Per l'olbiese Giglio scatterà il Daspo
Sanna: «I colpevoli vanno puniti»
Il portiere dell’Alghero Aresti portato via in ambulanza (cinque giorni di cure la prognosi), un tesserato dell’Olbia non inserito nell’elenco dei convocati che pur non autorizzato stazionava nella zona antistante lo spogliatoio, un parapiglia incontrollabile ed un futuro che per Giglio potrebbe assumere i contorni del Daspo. Le cause e le responsabilità andranno indagate ed accertate, le conseguenze, legate alla pronuncia della Procura Federale ed eventualmente della giustizia extra sportiva, andranno accettate ma quel che è certo è che ieri, al “Mariotti” di Alghero è andato in scena «uno spettacolo che anche a distanza di 24 ore non esito a definire deplorevole e drammatico. Io sono un uomo di calcio ed amo profondamente questo sport – ha commentato questa mattina il presidente dell’Alghero Calcio Corrado Sanna – Sono al tempo stesso cosciente del ruolo che dirigenti, allenatori e giocatori svolgono nella società. Dovremmo essere dei pedagoghi, dare il buon esempio a chi ci osserva, soprattutto ai più giovani. Così non è stato, ed allora non certo a caccia di una vittoria a tavolino né di vanagloria, chiedo con fermezza che i responsabili una volta individuati siano puniti in maniera intransigente ed esemplare, senza alcuno sconto – attacca il massimo dirigente catalano – E se nel corso delle indagini si stabilirà che c’è anche in minima parte una responsabilità da parte di tesserati dell’Alghero, il mio pensiero non muterà di una virgola. A me ed alla mia squadra interessa vincere sul campo le nostre partite, ma allo stesso tempo e con lo stesso vigore pretendo che sia fatta luce sui fatti. Chi ha sbagliato deve pagare, sotto quest’aspetto sono e resto inflessibile».
Ed in riferimento alle parole del mister gallurese Gautieri, l’unico ad aver parlato di calcio a fine partita, Sanna si limita a «non commentare nello specifico le parole di un tecnico già calciatore che ha giocato in serie A, ma che non conosco personalmente. Non ho parlato con lui, a tempo debito parlerò con il presidente Rusconi. Non si possono ignorare certi episodi, vanno stigmatizzati alla svelta. Non sono cavolate su cui passar dritti, non hanno nulla a che fare con il calcio e rovinano il calcio stesso».