«E' un giocatore che fa la differenza»
Triei, Cucca ammette: «Simone Monni è stato decisivo»
Dopo una partenza difficile, in cui sono arrivate tre sconfitte consecutive, il Triei sta decisamente alzando la testa e dando una sterzata alla propria stagione: la bella vittoria ottenuta in casa contro la quotatissima Halley Assemini ha rilanciato in classifica la compagine guidata da mister Cucca, che può ora guardare con rinnovata fiducia alla sfida delicatissima contro il lanciatissimo Idolo.
Cucca analizza la gara disputata contro gli asseminesi di Demontis.
«Abbiamo affrontato questa partita in un momento positivo, sia perché abbiamo recuperato uno dei nostri giocatori più forti, Simone Monni, l'autore delle due reti, sia perché c'è stata una netta crescita della squadra; il recupero dalla preparazione è sempre piuttosto lento, noi tardiamo sempre a entrare in forma.
Abbiamo incontrato una squadra che gioca molto bene a pallone, composta da ragazzi validi e disciplinati tatticamente, tant'è vero che non siamo riusciti a mettere in pratica gli schemi preparati in settimana, che prevedevano da parte nostra un pressing intenso, proprio per la loro bravura nel far girare la palla. E' stata sicuramente una bella partita, con diverse occasioni da una parte e dall'altra, la differenza l'ha fatta chi ha segnato, forse a loro è mancato un po' di peso in attacco».
Il Triei sta rapidamente lasciandosi alle spalle una prima parte di stagione decisamente opaca.
«Se analizziamo le partite disputate sino a questo momento, penso che una sia stata buttata al vento, mi riferisco a quella contro il Villagrande in cui sono stati più bravi e più pronti di noi; era un confronto che sentivamo particolarmente a livello emotivo per vari motivi e l'abbiamo perso meritatamente, non ho problemi ad ammetterlo.
Nelle tre trasferte che abbiamo giocato sino ad ora abbiamo guadagnato soltanto un punto; non me ne vogliano gli avversari ma noi abbiamo giocato bene e ne meritavamo sei o sette.
Non ci siamo riusciti perché abbiamo fatto degli errori grossolani, come contro il Villasimius: vincevamo 2 a 0, ma abbiamo buttato al vento i tre punti a causa di qualche calo di concentrazione di troppo.
Con la Baunese pareggiavamo fino al novantesimo, abbiamo avuto diverse occasioni per chiudere la gara ma non ci siamo riusciti, loro hanno realizzato un rigore nel finale, quindi in definitiva 3 punti per loro e 0 per noi.
Dalla seconda partita poi abbiamo sofferto la mancanza del nostro attaccante migliore, che è quello che riesce a darci una mano in più: i giocatori fanno la differenza, se hai un elemento bravo, che segna con continuità, riesci a risolvere molti problemi anche quando la squadra sta faticando; lo stesso vale per il portiere, se è in gamba, se è in un momento di buona condizione mentale, risulta decisivo».
Dopo sei giornate, i punti in classifica per il Triei sono sette, un bottino soddisfacente che permette alla compagine ogliastrina di galleggiare a +4 dalla zona retrocessione.
«Il nostro traguardo è sempre quello di lasciarci dietro, a fine stagione, altre cinque squadre, anche se per me il Triei ha un potenziale enorme, ma prima raggiungiamo la salvezza e meglio è.
L' importante è divertirsi, ovviamente quando vinci tutto è più semplice, ma se manca l'entusiasmo agli allenamenti non vai da nessuna parte.
Siamo molto orgogliosi di quello che stiamo facendo: lavoriamo con il prodotto locale, grazie a quanto fatto negli anni precedenti nel settore giovanile, e possiamo vantarci di avere solo due giocatori che vengono da fuori».
Il divertimento è un aspetto di assoluto valore, sia per i protagonisti che per coloro che seguono il calcio dagli spalti: Cucca spende parole importanti nei confronti del mondo del calcio sardo.
«Io ho vissuto, anche da giocatore, la Prima Categoria e per me in Sardegna è una piccola serie A; chi ha assistito alla partita ha visto una gara entusiasmante; noi abbiamo vinto ma gli avversari hanno giocato bene, il costo del biglietto, peraltro relativo, vale lo spettacolo; per me la prima categoria a livello dilettantistico è il calcio che conta».
Cresce l'attesa, intanto, per la prossima sfida contro l'Idolo.
«Una vittoria, come nel nostro caso, ti fa star bene tutta la settimana, lavori al meglio, sei concentrato, ma bisogna tenere conto che i derby sono partite a parte, soprattutto per le ogliastrine, che hanno un piglio diverso, hanno più grinta; in queste occasioni ognuno vuole dimostrare al paese vicino di essere più forte, le squadre cagliaritane vivono il calcio in modo diverso.
Penso che la squadra abbia tutte le carte in regola per fare una buona gara, conosciamo il valore degli avversari, temo sopratutto le scorribande in attacco di Lancioni che per me è un velocista, è un atleta formidabile, imprendibile; l'Idolo è una squadra quadrata, ha alle spalle una società attenta, sempre presenti, sono un piccolo gioiello, in questo senso, per quanto riguarda l'organizzazione».