Il Tonara sorride in Coppa, capitan Pili: «La semifinale ce la teniamo stretta ma ora è fondamentale battere l'Orrolese»
Capitano e simbolo di un Tonara che non si arrende mai e cerca sempre di superarsi. Antonio Pili festeggia coi suoi compagni l'accesso storico alla semifinale di Coppa Italia dopo aver eliminato prima il Taloro e ora Samassi. Mercoledì una sconfitta indolore: «Siamo venuti con tanta umiltà - dice il tonarese-doc classe 1990 - sapendo di partire dal 2-0 dell'andata ma consapevoli che affrontavamo una grande squadra. Abbiamo fatto la gara che dovevamo fare, difendendoci da vera squadra e cercando il gol che ci avrebbe consentito di stare più tranquilli, l'abbiamo anche fatto ma c'è stato annullato, pazienza perché alla fine è andata bene anche così». Centrocampista e, all'occorrenza, difensore come in Coppa: «Ci adattiamo tutti quanti, gli attaccanti che fanno i terzini, i centrocampisti fanno i difensori e sono convinto che se il mister chiedesse all'attaccante di andare in porta lo farebbe senza problemi. Ci vuole sacrificio prima di tutto, abbiamo un budget ridotto e non possiamo permetterci una rosa di 25-26 giocatori come le grandi squadre».
Un bel traguardo raggiunto ma incombono gli impegni di campionato: domenica in casa contro l'Orrolese e poi mercoledì a Sorso. «La semifinale ce la teniamo stretta - dice con orgolgio Pili - perché guadagnata con tanto sudore e sacrifico ma pensiamo al campionato, abbiamo vinto contro il Guspini, una gara per noi troppo importante, così come lo sarà quella di domenica, abbiamo un avversario tosto come l'Orrolese che ha fatto diversi acquisti, si è ripresa anche se i risultati non sono dalla sua parte. Noi ce la giochiamo con tutti, puntiamo alla vittoria e non ci nascondiamo, abbiamo in testa questa gara che per noi è fondamentale. Siamo a 5 punti e la classifica è corta ma preferisco non guardarla ora ma alla prima di ritorno, vediamo come saremo messi, cercheremo di girare con più punti possibile. Adesso stiamo raccogliendo ciò che non abbiamo fatto all'inizio, quando ci girava un po' storto, ogni minimo tiro degli avversari era un gol, stiamo lavorando e il lavoro paga».