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Graziano Mannu e il suo giovane Sanluri: «Una scommessa che affronto con entusiasmo»
Il tecnico: «Fuoriquota validi, faremo bene»

Graziano Mannu e il suo giovane Sanluri: «Una scommessa che affronto con entusiasmo»

Dopo sette anni di Carbonia sarà la prima volta fuori da casa. Graziano Mannu, giovane tecnico (è classe 1970) ma con diversi campionati di Eccellenza alle spalle, ha iniziato la sua nuova avventura a Sanluri. «Per me è un banco di prova - dice Mannu - una bella scommessa che ho voluto affrontare con entusiasmo perché volevo confrontarmi in un altro ambiente che non fosse più quello di casa». E la proposta del club mediocampidanese è stata accettata con entusiasmo anche perché tra mister Mannu e il presidente Paolo Pilloni c'è una stima da diversi anni. «Era da qualche stagione che il presidente voleva portarmi a Sanluri - confessa il neo-tecnico - e io sono felice di aver potuto accettare. Mi trovo bene, ho subito instaurato un buon rapporto con la società e i giocatori, Sanluri è una piazza dove si può lavorare bene».

Allenatore nuovo ma anche squadra rinnovata

«Sì, il presidente Pilloni ha iniziato un nuovo corso e la rosa è cambiata parecchio ma alcuni giocatori come Giandon, Milia e Carboni li conoscevo già perché li ho allenati in precedenti stagioni ed è stato più semplice iniziare il processo di amalgama di un gruppo che ha una buona base di giovani»

Giandon, Milia e Carboni, poi il portiere Floris e l'attaccante Sarritzu che è pur sempre un '92. Siete pochini nel parco "anziani"

«Sì è vero, ma abbiamo appena aggiunto in difesa Gabriele Pancotto e per l'attacco c'è un argentino in prova, Nicolas Lopez, che sta facendo intravvedere ottime qualità tecniche. Se farà al caso nostro verrà tesserato anche lui, così arriveremo a sette giocatori grandi come d'accordo con la società»

Non è pericoloso affrontare un campionato di Eccellenza con soli 7 giocatori non fuoriquota?

«A priori potrei rispondere anche di sì ma, dopo aver visto all'opera i giovani del Sanluri, posso dire di essere tranquillo da quel punto di vista perché tutti sono in grado di rimpiazzare un'eventuale assenza di un giocatore non fuoriquota. Non mi spaventa questo, sono abituato a lavorare coi giovani e quando ne trovi di bravi devi soltanto aiutarli nel loro percorso di crescita. Alessandro Aramu è un '96 che mi ha impressionato, Jonathan Aru e Fabian Raab sono due '94 con diversi campionati alle spalle, Enrico Paschina e Alessandro Congia sono '93 ma li considero come fossero giocatori esperti. In attacco posso contare anche su Samuele Frau che è un '95. E poi tanti altri. Insomma, c'è da scegliere e, non appena si abitueranno ai ritmi alti che impongo negli allenamenti faranno un ulteriore salto di qualità»

Che campionato sarà?

«Di livello superiore a quello dello scorso anno. Credo anche che si dividerà in due tronconi con squadre come Nuorese, Porto Corallo, San Teodoro, Muravera e Fertilia nelle zone nobili»

E il Sanluri che obiettivi ha?

«Una salvezza da ottenere prima possibile e poter far crescere i nostri giovani e dar loro la possibilità di giocare in categorie superiori come Andrea Lai che ora gioca nel Selargius in serie D»

L'esordio in Coppa Italia ha prodotto uno 0-0 contro il Castiadas, che gara è stata e come affronterete il ritorno?

«È stata una partita giocata non a ritmi alti visti i carichi di preparazione e il caldo ma per me positiva perché ho visto che la squadra provava i movimenti che facciamo in allenamento mostrando anche spirito di sacrificio. Per il ritorno posso contare sul recupero di Carboni, assente per infortunio, e sul nuovo arrivato Pancotto. La qualificazione è ancora aperta»

Poi domenica 15 l'esordio a Samassi

«Sarà difficile ed è un derby ma anche loro si sono molto rinnovati e avranno le nostre stesse ambizioni di vittoria. Ci arriveremo non al massimo perché ci vuole tempo per amalgarci ma con una condizione che ritengo possa essere accettabile per la prima di campionato»

Tra le avversarie Mannu non troverà il Carbonia

«Ho fatto sette anni bellissimi e ringrazio la famiglia Giganti che mi ha dato l'opportunità di allenare per tanto tempo nella mia città. L'anno scorso ho lasciato quando ho visto che non c'erano più le condizioni per trattenere i migliori giocatori e rinforzare una squadra che avrebbe potuto salvarsi come fece la stagione precedente. Auguro al Carbonia di risalire quanto prima in Eccellenza»

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2013/2014
Tags:
Sardegna
Intervista