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Tedde, messaggio al Sant'Elia: «Il Fertilia può vincere il campionato»
Il capitano: «Io punta? Un'intuizione di Giorico»

Tedde, messaggio al Sant'Elia: «Il Fertilia può vincere il campionato»

A 15 anni il tecnico William Manca gli aveva regalato l’esordio in Promozione col Fertilia, l’anno scorso il ritorno a casa dopo aver toccato il professionismo con l’Alghero. Matteo Tedde, classe 1985, capitano e anima della squadra di Mauro Giorico è convinto che il 4-0 di domenica scorsa a Villacidro abbia sancito «la fine del nostro periodo nero». Coinciso con 4 pareggi di fila, gettando spesso al vento delle vittorie già in tasca come contro Tortolì, Sant’Elena e Torres. «È difficile spiegare quanto accaduto nelle precedenti partite - osserva il 25enne algherese - io lo definirei un momento-no dove comunque abbiamo continuato ad esprimere un buon calcio creando tanto e raccogliendo pochissimo».

Matteo, questo è il tuo secondo anno al Fertilia, squadra nella quale sei cresciuto, cosa ti ha spinto ad abbandonare il professionismo?

«Sicuramente la presenza del mister Giorico, che ho avuto all’Alghero, è stata una spinta in più per fare questa scelta, anche se il motivo principale che mi ha portato a lasciare l'Alghero è di natura extra-calcistica. Ho una mia attività che mi occupa molto tempo e non mi consentiva di allenarmi con quella assiduità che richiede un campionato professionistico»

Tu che hai giocato tre anni nell’Alghero, vincendo il campionato di serie D con Giorico e conquistando un bella salvezza in Seconda Divisione, cosa hai provato nel vedere i giallorossi fallire l’estate scorsa?

«Mi è dispiaciuto molto, rimane pur sempre la squadra della mia città che ho continuato a tifare dopo l'addio»

Ora il Fertilia è la prima squadra di Alghero, sentite la concorrenza del La Palma, squadra attorno alla quale si sta ricreando la vecchia dirigenza dell’Us Alghero?

«No, non la sentiamo affatto, loro partecipano ad un campionato differente dal nostro. Poi penso sia giusto che anche il La Palma si ritagli un importante spazio nel panorama calcistico algherese»

Hai giocato nella Villacidrese e domenica scorsa il ritorno in Campidano, nel campo che è stato il tuo per diversi anni, è coinciso con la sonante vittoria contro la squadra-rivelazione

«Tornare a Villacidro è sempre bello per me, lì ho tanti bei ricordi e affetti. Vincere è stato importantissimo perché battere 4-0 una squadra attrezzata come il Villacidro non può che darti morale»

Proprio con la Villacidrese giocavi esterno a destra e spesso nella linea difensiva, al Fertilia sei costantemente a sinistra e come punta esterna. Come mai questa “felice” evoluzione visto che ha già segnato 11 gol?

«È tutto merito del mister Giorico che, quando sono arrivato a Fertilia, ha deciso di darmi fiducia in questo nuovo ruolo. Io mi sono messo subito a disposizione cercando di dare il meglio come ho sempre fatto. Sono contento di riuscire a interpretarlo con profitto ma questo lo devo soprattutto ai miei compagni»

Il  Fertilia ha lasciato per strada diversi punti, ora è secondo a -6 dalla capolista Progetto Sant’Elia. Si può vincere il campionato?

«Possiamo lottare per la vittoria finale, anche se siamo realisti e sappiamo bene che non sarà affatto facile. Sei punti non sono pochi, ma neanche troppi, quindi è legittimo crederci. Non bisogna però dimenticare che la nostra è una squadra costruita per far bene più che per vincere ma, nonostante ciò, lotteremo fino all'ultimo perché siamo consapevoli delle nostre qualità»

La vostra squadra, tra l’altro, è una delle poche ad aver cambiato nulla a dicembre, può essere un vantaggio o Sant’Elia e Torres, con gli ottimi acquisti fatti, hanno adesso qualcosa in più di voi?

«Il campo dirà se è stata giusta o meno la scelta di non acquistare nessuno a differenza di altre società che hanno ben fatto intendere le loro intenzioni. Vedremo cosa accadrà»

Domenica ospitate il San Teodoro che ha appena cambiato l’allenatore, non potete fallire l’appuntamento con la vittoria nella giornata in cui il Progetto Sant’Elia affronta la cenerentola Sant’Elena

«Sì ormai noi non possiamo permetterci alcun errore. Sbagliare ancora significherebbe dire addio ai sogni di vittoria campionato. Scenderemo in campo per dare il massimo»

Fabio Salis

In questo articolo
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2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista