Il regista: «Per noi la Promozione è un sogno»
Cannas punta sul Villagrande: «Daremo fastidio a Ferrini, Girasole e Fulgor»
Quasi 4000 persone vivono intensamente il finale di campionato dei propri beniamini. Il destino del Villagrande nelle prossime otto gare, passa per metà dalla bolgia del “Bilicoe”, ma soprattutto dall’ultima sfida del 17 aprile in casa della Ferrini Cagliari, attuale capolista del girone A di Prima Categoria con un solo punto di vantaggio proprio sulla squadra di Paolo Puddu. Con un pizzico di adrenalina addosso, ma con alto senso di responsabilità che solo l’esperienza può concedere, il capitano biancoazzurro Michele Cannas, racconta il momento fondamentale del club ogliastrino. Alla soglia dei 32 anni, il “Genio” sta vivendo la sua seconda giovinezza nel nuovo di ruolo di regista e, insieme ai tifosi, sogna un dolcissimo déjà-vu.
Michele, siete secondi in classifica, a questo punto non potete più nascondervi
«Per noi la Promozione è un sogno. Siamo in linea con i programmi iniziali della società ed anzi, stiamo andando oltre le attese. Lo scorso anno arrivammo ad un punto dai play-off, quindi se è lecito tracciare un parallelo a questo punto della stagione, possiamo dire che stiamo disputando un campionato molto importante»
Venite da quattro vittorie consecutive, così come la Ferrini. Pensi che saranno proprio loro i vostri principali avversari nella corsa alla Promozione?
«A mio parere, dalla Ferrini al Senorbì siamo tutte in corsa e tutte abbiamo le stesse possibilità di vincere questo avvincente campionato. E non c'è scaramanzia, perché ci sono tanti scontri diretti in programma da oggi fino all’ultima giornata. Certo, se dovessi citare le mie favorite, dico Ferrini, Girasole e Fulgor, che ha già affrontato tutte le prime, tranne l’Idolo (sarà l’ultima di campionato, ndr). Noi daremo il massimo per fare la voce grossa e dar fastidio a questo terribile terzetto»
Dall’alto della tua esperienza, quali potranno essere i fattori determinanti per la vittoria finale?
«Oltre agli scontri diretti, a far la differenza saranno come sempre l’unità d’intenti tra giocatori, allenatore e società. L’armonia all’interno dello spogliatoio è imprescindibile»
Tralasciando il Villagrande, qual è secondo te la squadra più completa del girone?
«Fulgor e Girasole hanno organici importanti, ma la più quadrata ritengo sia la Ferrini. Noi, Idolo, Senorbì e San Vito siamo un gradino più in basso di quelle appena citate. Al di là dei nomi, comunque, per vincere un campionato occorrono doti umane che ogni singolo riesce ad apportare al gruppo. Ma non conoscendo bene le altre realtà, è difficile affermare quale sia la squadra più completa sotto tutti i punti vista»
Ti aspettavi il calo del Girasole?
«Sinceramente no. Loro possono contare su un organico di primo livello, costruito per compiere il salto di categoria e tra le loro file schierano, a mio parere, il giocatore più forte del girone, ovvero Tore Mereu (anche allenatore dopo le dimissioni di Pierpaolo Marongiu, ndr). Immagino si tratti di un calo fisiologico, so che stanno ritrovando fiducia nei loro mezzi e una volta che acquisiranno nuovamente la massima serenità, saranno dolori per tutti»
In casa avete perso alcuni scontri diretti, ad esempio contro Girasole e Ferrini. A questo c’è una spiegazione precisa?
«È evidente che ci sia qualche lacuna a livello di concentrazione, soprattutto nella gestione delle partite. Ciò è dovuto al fatto che per motivi logistici, non riusciamo mai ad allenarci tutti insieme. In ogni caso abbiamo perso contro due squadre costruite per vincere il campionato, perciò valuto più dolorose alcune partite perse banalmente lontano da Villagrande»
Ti riferisci alla rocambolesca disfatta subita a Triei?
«Anche, ma la gara di Triei merita un discorso a sé, visto l’andamento nel corso dei 90’. Eravamo in vantaggio 2-0, giocando piuttosto bene, poi siamo riusciti a contenere la loro spinta dopo l’1-2 fino al 91’, momento in cui abbiamo letteralmente perso la testa e, nonostante la superiorità numerica, ci hanno prima raggiunto e poi battuto 3-2. Il Triei è però una signora squadra, nella quale giocano uomini che farebbero la differenza in diverse squadre del girone»
Curiosamente il vostro allenatore Paolo Puddu dovrà contendere la Promozione alla Ferrini, sua ex squadra. Credi che per lui possa essere uno stimolo in più?
«Il mister è una persona di grande esperienza, oltre che un perfezionista. Sicuramente riuscirà a gestire bene questa curiosa situazione. Attualmente sta lavorando tantissimo sulla nostra crescita e sulla nostra concentrazione. Fino a questo momento noi non abbiamo fatto la corsa su nessuno, ma solo su noi stessi»
Un tuo compagno che sta stupendo in maniera particolare
«I nuovi arrivati sono stati tutti una piacevole sorpresa. Non è facile fare un nome, siamo una squadra di persone permalose (ride, ndr), perciò vorrei citarne due che quest’anno hanno avuto tanta sfortuna e mi riferisco ad Emanuele Deiana che si sta riprendendo in queste settimane dalla pubalgia e a Roberto Murgioni, che purtroppo alla prima giornata ha subito un grave infortunio ai legamenti del ginocchio. La sua assenza in mezzo al campo si fa sentire e noi tutti ci auguriamo che possa rientrare presto in gruppo»
Il Villagrande ha già avuto un’esperienza in Promozione e tu sei stato protagonista, nonostante l’annata storta. Cosa ricordi di quella storica stagione?
«Purtroppo quell’anno (stagione 2003/04, ndr) la squadra non aveva la giusta esperienza, tantomeno quella cattiveria agonistica che ci contraddistinse nel campionato precedente, culminato con la storia promozione. La felicità che ci accompagnò per tutte le partite disputate in Promozione, fu un’arma a doppio taglio che ci condannò inesorabilmente alla retrocessione. Speriamo che quella dura lezione sul campo possa servirci da esperienza per il futuro ma al di là del risultato sportivo, fu una bellissima annata»
Il pubblico villagrandese vi segue sempre numeroso e sogna il nuovo salto di categoria. Da capitano, cosa senti di dire ai vostri calorosi tifosi?
«I nostri tifosi sono meravigliosi e spesso abbiamo ottenuto le vittorie grazie a loro. Talvolta si sono sobbarcati trasferte lunghissime come Olmedo e Carloforte. Non hanno mai perso occasione per farci mancare il loro prezioso supporto. A loro posso garantire il massimo impegno da parte di tutta la squadra in questo finale di stagione, poi il 17 aprile (ultima giornata di campionato, ndr) trarremo le conclusioni. Chissà, magari loro desiderano rivedere tutti i giocatori di Villagrande e Villanova in maglia biancoazzurra. Spetta a noi esaudire quella che allo stato attuale è pura fantasia»
Chiudiamo con una curiosità. In caso di promozione, avete già pronta la dedica?
«Penso che ognuno di noi abbia in cuor suo una dedica speciale. Piuttosto che una dedica, mi preme rimarcare un augurio per il prossimo futuro. Sarei felice se si tornasse alla realtà dilettantistica del nostro calcio, visto che negli ultimi anni non si sente parlar d’altro che di “stecche”, di parole non mantenute, di ritardi nei rimborsi spesa ecc. Non sono contrario ai cosiddetti “stipendi”, vorrei però che si riscoprissero, come in passato, le vere emozioni che il calcio sa regalare e mi riferisco in particolare a quelle bellissime storie che valgono molto più dei quattrini, che hanno solo valore materiale e non possono essere conservati nel profondo del cuore»
Roberto Secci
Foto di Ilaria Angioy