«L'amicizia è la nostra carta in più»
Andrea Mura: «Salvare il Furtei? Sarebbe un miracolo sportivo»
Ventinove punti dopo 21 giornate di campionato sono un bottino di tutto rispetto per il Furtei: la squadra guidata dal giovanissimo Andrea Mura, ventinove anni e una passione che lo spinge a sdoppiarsi nel doppio ruolo di allenatore e giocatore, sta infatti andando ben al di la delle aspettative di inizio stagione: pur essendo una matricola, il Furtei si sta imponendo prepotentemente all'attenzione degli addetti ai lavori come una delle rivelazioni più grandi e belle del campionato, con ben otto pareggi e sette vittorie, l'ultima delle quali ottenuta tra le mura amiche, in casa sono ben 16 i punti conquistati sino a questo momento, nel cofronto con il fanalino di coda Osini.
Andrea, siete reduci dalla bella vittoria contro l'Osini: sei soddisfatto? Che partita è stata?
«La partita contro l’Osini è stata una delle più difficili da affrontare in questo campionato, in quanto è stata la terza disputata nell’arco di sette giorni, dopo due trasferte faticose quali Loceri e Tertenia, dove abbiamo raccolto ben 4 punti in campi davvero ostici.
Nella gara di domenica, dopo appena 5 minuti dall’inizio, siamo passati in vantaggio con il nostro bomber, Nicola Cocco, al suo 19° goal stagionale.
Al 15’ il giocatore più esperto della squadra, Giacomo Cau, che sta vivendo una seconda giovinezza, ha realizzato con un bel tiro da fuori area che si insaccava all’incrocio dei pali e al 30’ minuto, spiazzando il portiere, Nicola Onali, ha chiuso la partita segnando dai 40 metri fuori area.
Da li abbiamo pensato alla gestione della gara senza infierire più di tanto, ma il calcio che ogni domenica insegna sempre qualcosa di nuovo, ci ha ridimensionati nei 3’ minuti finali ricordandoci, come diceva il vecchio maestro Boskov, “la partita è finita quando l’arbitro fischia”»
Quella ottenuta domenica è stata la vostra settima vittoria stagionale, l'ottavo risultato consecutivo.
Al momento siete una delle squadre più in forma del campionato: come sta la squadra a livello fisico e psicologico?
Quale è la vostra arma migliore in questo periodo?
«Credo che nel giuoco del calcio dilettantistico,il livello psicologico spesso si riveli fondamentale, più di quello fisico.
Non è stato facile aver recuperato la nostra condizione sia fisica che mentale rispetto alle prime giornate di campionato, eppure la squadra ha dimostrato grande maturità, lavorando sodo sul campo di allenamento.
Sicuramente la nostra carta vincente è l’amicizia che lega questo gruppo, e come allenatore 29 enne e quindi, loro coetaneo, ho cercato di mettermi in discussione insieme ai miei compagni e di non essere nei loro confronti autoritario ma più che altro autorevole».
La prima vittoria è arrivata dopo cinque giornate: ti aspettavi una partenza del genere?
Cosa è cambiato tra il girone d'andata e il girone di ritorno per il Furtei?
«Si è vero abbiamo avuto una partenza a rilento, forse per via dell’inesperienza in questa categoria; ma voglio precisare che la nostra squadra è formata principalmente da giovani ragazzi del paese: ogni domenica ben 8/11 della rosa è composta da Furteresi, e dai paesi limitrofi come Samassi, Serrenti, Selegas.
Abbiamo acquistato fiducia nelle nostre capacità e partita dopo partita, con umilità e sacrificio, stiamo raccogliendo i frutti del lavoro svolto nel corso degli anni, anche nel settore giovanile che coltiva giovani talenti».
Sei soddisfatto del campionato sin qui disputato?
«Nonostante il buon girone di ritorno, siamo infatti la squadra che ha fatto più punti insieme all’Escalaplano e al Villanovatulo, il nostro obiettivo principale è quello di salvarci.
Oltretutto abbiamo grosse difficoltà economiche, non abbiamo denaro sufficiente per fronteggiare le numerose spese ordinarie o le trasferte lontane in Ogliastra, e il contributo stanziato dall’amministrazione comunale attuale ha risanato soltanto in parte l’importo dell’iscrizione.
La salvezza per noi sarebbe un vero miracolo sportivo che premierebbe un gruppo di ragazzi eccezionali sotto ogni punto di vista».
Dopo la sosta affronterete il Sardara, che vi precede in classifica, staccata di tre lunghezze.
«Il Sardara è una delle squadre, che specialmente in casa, produce una mole di gioco non indifferente e può contare su giocatori esperti in grado di fare la differenza.
Per far punti avremo bisogno di fare la partita perfetta, non siamo di certo abituati a giocare sul manto erboso e ci mancheranno pedine fondamentali che dovranno scontare squalifiche per somma di ammonizioni, e altri purtroppo infortunati».
Pensi che la sosta potrà essere importante o temi che possa spezzare, in un certo senso, la magia di questo momento positivo?
«La sosta è arrivata nel momento opportuno, avevamo bisogno di staccare un po’ la spina visto gli impegni ravvicinati dell’ultima settimana.
È fondamentale ricaricarci: da Sardara in poi ci aspettano una serie di partite davvero delicate e sarà fondamentale per noi racimolare subito i punti necessari alla salvezza matematica.
Arriverà la capolista in casa e poi andremo ad affrontare in trasferta il Sadali e Guasila».
Nell'immediato futuro, come appunto dicevamo, affronterete Siddi e Sadali, impegnate per la vittoria finale del torneo, vestendo un po' i panni degli arbitri del campionato.
Dovendoti sbilanciare, e magari fare un pronostico, chi ti ha impressionato maggiormente tra le formazioni che stanno in testa alla classifica?
«Credo che le squadre che hai nominato siano oramai predisposte per la vittoria finale, ma io aggiungerei anche l’Escalaplano e il Villanovatulo.
Ultimamente abbiamo sfidato l’Escalaplano e mi ha impressionato la loro capacità di giocare la palla a terra, alcune azioni che hanno fatto erano da manuale del calcio e visto gli ultimi risultati penso che sia una delle squadre più in forma in questo frangente di campionato.
Di certo sarà un finale di stagione che vedrà queste quattro squadre protagoniste sino all’ultimo, la spunterà chi avrà i nervi più saldi».