"Che peccato aver perso con San Marco e Oristanese
U.S Santa Giusta, Sau è sicuro: "Comunque vadano i play-off, la nostra stagione è già un successo"
Quello dell'U.S Santa Giusta è stato, sino ad ora, un cammino di tutto rispetto.
A partire dal campionato, dove la squadra allenata da Roberto Sau ha centrato il traguardo del secondo posto, piazzandosi alle spalle del Guspini, a sole 4 lunghezze dalla vetta, riuscendo quindi a superare la concorrenza di formazioni decisamente più attrezzate, sulla carta, per competere alla vittoria del torneo, come San Marco Cabras, Tharros e Nora Nuraminis.
Nelle due partite valide per i play-off, l'U.S Santa Giusta ha ottenuto due pareggi, entrambi per 2 a 2, dai significati diametralmente opposti: nella sfida contro l'Europa 2008, la squadra del presidente Leonardo Musu è stata raggiunta a pochi minuti dal termine, dopo essere passata, nel primo tempo, in vantaggio per 2 a 0; nel match di domenica scorsa, sul difficile campo della Johannes, ha rimontato per ben due volte allo svantaggio, sfiorando nel finale il colpo grosso.
A mr. Sau e ai suoi ragazzi non resta altro da fare che aspettare l'esito dell'ultima sfida, quella che vedrà contrapposte la Johannes e l'Europa 2008: in caso di pareggio per 0 a 0 o 1 a 1, sarebbe promozione in prima categoria; se così non fosse, la stagione 2011\2012 sarebbe comunque assolutamente positiva, come ha avuto modo di dichiarare proprio mr. Sau.
Analizziamo subito la sfida di domenica scorsa, in trasferta contro la Johannes: un 2 a 2 che forse, per quanto avete fatto vedere nel finale, può starvi stretto.
«Nel primo tempo abbiamo sofferto molto: il campo era difficile, molto stretto; noi abbiamo perso un po' l'abitudine a giocare in campi in terra battuta, visto che in casa disponiamo di un bel terreno in sintetico.
La Johannes è partita molto forte, sicuramente più forte di noi: probabilmente pagavamo qualcosa a livello psicologico, essendo reduci dal pareggio in casa contro l'Europa 2008 che ci ha un attimo demoralizzato; venivamo da una settimana sicuramente difficile da questo punto di vista: abbiamo pareggiato, negli ultimi 5 minuti, una partita che pensavamo già vinta, sbagliando molto nel primo tempo.
Domenica invece, soprattutto nella ripresa, siamo riusciti ad esprimerci meglio, trovando subito il pareggio.
Dopo il loro secondo gol praticamente abbiamo giocato soltanto noi: siamo riusciti a prendere in mano le redini dell'incontro e dopo il 2 a 2 abbiamo creato e sbagliato almeno 3 palle gol clamorose.
Una vittoria ci poteva anche stare, secondo me.»
Queste ultime due partite, valide per i play-off, si sono concluse con il medesimo risultato ma la storia della gara, come dicevamo in precedenza, è diametralmente opposta.
Contro l'Europa 2008 siete stati raggiunti mentre con la Johannes avete dovuto inseguire gli avversari per gran parte del match.
Pensi che sia un problema legato alla condizione atletica o a quella psicologica?
Oppure più semplicemente ogni partita fa storia a se?
«Penso che ogni partita faccia storia a se.
L'ultima partita però è stata inevitabilmente condizionata dal risultato di quella precedente.
In quell'occasione, e mi riferisco appunto al confronto con l'Europa 2008, abbiamo dominato gli avversari nel primo tempo; nella ripresa secondo me non c'è stato un calo fisico ma abbiamo pagato sotto il profilo dei centimetri; cosa che si è verificata puntualmente anche domenica.
Non siamo una squadra molto fisica, abbiamo alcuni ragazzi di bassa statura; quando il Domusnovas ha iniziato a lanciare palle lunghe in area di rigore ci ha messo in grossa difficoltà, perchè avevano giocatori che sul piano fisico riuscivano ad avere la meglio.
Abbiamo preso due gol su calci piazzati e i pericoli maggiori li correvamo sulle palle alte; anche contro la Johannes abbiamo incassato ancora una rete sugli sviluppi di un calcio d'angolo.
Dal punto di vista atletico la squadra è arrivata a questo momento della stagione in buone condizioni: anche domenica, nonostante il gran caldo, abbiamo corso per tutti i 90 minuti.»
Le vostre sorti ormai dipendono dall'ultimo match, in programma domenica 3 giugno, tra Domusnovas Europa 2008 e Johannes.
Avendole affrontate già entrambe, chi pensi possa spuntarla?
Quale squadra hai visto meglio, tra le due?
Immagino che ovviamente voi tifiate per un pareggio
«(ride) Certo, noi tifiamo per l'1 a 1, o per lo 0 a 0.
In caso di pareggio per 2 a 2 si andrebbe al sorteggio, con un 3 a 3 invece saremo fuori, anche se questo è un risultato difficile.
Credo che il Domunsovas, giocando in casa, abbia qualche possibilità in più degli avversari, a cui penso mancheranno alcune pedine importanti per squalifica.
Atleticamente penso stia meglio l'Europa 2008, ma sono due squadre che comunque si equivalgono.
Qualsiasi risultato arrivi dalla sfida di domenica, noi il nostro campionato l'abbiamo vinto.
Dovendo arrivare la promozione in prima categoria, ovviamente, sarebbe meglio, ma nel caso in cui le cose non andassero così per noi si tratterebbe comunque di una stagione fantastica.»
Concentriamoci sul campionato: dopo 30 partite avete meritatamente centrato il secondo posto in classifica alle spalle del Guspini.
La capolista è stata davvero imprendibile, come suggerisce la classifica, oppure l'U.S Santa Giusta avrebbe potuto fare qualcosa in più?
Hai qualche rammarico particolare, in questo senso?
«Per quanto mi riguarda, noi abbiamo fatto un campionato davvero importante: ad inizio stagione nessuno avrebbe scommesso un euro sull'U.S Santa Giusta.
C'erano squadre molto più titolate e molto più attrezzate di noi come ad esempio la San Marco Cabras, il Nora Nuraminis, la Tharros; squadre che sono riuscite a prendere giocatori importanti per la seconda categoria.
Noi siamo stati l'unica squadra in realtà a tenere il passo del Guspini: nella gara precedente allo scontro diretto avevamo soltanto 4 lunghezze di svantaggio ma siamo incappati in una giornata molto sfortunata, abbiamo perso in casa, dopo due anni, una partita inspiegabile (contro l'Oristanese n.d.r) dove abbiamo subito due reti negli unici due tiri fatti dagli avversari, creando una mole notevole di gioco e andando vicinissimi al gol in una decina di occasioni.
Dopo quella partita siamo andati a Guspini dando troppa importanza alle squadre che inseguivano: dovevamo assolutamente difendere e mantenere il secondo posto visto che mancavano 4 giornate alla fine.
Se avessimo giocato contro il Guspini avendo uno svantaggio di 4 punti avremmo fatto un'altra partita, ne sono certo.
Il Guspini ha comunque meritato la vittoria, così come noi abbiamo assolutamente meritato il secondo posto: eravamo una matricola e siamo una squadra, per così dire, fatta in casa; sono assolutamente soddisfatto.»
Se fosse possibile rigiocare una partita, sceglieresti quindi quella contro l'Oristanese?
«In realtà, sceglierei il match contro la San Marco Cabras, senza ombra di dubbio.
Abbiamo perso a Cabras ( per 3 a 1, n.d.r.) dopo un ottimo primo tempo in cui abbiamo dominato; ci sono stati poi alcuni episodi sfavorevoli che hanno determinato la partita.
Quella gara mi ha lasciato davvero l'amaro in bocca, per come l'abbiamo affrontata e ovviamente per come è finita.
Avevamo di fronte una squadra costruita per salire e non abbiamo demeritato: proprio per questo mi è dispiaciuto parecchio perdere il confronto.
Tuttavia, ai fini della classifica finale, è stata assolutamente determinante la partita contro l'Oristanese di cui si parlava prima»
Ti senti di fare un ringraziamento ai vostri tifosi? Com'è stato il rapporto con loro quest'anno?
«Se devo essere sincero, durante il campionato non ci hanno sostenuto più di tanto.
In queste ultime due partite però, soprattutto nella sfida in trasferta contro la Johannes, ci hanno seguito in massa, facendo il tifo per tutta la partita, dandoci la forza per reagire.
La nostra, è giusto riconoscerlo, è una squadra che ha sempre avuto una mentalità vincente e non ha mai mollato.
I nostri tifosi, per quanto fatto domenica, si meritano un ringraziamento particolare: è stato un piacere vedere le persone riavvicinarsi così alla squadra.»