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«Abbiamo lottato con il cuore e l'anima»

Trinità, Antonio Loi non ha dubbi: «Non meritavamo di retrocedere»

Tutto è bene quel che finisce bene: potrebbe essere questo il motto che sintetizza al meglio la stagione del Trinità, che ha guadagnato la salvezza soltanto nello spareggio play-out contro l'Azzanì.
La squadra allenata da mister Antonio Loi è riuscita a cambiare marcia nel momento decisivo del campionato, conquistando 8 punti fondamentali nelle ultime 5 giornate, riscattando così un cammino costellato da numerosi problemi, primo fra tutti i troppi infortuni che hanno messo a durissima prova un gruppo peraltro già esiguo.

 

«Sono abbastanza soddisfattoammette il tecnico commentando la sfida di domenica - per la prestazione della squadra, in particolare per quanto abbiamo fatto nel secondo tempo, visto che nella prima frazione di gara abbiamo faticato più del dovuto, subendo una rete abbastanza rocambolesca, che è nata da una deviazione sfortunata del nostro difensore centrale.
Nella ripresa abbiamo praticamente chiuso i nostri avversari nella loro metà campo, concedendoli soltanto qualche ripartenza che siamo peraltro riusciti a controllare abbastanza agevolmente.
Sapevo che il Trinità aveva qualcosa in più rispetto all'Azzanì, come abbiamo confermato peraltro anche nei precedenti incontri: il match d'andata si era chiuso sul 3 a 2 per noi, al ritorno abbiamo pareggiato 1 a 1 ma abbiamo comunque offerto una prova importante; domenica c'è stata un po' la conferma in questo senso.
Abbiamo sicuramente vissuto una stagione altalenante, con più bassi che alti, ma la nostra rosa era decisamente ristretta per poter puntare a qualcosa di più; nelle ultime cinque partite siamo andati decisamente meglio, anche a livello di gioco».

 

Si aspettava un campionato così difficile?
«Mi aspettavo un campionato problematico perchè non avevo una rosa ampissima e oltretutto ho iniziato a lavorare con questo gruppo soltanto sette giorni prima dell'inizio del torneo, senza avere la possibilità di conoscere i ragazzi.
Siamo partiti peraltro piuttosto bene, con una vittoria ed un pareggio, nonostante affrontassimo gli impegni con gli uomini assolutamente contati.
Probabilmente nessuno credeva alla salvezza, a parte me, ma ho avuto la fortuna di godere della fiducia dei ragazzi anche nei momenti più critici; c'è stato uno zoccolo duro composto da dieci-undici elementi che ha trascinato il resto del gruppo verso questo grandissimo risultato.
Penso che il Trinità meritasse qualcosa in più: se ci fossimo salvati direttamente, senza passare per i play-out, non sarebbe stato uno scandalo, perchè in campo abbiamo sempre offerto prestazioni importanti, come ad esempio alla quartultima giornata contro il Golfo Aranci, in cui abbiamo perso soltanto per un episodio sfortunato; abbiamo tenuto ottimamente il campo contro la seconda in classifica, non è un dettaglio trascurabile.
Ovviamente, quando ti vengono a mancare gli elementi migliori della squadra, la situazione si complica».

 

Quanto è stato importante mantenere alto il morale della squadra?
«Effettivamente, è stata la cosa forse più difficile; ho giocato a calcio per tanto tempo e so quanto possa essere importante l'aspetto psicologico nel rendimento di una squadra; il carisma e la determinazione son sempre stati i miei punti forti e ho cercato di trasmetterle alla squadra; non è stato facile lavorare durante la settimana, soprattutto nei mesi più freddi, con il morale sotto ai piedi.
Siamo riusciti a sopperire ai nostri limiti tecnici con la grinta e la voglia di vincere, è questo che ha fatto realmente la differenza.
Nell'ultimo scorcio di campionato siamo andati molto bene, abbiamo capito che se non si cambiava rotta saremmo retrocessi irrimediabilmente, i ragazzi sono stati bravi a reagire nel momento probabilmente decisivo della stagione.
L'innesto di Gian Mario Serra è stato determinante, visto che ha segnato 13 gol così come Valerio Serra; probabilmente il nostro punto debole è stata la difesa, ma tutto sommato siamo contentissimi di avercela fatta, ci abbiamo messo cuore e anima per raggiungere questo obbiettivo».

 

Ha avuto modo di parlare del futuro con la dirigenza?
«Assolutamente si, ci siamo ritrovati alcune ore dopo la vittoria del play-out e ho avuto modo di comunicare al Presidente, al Vice Presidente e a tutti i dirigenti la mia volontà di continuare con questo progetto; in realtà ho anche qualche idea sugli interventi necessari per riuscire a disputare una stagione più tranquilla, ma per il momento mi voglio godere questa piccola grande impresa e staccare un po' la spina.
Secondo me con quattro o cinque innesti potremmo puntare a raggiungere una salvezza meno tormentata: due difensori centrali, un centrocampista e un'attaccante potrebbero farci fare un grosso salto di qualità».

In questo articolo
Squadre:
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Stagione:
2012/2013
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15 Ritorno
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