Il Presidente:"Rigiocherei il match con il Tula"
Franco incita il Funtanaliras: "Dobbiamo giocare con grinta ed intelligenza"
Non è certo un finale di campionato semplice per il Funtanaliras, ultimo nel girone H con 21 punti: la salvezza passa necessariamente dalla sfida casalinga contro l'Azzanì, a quota 29 punti, dove sarà fondamentale guadagnare il bottino pieno per poi sperare in un passo falso del Tula, 23 punti, impegnato in casa con il Golfo Aranci.
Una situazione sicuramente non facile per la squadra del presidente Salvatore Franco, che in queste ore decisive cerca di caricare i suoi ragazzi per gli ultimi, decisivi, 90 minuti di gioco.
Signor Presidente, domenica la squadra ha fornito una bella prova, almeno sotto il profilo del carattere e della determinazione: mi pare che i ragazzi non si siano ancora arresi; è un segnale incoraggiante secondo Lei?
«I ragazzi mi sembrano abbastanza motivati, sto seguendo in questo momento l'allenamento, li vedo determinati. Ora spetta a noi dare il massimo nella partita di domenica.»
La squadra è motivata, il Presidente invece?
«Il Presidente, sinceramente, la vede molto dura.»
Che partita si aspetta da parte dei suoi ragazzi?
«Mi aspetto un match giocato con grande grinta e intelligenza. Abbiamo a disposizione un solo risultato, dobbiamo guadagnare per forza i tre punti; qualsiasi altra considerazione in questo momento è superflua»
Il Golfo Aranci è in un certo senso l'arbitro della salvezza: dopo aver affrontato il Funtanaliras è atteso dalla sfida contro il Tula.
Che idea si è fatto del Golfo Aranci?
«E' sicuramente una bella squadra, una squadra molto tosta e compatta. Sono fiducioso e spero che rispettino e onorino il campionato impegnandosi al massimo così come è accaduto domenica scorsa.»
Quale pensa sia stato il problema maggiore quest'anno?
«Probabilmente il problema maggiore è stato che alcuni ragazzi non sono riusciti ad allenarsi con continuità e di conseguenza tutta la squadra ne ha in un certo senso risentito.
Un altro problema sono stati gli arbitraggi: in tante partite siamo stati, a mio avviso, pesantemente svantaggiati.»
C'è una partita che, potendo, rigiocherebbe?
«Si, vorrei rigiocare la partita contro il Tula al ritorno: non mi è sembrata una squadra che avesse molta più determinazione di noi. Probabilmente quella sfida è stata decisa più dall'arbitro, ma è solo una mia opinione personale ovviamente.»
Analizzando i numeri legati al vostro campionato, si nota che il Funtanaliras ha segnato soltanto un gol in meno del Monserrato SS, che occupa la parte centrale della classifica.
Probabilmente il vostro punto debole sono state le 60 reti subite. E‘ d’accordo con questa analisi?
«Sessanta reti subite sono effettivamente tantissime: secondo me, come già detto, il problema è che alcuni elementi non hanno potuto allenarsi con continuità nell’arco dell’intera stagione e questo ha influito in negativo sull’affiatamento e sull’impostazione tattica generale della squadra.
Nel primo tempo delle partite solitamente ci esprimiamo abbastanza bene, nella ripresa invece caliamo vistosamente e soffriamo. Il primo tempo lo giochiamo da leoni, il secondo tempo invece da pecore: è una costante di questo campionato.
Nelle ultime partite stiamo riuscendo a fare un po‘ meglio, giocando con grinta, aggressività e personalità per tutti i 90 e passa minuti di gara»
Sia sincero: si aspettava un campionato così duro?
«A dire la verità no. Abbiamo una squadra composta, rispetto agli anni precedenti, da ragazzi del posto, siamo stati in grado di strutturare una rosa che è un mix di giovani ed elementi più esperti: abbiamo giocatori di sedici anni, che si sono integrati con il gruppo e hanno disputato diverse partite, ma la maggior parte di loro ha 26\27 anni; il più anziano, per così dire, è l’allenatore che ha 37 anni. C’erano tutte le carte in regola per fare bene, ma così non è stato.»
Quale è stata la squadra che l’ha impressionata maggiormente?
«Il Tergu: è la squadra più completa rispetto a tutte le altre; non lo dico solamente perchè è in testa al campionato ma perchè l’ha effettivamente dimostrato sul campo.
Mi è piaciuta molto pure l’Oschirese, soprattutto per quanto di buono ha fatto nel girone di ritorno; sono stati davvero strepitosi.»
Signor Franco, mi tolga una curiosità: quale è la difficoltà più grande nel fare il presidente di una società di seconda categoria?
«Ci vuole davvero tantissimo impegno: in società ci sono 16\17 persone ma in fin dei conti siamo in 3 a mandare avanti la barca; è un tantino faticoso.»
Chiudiamo con una domanda di attualità: cosa ne pensa del gesto di Gambiani, portiere del Tuttavista, che ha segnalato al direttore di gara un gol regolare che lo stesso non aveva in un primo tempo assegnato?
«E‘ un gesto sicuramente umano, fantastico: il portiere ha mostrato tutta la sua correttezza e la sportività nell’aiutare l’arbitro in quella circostanza.
Sinceramente, se fosse capitato alla mia squadra avrei invitato il mio portiere a fare altrettanto.
Noi abbiamo vissuto una situazione simile contro la Fulgor: il portiere aveva superato la linea di porta di un metro e aveva calciato ugualmente la palla; l’arbitro era un po‘ incerto sulla decisione da prendere ma i dirigenti con l’allenatore hanno ammesso che il gol era da convalidare; son stati bravissimi e decisamente molto leali»