casella, fuori classe in campo e fuori, bravo a farci divertire tutto l'anno; Curreli, ex Johannes e perno fondamentale per il nostro centrocampo; Pili e Basile, che sono cresciuti molto nell'arco della stagione; qualcuno poi è stato più sfortunato incappando in alcuni infortuni come Manni e Loddo, che ha firmato la vittoria importantissima contro la San Paolo; Uccheddu e Sanna.
Cito ancora Milia, che si è adattato con grande abnegazione a ricoprire diversi ruoli, e Sarritzu, il nostro vice capitano, l'unico elemento di Quartucciu che ovviamente ha vissuto questa promozione in maniera unica.
Un pensiero particolare va infine a Stefano Spanu, il giocatore più impiegato, che ha subito un grave infortunio alla terzultima giornata e a cui auguriamo una pronta guarigione.
Un ringraziamento sentitissimo va alla società e al nostro presidente Galileo Concas che, assieme a tutti i suoi collaboratori, ci hanno messo nelle condizioni migliori per poter lavorare, offrendoci un centro bellissimo come quello del Campo Comunale 'Le Serre', dotato di un manto erboso di assoluta qualità che ha esaltato le nostre caratteristiche tecniche e tattiche».
Il Quartucciu pensa già al futuro prossimo, che si annuncia impegnativo ma allo stesso tempo affascinante e carico di aspettative.
«La nostra intenzione è quella di crescere, ma siamo consapevoli che per farlo serve una mano d'aiuto da parte di tutti i quartuccesi: per affrontare al meglio un campionato difficile come quello di Prima Categoria, arrivato dopo 20 anni, sarà indispensabile allestire un settore giovanile: chiediamo quindi già da ora la collaborazione di tutte le persone interessate al nostro progetto».
Le premesse in vista delle prossime sfide sono ottime: la rosa attuale ha ampi margini di miglioramento e rappresenta una base solida da cui ripartire.
«Io penso che si debba necessariamente puntare su questo gruppo, ma dovremo tenere conto delle norme sui fuori quota e soprattutto del fatto che alcuni di loro, è normale, potrebbero preferire interrompere la loro carriera oppure scegliere di giocare con più continuità in un'altra squadra; sarà un processo di rinnovamento fisiologico, ma siamo convinti che questi ragazzi potranno fare tranquillamente bella figura anche nella prossima stagione, in cui punteremo ovviamente alla salvezza».
Per vincere, occorre che tutte le componenti di una squadra tendano contemporaneamente al meglio; non si può quindi sottovalutare il ruolo dell'allenatore.
«Ho cercato semplicemente di sviluppare la cultura del lavoro, aspetto a cui tengo molto, partendo dagli allenamenti sino ad arrivare all'approccio alla gara.
Alleno da vent'anni ormai e mi sento di dire che, a parte ovviamente il valore dei giocatori, il tecnico abbia un peso rilevante nell'arco della stagione, come dimostrano ad esempio i risultati raggiunti quest'anno dal La Pineta».
La lotta con i vostri inseguitori diretti è stata tra le più entusiasmanti della Seconda Categoria, ma alla fine l'avete spuntata voi.
«Il Borgo Sant'Elia è stato un degno avversario, ha disputato una stagione stratosferica senza mai mollare; probabilmente la nostra umiltà ha fatto la differenza nei momenti chiave, ci ha permesso di reagire al meglio quando le cose non andavano proprio benissimo.
Noi abbiamo puntato sull'organizzazione di gioco e sulla forza del nostro collettivo piuttosto che sull'estro dei singoli, pensiamo ad esempio che il loro capocannoniere ha siglato più di 30 gol; chi è sceso in campo ha sempre dato il massimo, senza far rimpiangere gli assenti».