Intervista al capitano della matricola terribile
Canu sogna a occhi aperti: «Girasole primo? E chi se lo aspettava»
La capolista Girasole ha la faccia contenta e spensierata del suo capitano, Alessio Canu, portabandiera dei giallobù protagonisti di questa prima parte di stagione condita da cinque vittorie e un pareggio. Un risultato che va aldilà delle più rosee previsioni per una matricola partita con l'obiettivo della salvezza.
Siete reduci da una bella vittoria nel derby contro la Castor che vi ha proiettato in cima alla classifica. Che sensazioni provate?
«Guardare tutti dall’alto fa un bellissimo effetto ed è inutile nascondere che ci piacerebbe restarci il più a lungo possibile. Noi d’altronde non soffriamo di vertigini»
Per il Girasole è il primo campionato in Prima categoria. Molti vi considerano una matricola terribile…
«Lo prendiamo come un complimento, ma non vogliamo sentirci solo una matricola, che oggi c’è e domani non si sa»
Vuol dire che l’obiettivo stagionale è qualcosa di più importante della salvezza?
«Assolutamente no. Il nostro obiettivo resta la salvezza, che speriamo arrivi il prima possibile, poi chissà che non arrivi qualcosa di più»
D’altronde siete in linea con il progetto della società
«È vero, ma dirò di più…La dirigenza che si è insediata all’inizio dello scorso campionato, aveva come obiettivo il salto di categoria nel giro di 3 anni; quindi ci ritroviamo in Prima con due anni di anticipo»
Grande sinergia tra dirigenza e squadra…
«A Girasole si vive un bell’ambiente, tranquillo e coeso. Il gruppo dirigenziale è sempre presente e ha forti motivazioni; il nostro presidente Antonio Angioi lavora in ottima sintonia sia con gli altri componenti della società, sia con lo staff tecnico, allenatore in testa»
Il vostro allenatore è Pierpaolo Marongiu di Elini. Due parole per descriverlo.
«È un grande motivatore, riesce a trasmetterci una carica agonistica non indifferente. Con lui abbiamo conquistato la Prima e ci stiamo togliendo diverse soddisfazioni anche in questo inizio di campionato»
Per te cosa significa essere il capitano di questa squadra?
«È un grande onore e un bel riconoscimento da parte della società e del mister. Tra l’altro sono l’unico giocatore di Girasole e ho sempre giocato qui, a parte due brevi esperienze nelle giovanili del Lotzorai e del Tortolì, per cui sento maggiormente il peso della fascia
Come ti spieghi che, oltre a te, in squadra non ci siano altri ragazzi di Girasole?
«Negli ultimi anni qui non c'è stato un brillante settore giovanile; evidentemente sono stati commessi degli errori dalle precedenti dirigenze. Dallo scorso anno, però, qualcosa è cambiato; adesso ci sono diversi giovanissimi che frequentano il centro sportivo»
Torniamo al vostro campionato. Ti aspettavi una partenza così forte?
«Sinceramente no, a questo punto della stagione pensavo di avere 10 punti invece ne abbiamo 6 in più»
In estate la squadra è stata rinforzata parecchio; cosa hanno portato i nuovi?
«Sono arrivati tanti giocatori di prospettiva e altri particolarmente esperti, che hanno calcato anche campi di categorie superiori. Basti pensare a Chicco Lombardo, Tore Mereu e Maurizio Gomiero. I suoi 41 anni sono un esempio per i più giovani e uno stimolo maggiore per tutti noi. È praticamente l’allenatore in campo, non a caso ha la stessa età di mister Marongiu…»
Tra un mese riaprirà il mercato. Pensi che la società possa acquistare qualche nuovo giocatore?
«Siamo una rosa molto giovane, magari qualche innesto di esperienza nel reparto difensivo potrebbe essere utile, senza nulla togliere a chi oggi sta giocando alla grande. Credo poi che la società abbia già individuato una pedina molto importante per rinforzare il reparto avanzato»
Dei tuoi compagni, chi vedi pronto per un eventuale salto di categoria?
«Ci sono diversi giovani interessanti in squadra, dovendo citarne qualcuno dico Carlo Mascia, Marco Nieddu e Filippo Serdino»
E i tifosi vi stanno seguendo numerosi?
«Sappiamo bene che il pubblico si avvicina al campo se ottieni risultati importanti. Non a caso proprio nel finale della scorsa stagione, in occasione dei play off promozione, abbiamo avuto un pubblico numerosissimo e quest’anno non ci sta facendo mancare il proprio affetto»
Sperando che questa domanda non la leggano né il mister, né il presidente, dovendo vincere il campionato nello spogliatoio avete già deciso come festeggiare?
«Vorremmo regalarci una bella vacanza tutti insieme al termine della stagione, a prescindere dal risultato. Certo, se partissimo da vincitori sarebbe ancora più bello»
Roberto Secci