«Gruppo e società sono gli artefici principali»
Su Planu: scocca l'ora della festa; Valluzzi: «Successo meritatissimo»
Missione compiuta per il Su Planu di mister Valluzzi, che domenica, aggiudicandosi il confronto casalingo contro il Pabillonis, ha conquistato la vittoria del campionato superando sul filo di lana il Guspini.
I selargini sono riusciti così a non tradire i pronostici della vigilia, che davano la squadra del Presidente Alessandro Sulis tra le favorite per il salto di categoria; è stato un campionato condotto con autorità, personalità e grandissima costanza, che ha fatto registrare evidentissimi progressi rispetto alla stagione scorsa, sia sul piano del gioco che conseguentemente su quello dei risultati.
«Il successo è meritato – dichiara Valluzzi -, considerando che abbiamo condotto il campionato sempre in testa, a parte una breve parentesi a fine girone di andata.
Abbiamo avuto sicuramente qualche problema fisico con diversi giocatori: non è facile allenarsi per otto mesi in un campo in terra battuta per poi giocare la domenica sul sintetico; credo che molti giocatori ne abbiano risentito, come ad esempio Palumbo, che ha accusato qualche fastidio al ginocchio, così come Valluzzi e Arippa, al tendine, e Corona alle prese con una fastidiosissima pubalgia.
Al di la dei problemi fisici, dopo la sosta pasquale pensavamo di soffrire meno, avendo 5 punti di vantaggio da gestire nei confronti della nostra diretta inseguitrice, invece il calcio è imprevedibile».
Ha avuto paura che ci potesse essere un calo della squadra sul piano del morale?
«Io non credo che i problemi siano stati psicologici, perchè quando ti vengono a mancare 4 o 5 giocatori di una certa importanza ovviamente ne risenti.
Alle nostre spalle poi avevamo ottime squadre come Guspini, la Frassinetti, l'Iglesias, il Decimo, il Senorbì; sapevamo che non sarebbe stato facile»
Pensa che in definitiva abbia vinto la squadra più forte in assoluto, come molti addetti ai lavori pensano?
«Fare un'affermazione di questo tipo è sempre difficile; io credo che in tutti i campionati di qualunque sport la classifica rispecchia il reale valore delle forze in campo.
Per quanto riguarda l'organico, avevo a disposizione una buona squadra che, grazie al lavoro eccellente della società, è stata migliorata strada facendo.
Siamo partiti per fare un campionato dignitoso e magari crescere rispetto alla stagione precedente, visto che ci siamo salvati ai play-out.
Il Presidente mi ha chiesto espressamente di cercare di disputare un campionato tranquillo, siamo partiti con quell'obbiettivo.
Dopo le prime sei vittorie consecutive abbiamo però visto che si poteva fare qualcosa in più e a dicembre siamo intervenuti su quelle che erano le nostre carenze, per poter affrontare un campionato di altro livello: sono arrivati Floris e Granitzio e abbiamo sistemato la difesa.
I numeri parlano a nostro favore: abbiamo l'attacco migliore con 70 gol realizzati e prima di queste ultime 4 partite, dove abbiamo preso 9 gol, eravamo anche la squadra meno battuta con 20 gol incassati.
Ripeto, è stato un campionato difficile e combattuto: oltre a noi c'erano squadre di altissimo livello come il Guspini, che nelle sue fila ha molti ex giocatori del Villacidro che hanno giocato in Eccellenza».
Mi permetta una domanda provocatoria: il Su Planu visto quest'anno avrebbe vinto anche con un altro tecnico in panchina secondo Lei?
«Io dico sempre che la bravura dell'allenatore è determinata dai giocatori, se non si ha a disposizione il materiale giusto per lavorare, per ottenere certi risultati, diventa tutto molto difficile.
Il nostro gruppo è composto da ragazzi eccezionali, sotto tutti i punti di vista; credo di aver dato loro la tranquillità e la serenità, puntando sulla compattezza, aspetto chiave per ottenere questi risultati.
I meriti maggiori sono dei ragazzi perché sono loro che entrano in campo.
Ho sempre detto loro, anche nei momenti difficili in cui stavamo dilapidando il nostro vantaggio, rischiando seriamente di compromettere tutto, che l'esito del campionato era sulle loro spalle
L'allenatore può dare solo la sua impronta, cercando di non caricare l'ambiente con eccessiva pressione.
Il merito quindi va ai ragazzi e a tutti dirigenti che ci hanno accompagnato in questa avventura; compreso il nostro Alessio, il guardiano del campo che ci ha permesso di allenarci sempre al meglio; molti si dimenticano di queste persone, io credo che siano le figure forse più importanti, per creare un ambiente rilassato durante il lavoro settimanale».
Ha intenzione di continuare a guidare il Su Planu anche nella prossima stagione?
«Credo proprio di si. Il rapporto con il Presidente Alessandro Sulis è ottimo, è un amico; non credo ci saranno problemi nel continuare l'avventura nel campionato di Promozione, a differenza di quanto mi era capitato con il Senorbì (ride).
Il nostro è veramente un bel gruppo, possiamo contare su una grande società, che non ci ha fatto mancare niente, sotto tutti i punti di vista: ci ha sempre lasciato lavorare tranquilli con la massima serenità».