Sorso al bivio, Manunta: «Settimana decisiva di incontri ma ci vuole unità d'intenti per rilanciare il club»

La prossima settimana sarà necessariamente decisiva per il Sorso calcio. Il presunto immobilismo societario, la perdita di diversi giocatori (tra Stintino e Atletico Uri) che hanno sfiorato la serie D non faccia pensare che il club romangino si sia impaludato con la sconfitta contro il Pomezia per essere inghiottito fino alla scomparsa. C'è chi si sta attivando e muovendo, come il direttore sportivo ed ex presidente Beniamino Manunta (nella foto a sinistra con il tecnico degli ultimi due anni Pierluigi Scotto) affinché ci sia una ripartenza con basi solide, e che con orgoglio rivendica quanto è stato fatto dal club per riportare il nome del Sorso nell'elite del calcio sardo: «Tanto di cappello alla dirigenza, nei nomi di Antonello Zappino, Fabio Polo, Piermario Fenu che, insieme con il sottoscritto, si sono prodigati nel portare il Sorso a certi livelli: In questi anni abbiamo fatto cose importanti, con un grande allenatore come Pierluigi Scotto, un grande staff tecnico e una squadra composta di ottimi giocatori ma valorizzati da un gioco corale che esaltava anche i singoli».

Ma chi vede nero nell'immediato futuro potrebbe essere presto smentito. «Non dobbiamo niente a nessuno - dice Manunta - Qualche pendenza con alcuni giocatori c'è ancora ma verranno saldati tutti come da accordi, perché siamo seri e responsabili. Non abbiamo fatto il passo più lungo della gamba ma ciò che ci sentivamo di fare nell'inseguire un sogno. Se avremo la forza, la determinazione e il sostegno dei nostri compaesani, siano imprenditori o semplici cittadini, allora si può ripartire. Ma senza brancolare nel buio, l'allenatore c'è ed è pronto, la squadra pure con molti giocatori nuovi. Faccio una critica verso chi, prendendo altre strade, non ha parlato bene del Sorso. Un po' sono deluso, è vero che ci sono state delle mancanze nella puntualità, classiche del calcio dilettantistico, ma il Sorso ha sempre pagato e continuerà a farlo. Faccio un grande in bocca al lupo a chi ci ha comunque fatto vivere grandi emozioni, non hanno aspettato una possibilità di essere richiamati ma li capisco». 

La fiducia per una ripartenza immediata non manca. «Si sta facendo tutto il possibile - continua il battagliero dirigente biancoceleste - e per noi sarà una settimana decisiva. Le chiacchiere ora non servono ma ci vogliono i fatti, le azioni concrete che sto mettendo in atto insieme con Piermario Fenu. Non ci tiriamo indietro come vorrei che non lo facessero anche altri che ora si sono disinnamorati per esser stati in pochi a trainare la stagione ma non bisogna tirare in barca proprio ora dopo aver passato tre anni bellissimi. Lo si deve a tutti quei ragazzi che ci hanno sostenuto tutto l'anno e seguito in tutte le trasferte, sia i Lyons che la parte del tifo non organizzata. L'impegno è verso di loro, è un nostro dovere provarci tutt'insieme perché ci vuole compattezza, unità di intenti e di spirito. Cercheremo di coinvolgere l'imprenditoria locale ms deve fare la sua parte anche l'amministrazione comunale, con in testa il sindaco, non vogliamo soldi me che si faccia portavoce per favorire incontri e sviluppare la discussione. Fosse anche nel trovare dirigenti pronti alla successione. Si deve azzerare la dirigenza per un'altra? Va benissimo, la porta è aperta per rilevare la società a costo zero, l'importante è che viva il calcio a Sorso patrimonio del nostro territorio. Di certo ci iscriveremo al campionato di Eccellenza e se, come penso, riusciremo a creare quell'empatia e quel senso di appartenenza verso i colori biancocelesti, il futuro sarà più sereno. Criticare o polemizzare non serve a nulla ma bisogna agire coi fatti e così si darà vita alla nuova stagione con l'annuncio del tecnico e di una squadra, dignitosa, che ben figuri nel campionato facendo divertire i nostri tifosi e guardando nel proprio settore giovanile».