Salta al contenuto principale
Idolo-Girasole, un derby-spettacolo all'insegna dell'Inno dei Mameli
In campo Andrea, Luca e Stefano, fratelli contro

Idolo-Girasole, un derby-spettacolo all'insegna dell'Inno dei Mameli

Andrea, Luca e Stefano Mameli. Storia di tre fratelli (Stefano e Luca, 26 anni, sono gemelli) di Bari Sardo che fin da piccoli sono cresciuti con il pallone tra i piedi. Hanno mosso i primi passi calcistici nel Bari Sardo, deliziando il pubblico del “Circillai” con giocate strabilianti. Tra dribbling stretti, finte, tunnel e gol a volontà, i Mameli brother’s hanno scritto pagine importanti del calcio bariese dei primi anni Duemila, divenendo protagonisti della storica promozione in Eccellenza. Qualche anno fa le loro strade si sono divise ed ognuno ha scelto lidi diversi per ritrovare i giusti stimoli. Solo Andrea (21 anni) e Luca vestono la stessa maglia, quella biancoceleste dell’Idolo Arzana. E domenica, per la 9ª giornata di ritorno del girone “A” di Prima Categoria, affronteranno il Girasole del fratello Stefano. Ennesima stagione costellata da grappoli di gol per tutti e tre: Andrea, da centrocampista ne ha segnato finora 8, Luca e Stefano sono rispettivamente a quota 15 e 19. Nella vita quotidiana sono molto uniti e non perdono occasione di professare tutti insieme l’eterna fede juventina. In questa intervista, raccontano aneddoti e momenti di vita privata, ma allo stesso tempo annunciano battaglia per il derby di domenica allo “Sturrusè” di Arzana, dove si sfideranno sotto gli occhi attenti di papà Eliseo e mamma Donatella.

Qual è il record personale di gol segnati in una stagione?

A «8 in questa stagione con la maglia dell’Idolo»

L – «20 lo scorso anno con l’Idolo, in Prima Categoria»

S – «23 nello scorso campionato di Seconda Categoria, sempre con la maglia del Girasole»

 

Chi è stato il compagno migliore con cui hai giocato?

A «Senza dubbio Tore Mereu. Per anni ha vestito la maglia dell’Atletico Calcio in serie D ed è proprio quella la categoria dove meriterebbe di giocare tuttora. Ricordo che riusciva a servire un compagno con passaggi precisissimi, imbeccandolo da qualunque posizione del campo. Era sempre prodigo di consigli e con lui sono cresciuto tanto»

L – «Senza dubbio Giuliano Sulis, un trequartista con cui ho giocato nel Bari Sardo durante la stagione 2002/2003. Aveva un talento incredibile, infatti, da ragazzo giocava nelle giovanili dell’Atalanta. Da lui ho imparato tantissimo e ricordo che mi forniva parecchi assist che capitalizzavo quasi sempre in gol»

S – «Il mio attuale allenatore, Tore Mereu. Umanamente è una persona molto umile che sa fare gruppo, è il classico uomo-spogliatoio. Con lui ho giocato per tre stagioni a Bari Sardo, dal 2004 al 2007. Posso tranquillamente affermare che si tratta di un talento sprecato per la Prima Categoria»

 

Quale allenatore ricordi con più affetto?

A «Marco Piras (attuale allenatore del Quartu 2000, ndr), un vero signore dentro e fuori dal campo»

L – «Su tutti Marco Piras, un grande tecnico che amava insegnarci calcio. Oltretutto, si faceva apprezzare per i suoi comportamenti dentro e fuori dal campo»

S – «Il mio penultimo allenatore, Pierpaolo Marongiu, una persona umile che sa creare il giusto entusiasmo in un gruppo. Inoltre, è un tecnico che sa valorizzare benissimo i più giovani»

 

L’allenatore con cui, invece, non c’era feeling?

A «In linea di massima sono andato d’accordo con tutti»

L – «Non mi sembra corretto fare nomi pubblicamente, però posso dire che sia io che questa persona con cui non ho mai legato, conosciamo bene la situazione»

S – «Nino Cuccu, poiché, a mio parere, era eccessivamente severo»

 

Chi è il cocco di mamma fra voi tre?

A «Mah, nessuno direi; nel cuore di nostra madre ricopriamo la stessa importanza tutti e tre»

L – «Stefano (ride, ndr); no, dai scherzo, siamo tutti cocchi di mamma»

S – «Essendo il più piccolo, Andrea»

 

Vi siete mai contesi una ragazza?

A «No, mai successa una cosa del genere»

L – «Impossibile, abbiamo tutti e tre gusti completamente diversi»

S – «Non c’è mail stato bisogno, forse perché i gusti sono piuttosto differenti»

 

Chi di voi collabora maggiormente in casa?

A «Bella domanda, comunque io (ride, ndr)»

L – «Andrea; d’altronde, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare»

S – «Non vivo più a casa dallo scorso settembre, ma fin quando sono stato lì, collaboravo più io»

 

Qual è l’aspetto più bello del calcio?

A «Segnare un gol e fare un tunnel all’avversario (ride, ndr)»

L – «Indubbiamente vincere un campionato dopo un lungo anno di sacrifici; credo non ci sia soddisfazione maggiore»

S – «L’emozione più intensa credo sia festeggiare un gol, ma vivere intensamente lo spogliatoio reputo sia uno degli aspetti più importanti, oltre che belli»

 

Un commento sugli arbitri

A «Durante una partita, dovrebbero utilizzare un giudizio equo, considerando sullo stesso piano entrambe le squadre»

L – «Tanti, forse troppi, sono scandalosi e piuttosto incompetenti»

S – «No comment»

 

Avete mai discusso per qualcosa che riguardasse il calcio?

A «Sì capita spesso, in particolare quando io non passo la palla a Luca e a quel punto lui si adira, inizia a parlare e non smette più di rinfacciare quell’errore»

L – «Certo. Non sopporto quando Andrea non ragiona e gioca per conto suo, vado in bestia. Questo succedeva anche con Stefano ai tempi del Bari Sardo»

S – «Sì, tanto e soprattutto per i comportamenti di Luca. Una volta ci presentammo davanti al portiere in due e io conducevo la palla; invece che servire lui meglio appostato, mi intestardii a dribblare il portiere e poi sbagliai. Lui s'infuriò, urlandomi di tutto»

 

Chi è il più forte fra voi tre?

A «Domenica ci sarà l’atteso derby tra Idolo e Girasole; il campo sarà giudice nell’emettere la sentenza»

L – «La parola passa al campo di gioco, attendiamo domenica sera per aggiornare, eventualmente, la classifica marcatori»

S – «Abbiamo ruoli differenti, per cui non è facile rispondere a questa domanda»

 

Giovanna Falchetto

In questo articolo
Squadre:
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
9 Ritorno
Girone A
Intervista