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Prima Categoria
Poi attacca: «Qualcuno ha minato il progetto»

Robur Sennori, Pino Cossu saluta e va via: «Non si poteva più andare avanti»

Manco il tempo di festeggiare il ritorno alla vittoria dopo ben dieci sconfitte consecutive, che in casa Robur Sennori scoppia un temporale imprevisto: Pino Cossu, tecnico della squadra da tre stagioni, ha deciso clamorosamente di abbandonare il progetto a sei giornate dal termine, con la squadra in piena lotta per non retrocedere.


«Non c'erano più i presupposti - ammette Cossu - per continuare con questo progetto: io ho sempre allenato nei settori giovanili, ho un'idea di calcio abbastanza genuina, che va oltre i meri aspetti sportivi; per me sono importantissimi i rapporti tra le persone, gli atteggiamenti in campo e fuori; la mia priorità è sempre sta la crescita dei ragazzi, e in questi anni, peraltro bellissimi, l'ho sempre dimostrato».

 

Qualcosa però, con il passare del tempo, si è logorato:
«Troppe incomprensioni forse, la situazione era ormai diventata insostenibile, non c'era nient'altro che potessi fare, perchè l'equilibrio del gruppo era ormai irrimediabilmente perso, così come la serenità.
A me piace divertirmi, lo sport per me è benessere,una valvola di sfogo, un piacere: non posso mica ammalarmi per un gioco».

 

Il tecnico lancia delle accuse velate:
«Qualcuno ha voluto rompere il giocattolo: non ho nessuna intenzione di sopportare oltre, perchè si stanno superando i limiti del buon senso e della civile educazione; non mi piacciono le polemiche, ancora meno sui social network. A me piace confrontarmi, con tutti, ma non ho avuto la possibilità di farlo in maniera propositiva e intelligente».

 

Un malessere che si protrae ormai da diverso tempo:
«Sono dispiaciuto, pensavo di finire almeno la stagione, ma non è stato così.
In realtà avevo già rassegnato le dimissioni in precedenza, ma la società le ha respinte».

 

Nonostante una serie drammatica di dieci risultati negativi, la Robur ha dimostrato in più occasioni di essere all'altezza del campionato.
«Siamo partiti piuttosto bene, nonostante la squadra non sia stata rinforzata rispetto all'anno scorso, ma abbiamo sopperito alle nostre mancanze con il carattere e la determinazione.
Le cose stavano andando discretamente, almeno sino a dicembre».

 

Il nuovo anno ha portato in dote numerose grane.
«Siamo stati penalizzati da qualche infortunio di troppo, aspetto che in una squadra come la nostra è determinante; tutti i ragazzi che giocano con noi non percepiscono un centesimo, sono da lodare per l'impegno che ci mettono».

 

L'ultima vittoria però ha decisamente rilanciato le quotazioni del Sennori.
«E' la dimostrazione che questo gruppo ci crede, ha grandi doti attitudinali: quando vogliono, i ragazzi sanno essere molto compatti e agonisticamente aggressivi.
Stavamo recuperando progressivamente tutti gli infortunati, dopo un periodo decisamente difficile: per quattro partite siamo scesi in campo senza la linea difensiva titolare, perchè erano tutti squalificati.
In un campionato difficilissimo come questo, sono aspetti che fanno la differenza.
Serve grande attenzione e concentrazione per tutti i 90', e quando si punta sui giovani, come è successo qui da noi, è normale pagare qualcosa sul piano dell'esperienza, soprattutto contro le compagini più blasonate e quotate».

 

Il tecnico mette il punto finale alla sua avventura.
«Lascio tantissimi amici, il rammarico da questo punto di vista è tanto; sono convinto che faranno benissimo in futuro, perchè abbiamo costruito delle basi importanti, anche se qualcuno ha cercato di minarle».

 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Sardegna
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Girone D