Il tecnico: «Campionato oltre le aspettative»
Triei, Cucca raccoglie i primi frutti: «Il lavoro è la nostra arma migliore»
Il Triei chiude il mese di gennaio a quota 29 punti, frutto di 8 vittorie e sette pareggi: per i ragazzi allenati dal mister Davide Cucca si tratta di un risultato di tutto rispetto, soprattutto se paragonato alle scorse stagioni, in cui la salvezza è arrivata soltanto nelle ultime giornate.
Quest'anno, grazie anche ad un'attenta programmazione per quanto riguarda la preparazione atletica, i risultati stanno andando ben oltre le aspettative: come ammette lo stesso tecnico, il lavoro è uno degli aspetti più importanti nell'economia di una squadra; le sedute di allenamento svolte a cavallo della pausa natalizia hanno permesso al Triei di conquistare ben 10 punti, che valgono un rassicurante +12 dalla penultima in classifica.
I bianco-verdi sono attesi ora da una serie di partite molto importanti, che li vedrà impegnati contro le prime della classe; si tratta sicuramente di un bel banco di prova per Cucca e soci che vogliono assolutamente riscattare le cinque sconfitte rimediate all'andata; la squadra, come dimostra il netto 2 a 0 rifilato alla Ferrini Quartu, sta attraversando un buon momento, ed è pronta a fare lo sgambetto alle corazzate che si stanno giocando la vittoria finale del torneo.
Mister Cucca, siete reduci dalla bella vittoria di domenica contro la Ferrini Quartu, successo importantissimo che vi ha permesso di salire a quota 29 punti.
«La squadra sta abbastanza bene in questo periodo, sotto il profilo mentale e soprattutto fisico; quest'anno abbiamo anticipato di una settimana il nostro tradizionale richiamo di preparazione atletica che svolgiamo regolarmente durante la sosta natalizia, e stiamo incominciando a raccogliere i frutti del nostro lavoro in questo senso: ci siamo preparati al massimo per affrontare queste 4 sfide salvezza e le cose ci sono andate decisamente bene, con tre vittorie ed un pareggio.
Abbiamo perso la prima partita del girone di ritorno con l'Orione perchè probabilmente la condizione non era al massimo, mentre ora siamo quasi al top.
Lavorare durante le vacanze natalizie è abbastanza dura, ma ora stiamo decisamente bene sotto il profilo della brillantezza, ne è valsa sicuramente la pena.
Ho la possibilità, al momento, di avere a disposizione quasi tutta la rosa al completo, con continuità: per una squadra come la nostra le assenze sono davvero molto pesanti, soprattutto se si tratta di giocatori fondamentali come è accaduto a noi.
Domenica abbiamo incontrato una nostra diretta concorrente per la salvezza: si sono rivelati molto forti sul piano fisico ma probabilmente noi stavamo un po' meglio di loro a livello atletico, che è un po' il fattore che ha fatto la differenza, secondo me.
Siamo riusciti a segnare le due reti nel momento giusto del match e contemporaneamente siamo riusciti a limitare i loro attacchi; il loro allenatore mi ha fatto i complimenti e ha ammesso che sul piano della volontà e della determinazione abbiamo dato qualcosa in più rispetto ai nostri avversari; nel calcio gli stimoli e le motivazioni sono una componente essenziale.
Noi siamo reduci da due anni in cui centravamo la salvezza alle ultimissime giornate, in un certo senso ci stiamo abituando a giocare ogni partita come se fosse una finale play-out; è sempre meglio vincere le partite in questo periodo piuttosto che giocarsi l'intero campionato a maggio; delle volte riesco a motivare bene i ragazzi usando proprio questi argomenti e per fortuna le cose al momento stanno girando nel verso giusto.
Quella del Triei è una realtà un po' particolare: i ragazzi che giocano con me in Prima Squadra hanno fatto tutta la trafila delle giovanili, tranne due elementi che vengono da fuori e prendono giusto il rimborso per le spese; la nostra è una realtà fatta in casa, i risultati che stanno arrivando ora sono il frutto di un lavoro programmato nei minimi dettagli ed iniziato 10 anni fa; ho visto i miei giocatori crescere dall'età di 11 anni ed è una cosa che mi rende ancora più orgoglioso per quanto stiamo facendo».
Pensa che la scelta di puntare sul proprio settore giovanile possa essere la soluzione alle molteplici difficoltà, anche di natura economica, che attanagliano il mondo del calcio dilettantistico?
«Ci sono realtà che spariscono nel nulla; società che si imbarcano in spese incredibili e dopo due anni si trovano con il vuoto, considerato che i ragazzi che arrivano da fuori rimangono per uno o due anni e poi vanno a cercare fortuna altrove.
Noi abbiamo disputato campionati in Seconda Categoria e prevalentemente in Prima, affidandoci solamente alle nostre risorse, senza poter fare degli investimenti in fase di mercato e senza poter pagare i ragazzi; la nostra forza è il lavoro, la programmazione fatta negli anni e lo spirito con cui affrontiamo questi impegni: per i nostri ragazzi il calcio non è una forzatura, noi affrontiamo con grande passione e serenità gli allenamenti e le partite; devi divertirti, anche quando corri, fatichi o soffri; l'aspetto ludico non può assolutamente essere messo da parte.
Dare dei soldi ad un ragazzo, in un certo senso, lo costringe ad impegnarsi; a me invece piace la spontaneità e la genuinità, la nostra filosofia è questa.
La società è sempre la stessa da molti anni, ormai; la continuità, come ti dicevo prima, è alla base di tutto, assieme alla programmazione a medio e lungo termine».
Che voto darebbe sino a questo momento alla sua squadra?
«Considerando come ci sono andate le cose negli ultimi anni, sino a questo momento darei un bell' 8; aver ottenuto 29 punti alla fine del mese di gennaio per noi è un traguardo di tutto rispetto, per noi è oro colato, perchè in passato abbiamo attraversato periodi molto, molto più critici.
Il nostro obbiettivo non è assolutamente quello di avvicinarci alle prime posizioni ma al contrario stiamo facendo il massimo per allontanarci il più in fretta possibile dalle parti basse della classifica.»
C'è qualcosa che sta funzionando un po' meglio rispetto alle stagioni precedenti?
«Quest'anno ci siamo prefissati alcuni obbiettivi, ad inizio campionato, che in un certo senso erano delle premesse imprescindibili per riuscire a lavorare meglio rispetto al passato; uno di questi era avere a disposizione tutto il gruppo durante la preparazione atletica estiva, e fortunatamente siamo riusciti ad allenarci bene, grazie alla buona volontà dei ragazzi e all'aiuto della stessa società che è sempre stata molto presente.
I ragazzi sono stati molto presenti anche agli allenamenti svolti durante la pausa natalizia, come ti dicevo prima: quest'ultimo è stato un aspetto fondamentale, la più grande differenza rispetto agli scorsi anni; per me l'allenamento è la migliore medicina, ne sono convinto».
All'andata avete incassato cinque sconfitte proprio con le cinque squadre che andrete ad affrontare ora: in un certo senso sarete un po' gli arbitri del campionato, visto che andrete ad affrontare tutte le prime della classe.
C'è qualcosa che avete sbagliato nel girone d'andata e che cercherete di migliorare, a partire da domenica prossima?
«In quelle cinque partite non potevamo contare completamente sul contributo dei nostri fuori quota; ne abbiamo a disposizione 3 o 4 ma uno in particolare è il nostro piccolo gioiello; è un giocatore di 15 anni, coltivato in casa con tanti scrupoli e molta passione, che si sta ritagliando un ruolo importante all'interno della prima squadra; abbiamo avuto anche le assenze di 4 - 5 giocatori più anziani, che rappresentano in un certo senso l'asse portante del Triei.
Non possiamo poi non considerare la bravura e quindi l'assoluto valore degli avversari: la Castor, il Villagrande e lo Jerzu si sono rivelate davvero grandissime squadre, a questo si sommano però le nostre piccole assenze; probabilmente, con l'organico al completo, non le avremmo perse tutte e cinque.
In quel periodo ci siamo dovuti arrangiare: ho dovuto reclutare diversi ragazzi, tra cui uno, entrato peraltro stabilmente in squadra con noi, che giocava a calcetto; con il Villagrande son dovuto scendere in campo io, così come in altre tre circostanze, questo per far capire meglio il periodo che abbiamo attraversato».
Visto che è un discorso che non vi riguarda direttamente, può farmi un pronostico sulla vittoria finale del campionato?
«Ho sempre pensato, sin dall'inizio, e lo penso ancora, che una tra Castor e Girasole vincerà il campionato; il discorso al momento è comunque limitato alle ogliastrine: due su tre, se non tutte e tre, concluderanno la stagione nei primi posti».