La punta: SuperMatteo. Il portiere: Gol nel sangue
Zanda para e Fanni segna, i simboli del Monastir vincente uniti da una "fascia" di capitano
La prima vittoria del Monastir in Eccellenza non poteva che avere la griffe di Matteo Zanda e Silvio Fanni. Entrambi protagonisti della vittoria per 3-0 contro il Valledoria (leggi la cronaca), un punteggio rotondo per i grandi interventi salva-risultato del portiere e per la doppietta più assist per la terza rete di Ligas del bomber di Assemini. Compagni al Sanluri e poi alla Kosmoto, amici fraterni fuori dal campo e una fascetta da capitano che li lega ancor di più. «Me l'ha regalata Silvio in preparazione - svela Zanda - mi ha fatto una sorpresa anche perché ha inciso una mia frase».
Quella scritta "l'uomo che combatte non perde mai" è diventato il motto del Monastir che vince in Promozione e si ripete nel massimo campionato regionale. «Ho apprezzato molto questo gesto - continua - e che rinsalda un'amicizia nata a Sanluri quattro anni fa e proseguita a Monastir. Quando mi portò la fascetta la moglie mi disse: "Vedi, ama più te che me"». Sopra la scritta la foto di entrambi all'ingresso in campo. Fanni svela come è nata l'idea: «Con Matteo e le rispettive compagne ci frequentiamo da anni e ci vediamo più volte durante la settimana, per me è come un fratello. Sapendo che quest'anno sarebbe diventato il capitano e io il vice ho messo una sua frase simbolo e la foto di tutt'e due così quando non c'è la posso mettere al braccio. Speriamo non capiti mai perché vuol dire che Matteo è sempre in campo».
E che domenica fosse tra i pali se n'è accorto anche il Valledoria. La prestazione monstre del portiere cresciuto nel Cagliari ha impedito, in 6 o 7 circostanze, il gol agli avversari, specie al brasiliano Ferreira. «Patrick mi ha mandato a quel paese - rivela Matteo Zanda, classe 1986 - a un certo punto mi ha detto: "Ma che cavolo sono venuto a fare qui?". La parata più difficile è stata l'ultima, un passaggio in mezzo all'area, l'attaccante loro ha calciato ad incorciare e, seppur preso in controtempo, ci sono arrivato e l'ho deviata». Il portiere che vanta esperienze in serie D con l'Atletico e il Tempio, che ha giocato con Nuorese e Muravera spiega il suo momento di forma: «L'ho detto anche al mio preparatore Casiddu, da quest'anno entro in campo più rilassato e non sento le gare con quell'ansia che ti contrae, con l'esperienza si è anche più tranquilli. Col San Teodoro avevo fatto belle parate e anche nella gara d'andata di Coppa Italia col La Palma anche se domenica è la classica gara che pari tutto e ti riesce tutto, magari fosse così tutte le volte, allora per gli avversari diventerebbe dura». E poi svela: «Noi portieri cerchiamo sempre di imitare qualche nostro idolo, da quando Storari è al Cagliari e vado a vedere le partite allo stadio sto attento ad ogni suo movimento, nel riscaldamento e in partita, tante piccolezze insignificanti ai più. E si fa voler bene dai compagni e dai tifosi, appena fa un gesto tutto il Sant'Elia lo applaude». Ma Matteo Zanda condivide la vittoria con la squadra («Tutti sono stati bravi a lottare e superare le difficoltà in partita») e spende due parole sulla prestazione di Fanni: «Silvio ha fatto un'ottima gara e ha il gol nel sangue. Sul primo è stato freddo a far passare la palla sotto il corpo del portiere e nel secondo ha reso facile un gesto difficile ai più, un pallonetto dalla trequarti sull'uscita di Trini, bellissimo. Sono stati i primi gol in campionato, perciò importantissimi anche se aveva già segnato in Coppa con La Palma, per un attaccante è sempre bene che si sblocchi. E lo ha fatto anche Ligas che per me ha giocato una grande gara, lì davanti si sono cercati più volte scambiandosi gli assist vincenti».
Ovviamente soddisfatto della prestazione e dei gol Silvio Fanni: «Per un attaccante il gol è fondamentale, ti dà fiducia, da quando gioco al calcio mi riescono più quelli difficili mentre ne sbaglio altri di più facili. Sul secondo ho pensato al pallonetto in una frazione di secondo, ho visto che Trini ha prima fintato l'uscita e poi ha fatto quel mezzo passo che mi ha spinto a calciare subito, se fosse uscito di più l'avrei probabilmente superato in corsa. Sul primo è stato bravissimo Ligas a vedermi libero in area e ho chiuso il diagonale in rete. Con Gianluca ci conosciamo molto bene, gli dico sempre di stare tranquillo che la palla giusta prima o poi gli arriva, così è stato nella ripresa quando gli ho restituito la cortesia dell'assist. Siamo due attaccanti di movimento che possiamo fare male alle difese avversarie, per di più ci mancava Meloni per infortunio, in tre là davanti siamo molto pericolosi». Prima e dopo la doppietta ha potuto ammirare le parate di Zanda: «Io gli avrei dato dieci in pagella, mai visto una roba del genere. Capisco i giocatori del Valledoria che, ad un certo punto, hanno pensato che solo con le mani potevano far gol. Anche contro il San Teodoro aveva fatto grandi parati ma domenica di più anche perché gli avversari sono arrivati più al tiro. In questi campionati il portiere è fondamentale, se poi ha due o tre davanti che fanno gol alla prima palla, il risultato lo fai sempre. Speriamo che Matteo mantenga questo rendimento tutto l'anno, la salvezza sarebbe assicurata».
Entrambi riconoscono di aver ottenuto la vittoria contro un avversario di valore. «Secondo me il Valledoria è una grande squadra, solida e organizzata - dice Zanda - arriverà tra le prime e farà i playoff. Erano senza Tribuna e Carbini perciò sono ancora più forti, bravo il tecnico Ventricini per come li fa giocare e per come crede nei giovani». Anche Fanni è sulla stessa lunghezza d'onda: «Il Valledoria gioca benissimo al calcio, il nostro mister ci aveva preparato bene sulle insidie che sarebbero arrivate, davanti sono fortissimi con Ferreira e le giocate di Dettori, figuriamoci quando in campo ci sono Carbini e Tribuna. Se vogliamo mi ha impressionato molto di più del San Teodoro che ci ha battuto all'esordio. Se anziché segnare io fossero passati loro in vantaggio non so come sarebbe finita». Per il bomber classe 1987 la vittoria è d'oro: «Per assestare la classifica e dare un segnale importante a noi stessi e far vedere che ci siamo anche noi in Eccellenza. In Coppa Italia, specie al ritorno, eravamo un po' così dopo aver preso 4 gol in 50' dal La Palma, poi c'è stato il ko in casa all'esordio col San Teodoro dopo 16 partite che non perdevamo. Volevamo una prova di carattere e fare risultato in casa perché ci tenevamo tanto alla prima storica vittoria in Eccellenza del Monastir». Matteo Zanda, che tre anni fa ha scelto di giocare nella squadra del suo paese avvisa: «Per la società e per Monastir l'Eccellenza è una categoria del tutto nuovo, bisogna avere pazienza e migliorare pian piano, ci sono stati degli innesti nuovi anche nei fuoriquota e ora si sta vedendo il lavoro del mister Spini ma ogni domenica c'è un esame da superare e il prossimo per noi si chiama Tergu che si trova con un solo punto in classifica ma ha costruito la squadra per vincere».